M'ARID AL KITAB - esposizione del libro sulla cultura araba e sulla religione Islamica

9/10 Giugno 2012 - San Paolo d'Argon (BG)


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giovedì 31 marzo 2011

As-Salafiyyah e terrorismo


بسم الله الرحمن الرحيم

domanda: è noto che la posizione Salafi e del Manhaj-us-Salaf è sempre contro il terrorismo, ma ci sono alcuni kuffar (miscredenti) che affermano che la posizione Salafi sia sempre in supporto del terrorismo. Quindi, come smentiamo questa affermazione?
 
risposta: un Salafi è uno che si aggrappa al Libro e alla Sunnah e a ciò su cui i Sahaba (i Compagni del Profeta, sallAllahu 'alayhi wa sallam) erano, e quelli che furono dopo di loro - ovvero i Tabi'in e i atba' Tabi'in. I Salaf (i Pii Predecessori) di questa Ummah non accettavano l'oppressione e la trasgressione. Infatti essi erano sulla misericordia e sul ihsan e sulla giustizia. Ed essi proibivano alla gente di opprimersi l'un l'altro, di trasgredire i reciproci diritti e di prendere diritti l'uno dall'altro. E chiunque dice qualcosa o afferma di fare qualcosa, allora è doveroso per lui presentare hujjah (l'argomento) con la sua prova. E' doveroso per lui fondare ciò che afferma con una prova reale. Perciò chiunque attribuisce questo ad As-Salafiyyah, allora deve provarlo. As-Salafiyyah è libera dal terrorismo e dai terroristi. Questo è da se stessi. E chiunque accusa i Salafiyyin di essere su questo, allora è doveroso per lui avere la prova di ciò. E questo non è dal Salafiyyah. Di regola, chiunque ha qualcosa da dichiarare allora deve portare la prova.
 
[Shaykh Salih al-Luhaydan - da una lezione intitolata "Islam contro Terrorismo", data della lezione 11 Settembre 2004, audio qui, preso da AlBaseerah.org]

uccidere se stessi (le operazioni suicide)


بسم الله الرحمن الرحيم

domanda: le operazioni suicide (bombardamenti) sono permesse? E ci sono delle condizioni per l'accettabilità di queste azioni?

risposta: Allah (subhanahu wa ta'ala) dice:

"E non uccidete voi stessi. Certamente Allah è Misericordioso verso di voi. E chiunque commette ciò attraverso l'aggressione e l'ingiustizia, lo butteremo nel Fuoco e ciò è facile per Allah." [An-Nisa', 29-30]

Quindi non è permesso ad una persona uccidere se stessa, piuttosto egli deve proteggersi nel pieno significato della parola. E questo non gli impedisce di uccidere nel Sentiero di Allah e di compiere jihad nel Sentiero di Allah, e se egli è aperto ad essere ucciso e martirizzato (lì) allora questo è un bene.

Tuttavia, se egli è aperto ad essere ucciso (in altro che il Sentiero di Allah), allora questo non è permesso.

Al tempo del Profeta (sallAllahu 'alayhi wa sallam) uno dei coraggiosi (combattenti) stava combattendo insieme al Messaggero (sallAllahu 'alayhi wa sallam) e poi egli fu ucciso. Così, gli altri Compagni dissero: "Nessuno di noi ha combattuto tanto coraggiosamente quanto tizio." Quindi, il Messaggero di Allah (sallAllahu 'alayhi wa sallam) disse: "Egli è nel Fuoco (dell'Inferno)."

E questo fu quando egli venne ferito e prima che morisse. E questo fu difficile per i Compagni (da comprendere). Perciò uno degli uomini seguì l'uomo ferito e lo vide porre una spada nella terra - alzare la sua lama e infilzarsi sulla lama, essa entrò nel suo petto ed egli morì (come conseguenza).

Quindi quest'uomo (tornò) e disse: "Il Messaggero ha parlato la verità."

...e noi sappiamo che il Messaggero (sallAllahu 'alayhi wa sallam) non ha mai parlato attraverso i suoi capricci e desideri.

(Quindi) perchè egli entrò nel Fuoco per aver commesso quest'azione? Poichè egli uccise se stesso e non fu paziente (con quanto gli era accaduto); quindi non è permesso ad un uomo uccidere se stesso.

[Shaykh Salih al-Fawzan - da "al-Amaliyat al-Istish'hadiyah - suwaruha wa ahkamuha -", pag. 85]

abbandono del Jihad?!


بسم الله الرحمن الرحيم

domanda: ci sono alcune persone che dicono che i leader politici e gli studiosi in queste terre hanno abbandonato e terminato il Jihad e che questa faccenda equivale alla miscredenza in Allah, perciò qual è la vostra opinione su tale discorso?

risposta: tale discorso è ignoranza. Mostra che la persona non ha nè comprensione, nè conoscenza e che egli dichiara le persone essere miscredenti. Questo è il pensiero dei Khawarij e dei Mu'tazila - chiediamo ad Allah la correttezza. Piuttosto, non dovremmo soltanto avere il cattivo sospetto su di loro (i leader). Questa gente (che fa tali affermazioni) è ignorante; dovrebbero imparare qualcosa prima di parlare. Per quanto riguarda quelli tra di loro con un pò di conoscenza e che parlano come questo, allora è il pensiero dei Khawarij e della gente dello sviamento.

[Shaykh Salih al-Fawzan - da "al-Jihad wa Dawabituh al-Shari’yyah", pag 49]

l'Angelo sulla sinistra aspetta...


بسم الله الرحمن الرحيم

 عَنْ أَبِي أُمَامَةَ، عَنْ رَسُولِ اللَّهِ صَلَّى اللَّهُ عَلَيْهِ وَسَلَّمَ، قَالَ:"إِنَّ صَاحِبَ الشِّمَالِ لِيَرْفَعُ الْقَلَمَ سِتَّ سَاعَاتٍ عَنِ الْعَبْدِ الْمُسْلِمِ الْمُخْطِئِ أَوِ الْمُسِيءِ، فَإِنْ نَدِمَ وَاسْتَغْفَرَ اللَّهَ مِنْهَا أَلْقَاهَا، وَإِلا كُتِبَتْ وَاحِدَةً"

Abu Umamah (radiAllahu 'anhu) ha narrato che il Messaggero di Allah (sallAllahu 'alayhi wa sallam) ha detto: "Il compagno (Angelo) sulla sinistra solleva la sua penna per sei ore per il servo Muslim che sbaglia o pecca. Se questo servo si pente e cerca il perdono di Allah per quell'errore o peccato, l'Angelo non lo registra. E se il servo non chiede perdono ad Allah, l'Angelo lo registra una volta."

[collezionato da At-Tabarani in Kabir (7667 ), Abu Na’im in Hilya (6/124), Al-Bayhaqi in Shu’ib (6788). Shaykh Al-Albani ha classificato questo hadith come hasan in Sahihah (1209)]

Benefici da questo argomento

Solleva la sua penna per sei ore: queste sei ore potrebbero riferirsi al tempo astrologico o ad un altro periodo di tempo

Il servo Muslim che sbaglia o pecca: significa che l'Angelo non registrerà il peccato o lo sbaglio, prima che le sei ore siano passate. Egli semplicemente rimanda la scrittura di esso

Se il servo si pente: questo fa riferimento alla ricerca del sincero pentimento, da parte del servo, per il peccato o lo sbaglio che egli ha compiuto

L'Angelo non lo registra: significa che l'Angelo sulla sinistra ignora la scrittura di esso

Se il servo non chiede perdono ad Allah: questo significa che l'Angelo sulla sinistra la scrive come una cattiva azione, a differenza dell'Angelo che registra le buone azioni; l'Angelo sulla destra scrive una buona azione dieci volte

[Al-Manawi, Faydul Qadir]

martedì 29 marzo 2011

l'ostentazione (parte terza)


بسم الله الرحمن الرحيم

Abu Sa'id (radiAllahu 'anhu) ha narrato: Il Messaggero di Allah (sallAllahu 'alayhi wa sallam) disse: "Volete che vi dica ciò che io temo per voi, più dell'Anticristo?" Essi (i Compagni) dissero: "Sì, o Messaggero di Allah!" Egli disse: "(Esso) è il politeismo nascosto, ovvero una persona sta in preghiera e se vede qualcuno che lo guarda, egli prova ad abbellire la sua preghiera."
[riportato da Ibn Majah (4204) e Ahmad in Al-Musnad (3/30)]

Parole chiave e frasi

1) Anticristo: colui che causerà la più grande fitna (prova), poco tempo prima del Giorno della Resurrezione

2) Politeismo nascosto: l'avverbio "nascosto" è inserito prima della parola "politeismo", poichè la propria azione sembra essere offerta ad Allah anche se è intesa per divinità diverse da Lui

3) Abbellisce la sua preghiera: per renderla più lunga e compierla perfettamente

Significato generale del Hadith

Mentre i Compagni stavano parlando della fitna (prova) dell'Anticristo esprimendo i loro timori per quell'evento, il Profeta (sallAllahu 'alayhi wa sallam) si unì a loro. Commentando l'argomento sotto discussione, egli (sallAllahu 'alayhi wa sallam) li informò che c'era una questione che egli temeva per loro più dell'Anticristo; cioè attribuire partner ad Allah quando si compie la propria intenzione che è invisibile alla gente. Poi egli (sallAllahu 'alayhi wa sallam) spiegò che questo tipo di politeismo è rappresentato dall'interesse che uno ha nell'attirare l'ammirazione della gente abbellendo il proprio operato, che è presumibilmente inteso per amore di Allah.

Pertinenza del Hadith al capitolo

Questo Hadith racchiude una spiegazione dell'atto di ostentazione ed un avvertimento contro l'avvicinamento ad esso.

Lezioni estratte dal Hadith

1) Il Hadith mostra la pietà del Profeta (sallAllahu 'alayhi wa sallam) verso la sua nazione e la sua preoccupazione nel consigliarli

2) L'ostentazione è più pericolosa per la gente retta che la fitna (prova) dell'Anticristo

I Musulmani devono essere prudenti dal cadere nell'ostentazione o in qualsiasi altro tipo di politeismo

[Shaykh Salih al-Fawzan - da "al-Mulakhas fi Sharh Kitab at-Tawhid" (breve commentario del libro del Tawhid di Shaykh Muhammad 'Abdul-Wahhab), capitolo 35, pagg. 290-291]

venerdì 25 marzo 2011

l'ostentazione (parte seconda)


بسم الله الرحمن الرحيم

Abu Hurayra (radiAllahu 'anhu) narra che il Messaggero di Allah (sallAllahu 'alayhi wa sallam) disse: "Allah, sia Egli Benedetto ed Elevato, ha detto: Io sono l'Unico che non ha mai bisogno di un socio. Se qualcuno fa qualcosa in cui associa qualcun'altro con Me, lo abbandonerò a colui che associava con Me."
[riportato da Muslim (2985), Ahmad (2/301, 435), Ibn Majah (4202) e Ibn Khuzayma (938)]

Parole chiave e frasi

1) Associa qualcun'altro con Me: si intende rivolgere il proprio operato per divinità diverse da Allah

2) Lo abbandonerò a colui che associava con Me: Allah non accetterà il suo operato e lo abbandonerà alla sua falsa divinità

Significato generale del Hadith

Questo è un Hadith Qudsi (Divino) poichè il Profeta (sallAllahu 'alayhi wa sallam) comunica le Parole di Allah, l'Onnipotente e Sempre Maestoso. Il Profeta (sallAllahu 'alayhi wa sallam) narra che Allah rifiuta qualsiasi azione intesa per altri oltre a Lui, attraverso l'ostentazione o simili. In verità, Allah accetta soltanto l'azione offerta interamente a Lui.

Pertinenza del Hadith al capitolo

Questo Hadith indica che Allah rifiuta qualsiasi azione intesa per ostentazione o intaccata da qualsiasi altro atto di politeismo.

Lezioni estratte dal Hadith

1) I Musulmani sono messi in guardia dall'accostarsi a qualsiasi atto di politeismo, poichè esso causa il rifiuto dell'azione da parte di Allah

2) L'obbligo di offrire sinceramente il proprio operato ad Allah e di liberarsi in modo puro da qualsiasi tipo di politeismo

3) Questo Hadith prova che Allah Basta a Se Stesso

4) Esso fornisce anche una prova del fatto che Allah è in possesso del discorso

[Shaykh Salih al-Fawzan - da "al-Mulakhas fi Sharh Kitab at-Tawhid" (breve commentario del libro del Tawhid di Shaykh Muhammad 'Abdul-Wahhab), capitolo 35, pagg. 289]

l'ostentazione (parte prima)


بسم الله الرحمن الرحيم

Allah, sia Egli Elevato, dice:

"Dì: Io sono soltanto un uomo come voi, a cui è stato rivelato che il vostro dio è un unico Dio. Perciò chiunque spera nell'incontro con il suo Signore, compia il giusto operato e non associ nessuno nel culto del suo Signore." [Al-Kahf, 110]

Pertinenza del capitolo al Libro del Tawhid

Poichè l'ostentazione viola i requisiti indispensabili del monoteismo e rende le proprie buone azioni nulle ed inutili, l'autore intende -in questo capitolo- ammonire i Musulmani contro di essa.

Parole chiave e frasi

1) Dì: Allah rivolge un comando al Profeta (sallAllahu 'alayhi wa sallam) per parlare alla gente

2) Un uomo come voi: non un dio o una creatura soprannaturale

3) Spera nell'incontro con il suo Signore: teme il Giorno della Resurrezione e desidera ardentemente vedere Allah nel Giorno della Resurrezione

4) Giusto operato: le buone azioni che sono sinceramentte offerte ad Allah e che soddisfano le norme della Shari'ah (la Legge Islamica)

5) Non associ nessuno nel culto del suo Signore: tenersi lontani dall'ostentazione e offrire le azioni basate sulla Shari'ah soltanto ad Allah

Significato generale del versetto del Qur'an

In questo versetto Allah, sia Egli Elevato, comanda al Suo Profeta (sallAllahu 'alayhi wa sallam) di informare la gente che egli è un uomo comune proprio come loro, non in possesso di alcun attributo di Signoria o Divinità. Piuttosto la missione del Profeta Muhammad (sallAllahu 'alayhi wa sallam) era di comunicare alla gente ciò che Allah gli rivelava. La più significante rivelazione ispirata a lui, è che Allah è il Solo Unico meritevole di adorazione e che è proibito associare qualcuno con Lui nel culto. La gente ritornerà inevitabilmente ad Allah nel Giorno della Resurrezione. Quindi, chiunque spera nella salvezza in quel giorno, deve perseverare nel compiere le buone azioni che sono in accordo alla Shari'ah ed offrirle soltanto ad Allah.

Pertinenza del versetto del Qur'an al capitolo

Questo versetto implica un comando da parte di Allah al Suo servo, di essere sincero nel suo culto ad Allah. La sincerità nella propria adorazione comporta il fatto di evitare l'ostentazione che è un atto di politeismo.

Lezioni estratte dal versetto del Qur'an

1) L'essenza della religione è di dedicare il proprio culto soltanto ad Allah

2) L'ostentazione nel culto, è un tipo di politeismo

3) I politeisti commettono politeismo riguardo alle questioni del culto

4) Alla gente è proibito adorare altri insieme ad Allah, che siano idoli, profeti, persone rette o qualsiasi altro

[Shaykh Salih al-Fawzan - da "al-Mulakhas fi Sharh Kitab at-Tawhid" (breve commentario del libro del Tawhid di Shaykh Muhammad 'Abdul-Wahhab), capitolo 35, pagg. 287-288]

mercoledì 23 marzo 2011

fede e pazienza con il Decreto di Allah (parte quinta)


بسم الله الرحمن الرحيم

Il Messaggero di Allah (sallAllahu 'alayhi wa sallam) disse: "Quando Allah vuole fare il bene per il Suo servo, Egli gli dà la punizione (per i peccati che egli commette) in anticipo in questo mondo; ma quando Egli vuole causare il male al Suo servo, Egli sospende la punizione per i suoi peccati fino a che egli arriva con i suoi peccati nel Giorno della Resurrezione (per ricevere un compenso proporzionato alle sue azioni)."
[riportato da At-Tirmidhi (2398), Ahmad (4/87) e Al-Hakim (1/349)]

Poichè questo Hadith e il precedente sono riportati da At-Tirmidhi con la stessa catena di trasmettitori e lo stesso Compagno (narratore), l'autore del libro li prende come un unico Hadith

Parole chiave e frasi

1) Gli dà la punizione in anticipo in questo mondo: Allah infligge sofferenze sul Suo servo a causa dei suoi peccati, così che egli abbandoni questa vita senza alcun peccato

2) Fino a che egli arriva con i suoi peccati nel Giorno della Resurrezione (per ricevere un compenso proporzionato alle sue azioni): il servo disobbediente di Allah a cui Allah vuole causare del male, arriverà nel Giorno della Resurrezione con tutti i suoi peccati così da essere afflitto con la punizione che merita

Significato generale del Hadith

In questo Hadith il Profeta (sallAllahu 'alayhi wa sallam) afferma che uno dei segni che indica che Allah vuole fare del bene per il Suo servo, è di punirlo in questo mondo per i suoi peccati. Una volta che un servo riceve quella punizione terrena, egli abbandona questa vita senza alcun peccato su cui essere interrogato nel Giorno della Resurrezione. Inoltre, chiunque viene punito in questo mondo riceverà un calcolo facile nell'Altra Vita. Se Allah non punisce il servo in questo mondo per i suoi peccati, è un segno che Allah intende il male per lui nel Giorno del Giudizio. Di conseguenza, nel Giorno del Giudizio questo servo riceverà una punizione proporzionata alle sue azioni.

Pertinenza del Hadith al capitolo

Questo Hadith esorta i Musulmani ad essere pazienti con le afflizioni e contenti con il Decreto Divino, poichè queste maniere rappresentano tutto il bene per loro.

Lezioni estratte dal Hadith

1) Tra i segni che indicano l'intenzione di Allah di fare del bene per il Suo servo, è di infliggergli sofferenze in questo mondo come penitenza per i suoi peccati

2) Uno dei segni che Allah intende il male per il Suo servo, è che Egli non lo punisce in questo mondo per le sue cattive azioni, fino a che egli arriva con i suoi peccati nel Giorno della resurrezione per ricevere una punizione proporzionata alle sue azioni

3) Un Muslim deve temere il fatto di stare continuamente bene per paura che possa essere un segno che Allah intende il male per lui

4) Quando un Muslim è in difficoltà, è avvertito di pensare bene di Allah e di sperare per la sua ricompensa

5) Può accadere che l'uomo detesti una cosa che è bene per lui o ami una cosa che è male per lui

6) I Musulmani sono esortati ad essere pazienti con le afflizioni

[Shaykh Salih al-Fawzan - da "al-Mulakhas fi Sharh Kitab at-Tawhid" (breve commentario del libro del Tawhid di Shaykh Muhammad 'Abdul-Wahhab), capitolo 34, pagg. 285-286]

fede e pazienza con il Decreto di Allah (parte quarta)


بسم الله الرحمن الرحيم

Anas (radiAllahu 'anhu) ha narrato che il Messaggero di Allah (sallAllahu 'alayhi wa sallam) disse: "Una grande afflizione comporta una grande ricompensa (da Allah); e se Allah, sia Egli Elevato, ama un gruppo di persone, Egli le mette alla prova (affligge); chiunque è soddisfatto sarà meritevole della soddisfazione (da Allah) e chiunque è scontento sarà meritevole dell'ira (di Allah)."
[riportato da At-Tirmidhi (2398) che lo ha classificato come hasan e Ibn Majah (4021)]

Significato generale del Hadith

In questo Hadith il Profeta (sallAllahu 'alayhi wa sallam) afferma che un Muslim raccoglie una grande ricompensa da Allah per le grandi afflizioni con cui egli soffre, se mantiene la pazienza e la speranza per la ricompensa di Allah. Inoltre, il Profeta (sallAllahu 'alayhi wa sallam) enfatizza che quando Allah mette alla prova il Suo servo con un'afflizione, questo è un segno che Allah lo ama. Quindi se il Muslim ha fiducia in Allah e mostra soddisfazione con il Suo Decreto nella speranza della Sua ricompensa, egli meriterà la soddisfazione e la ricompensa di Allah. Ma se egli rimane scontento ed impaziente con il Decreto Divino, egli meriterà l'ira e la punizione di Allah.

Pertinenza del Hadith al capitolo

Questo Hadith mostra un segno dell'amore di Allah per il Suo servo, e spiega la saggezza di Allah dietro al mettere alla prova il Suo servo con le afflizioni.

Lezioni estratte dal Hadith

1) L'afflizione è un segno dell'amore di Allah per il Suo servo

2) Il tipo di amore, soddisfazione e malcontento attribuiti ad Allah si addicono alla Sua Maestà ed è differente da quello ascritto all'uomo

3) Il Hadith prova che Allah è Saggio nelle Sue azioni

4) Le ricompense sono sempre proporzionate alle azioni

5) I Musulmani sono sollecitati ad essere pazienti con le afflizioni

6) L'uomo può detestare ciò che è bene per lui

[Shaykh Salih al-Fawzan - da "al-Mulakhas fi Sharh Kitab at-Tawhid" (breve commentario del libro del Tawhid di Shaykh Muhammad 'Abdul-Wahhab), capitolo 34, pag. 284]

martedì 22 marzo 2011

fede e pazienza con il Decreto di Allah (parte terza)


بسم الله الرحمن الرحيم

Ibn Mas'ud (radiAllahu 'anhu) ha narrato che il Messaggero di Allah (sallAllahu 'alayhi wa sallam) disse: "Non è uno di noi (Musulmani) colui che schiaffeggia le sue guance, lacera i suoi abiti e segue i modi e le tradizioni del periodo pre Islamico dell'ignoranza."
[riportato da Al-Bukhari (1294) e Muslim (103)]

Parole chiave e frasi

1) Nessuno di noi: questa frase è un tipo di minaccia ed essa non significa che la persona che schiaffeggia le proprie guance, lacera i propri vestiti e segue i modi e le tradizioni del periodo pre Islamico dell'ignoranza, sia un miscredente

2) I modi e le tradizioni del periodo pre Islamico dell'ignoranza: questa frase fa riferimento al fatto di lamentarsi sul defunto e di invocare per la propria distruzione

Significato generale del Hadith

In questo Hadith il Profeta (sallAllahu 'alayhi wa sallam) minaccia coloro che commettono uno dei peccati menzionati sopra, di atroci conseguenze. Questo poichè compiere quegli atti comporta i seguenti danni: innanzitutto quegli atti riflettono la propria impazienza e il proprio malcontento con il Decreto Divino. Secondo, ci si ferisce schiaffeggiando le proprie guance. Terzo, i propri effetti personali vengono danneggiati dallo strapparsi i vestiti. Quarto, si maledice se stessi e infine commettere uno di questi atti implica una lamentela contro Allah, sia Egli Elevato.

Pertinenza del Hadith al capitolo

Questo Hadith fornisce una prova della proibizione di mostrare malcontento con il Decreto di Allah, che sia attraverso le parole o le azioni. Esso, inoltre, prova che tale pratica è uno dei peccati maggiori.

Lezioni estratte dal Hadith

1) E' proibito mostrare malcontento verso il Decreto di Allah, che sia con le parole o le azioni. Tale pratica è considerata uno dei peccati maggiori

2) E' obbligatorio per una persona mantenere la pazienza quando viene afflitto con delle tribolazioni

3) I Musulmani sono in dovere di non imitare le pratiche del periodo pre Islamico dell'ignoranza, poichè contraddire la gente di quel periodo è un obiettivo prescritto dal Saggio Legislatore

[Shaykh Salih al-Fawzan - da "al-Mulakhas fi Sharh Kitab at-Tawhid" (breve commentario del libro del Tawhid di Shaykh Muhammad 'Abdul-Wahhab), capitolo 34, pag. 283]

fede e pazienza con il Decreto di Allah (parte seconda)


بسم الله الرحمن الرحيم

Abu Hurayra (radiAllah 'anhu) ha narrato che il Messaggero di Allah (sallAllahu 'alayhi wa sallam) disse: "Due (cose) si trovano tra gli uomini che equivalgono alla miscredenza: diffamare la discendenza degli altri e lamentarsi sul defunto."
[riportato da Muslim (67)]

Significato generale del Hadith

In questo Hadith, il Profeta (sallAllahu 'alayhi wa sallam) sottolinea che due caratteristiche uguali alla miscredenza saranno incessantemente proprie della gente; cioè diffamare la discendenza altrui e lamentarsi sulle afflizioni come segno di malcontento verso il Decreto Divino. Nessuno sarà protetto contro questi due peccati, tranne che con l'aiuto di Allah. Tuttavia, se un Muslim compie un'azione eqivalente alla miscredenza, egli non è considerato un miscredente fintanto che non compia un atto di vera miscredenza.

Pertinenza del Hadith al capitolo

Questo Hadith fornisce una chiara prova della proibizione di lamentarsi sul defunto, poichè esso è un segno di impazienza e malcontento verso il proprio destino.

Lezioni estratte dal Hadith

1) E' proibito lamentarsi sul defunto, poichè questa è una caratteristica equivalente alla miscredenza ed è considerato un peccato maggiore

2) E' obbligatorio per il Muslim essere paziente con le tribolazioni, poichè la proibizione di lamentarsi sul defunto implica l'obbligo della pazienza

3) Alcuni atti di miscredenza non comportano la propria esclusione dalle pieghe dell'Islam

4) E' proibito diffamare la discendenza altrui

[Shaykh Salih al-Fawzan - da "al-Mulakhas fi Sharh Kitab at-Tawhid" (breve commentario del libro del Tawhid di Shaykh Muhammad 'Abdul-Wahhab), capitolo 34, pag. 282]

lunedì 21 marzo 2011

fede e pazienza con il Decreto di Allah (parte prima)


بسم الله الرحمن الرحيم

Allah, sia Egli elevato, dice:

"...E chiunque crede in Allah, Egli guiderà il suo cuore..." [At-Taghabun, 11]

'Alqama dice: "Questo versetto descrive l'uomo che, quando afflitto con una tribolazione, crede che essa sia predestinata da Allah e quindi rimane soddisfatto e affida se stesso al Volere di Allah."

'Alqama (il narratore)

Il suo nome completo è Alqama Ibn Qays Ibn 'Abdullah Ibn 'Alqama. Egli nacque al tempo del Profeta (sallAllahu 'alayhi wa sallam) e fu uno dei più grandi studiosi fidati tra i Successori dei Compagni. Egli morì dopo il 60 H., che Allah abbia misericordia di lui.

Pertinenza del capitolo al Libro del Tawhid

In questo capitolo, l'autore evidenzia l'obbligo di mostrare pazienza con il Decreto di Allah e la proibizione di essere scontenti con esso, poichè tale malcontento viola la perfezione della propria fede.

Parole chiave e frasi

1) Fede: pronunciare la propria fede in Allah con la propria lingua, mantenerla nel proprio cuore e trasformarla nella pratica con gli organi del proprio corpo

2) Pazienza: trattenersi dal malcontento con il Decreto di Allah, dominare la propria lingua dal lamentarsi o dal mostrare insoddisfazione, così come trattenersi dallo schiaffeggiarsi le guance e/o strapparsi i vestiti quando si è afflitti da una tribolazione

3) Chiunque crede in Allah: chiunque crede che la tribolazione con cui è afflitto sia predestinata da Allah, e quindi dice: "Ad Allah apparteniamo e a Lui è il nostro ritorno"

Significato generale del versetto del Qur'an

In questo versetto Allah, sia Egli elevato, afferma che se la persona afflitta con una tribolazione accetta il suo destino con pazienza e spera nella Divina ricompensa, credendo che quello sia il Decreto di Allah, allora Allah guiderà il suo cuore e lo risarcirà per qualsiasi perdita terrena. Inoltre, Allah può concedergli (qualcosa) migliore di ciò che gli è stato preso.

Pertinenza del versetto del Qur'an al capitolo

Questo versetto fornisce una chiara prova dei meriti dell'essere pazienti con le tribolazioni dolorose predestinate da Allah.

Lezioni estratte dal versetto del Qur'an

1) Ci sono grandi meriti nel mantenersi pazienti quando si è afflitti con dolorose tribolazioni che sono predestinate da Allah

2) L'azione è una delle parti essenziali della fede

3) Mostrare pazienza nei momenti difficili è un mezzo per avere il proprio cuore guidato da Allah

4) La guida è una delle ricompense che Allah concede in cambio della pazienza

[Shaykh Salih al-Fawzan - da "al-Mulakhas fi Sharh Kitab at-Tawhid" (breve commentario del libro del Tawhid di Shaykh Muhammad 'Abdul-Wahhab), capitolo 34, pagg. 279-281]

martedì 15 marzo 2011

cosa è permesso quando lei ha il ciclo mestruale


بسم الله الرحمن الرحيم

Gli è consentito godere del piacere con sua moglie in qualsiasi modo, tranne per le sue parti intime quando lei ha il suo ciclo mestruale. Vi sono numerosi ahadith riguardo questo:

1- "E fate qualsiasi cosa tranne il rapporto stesso." [Muslim, Abu 'Auwana e Abu Dawud]

2- Sull'autorità di 'Aisha che disse: "Quando avevamo il nostro ciclo mestruale, il Profeta ci ordinava di mettere un panno in vita in modo che suo marito potesse poi distendersi con lei." [Al-Bukhari, Muslim e altri]

3- Sull'autorità di una delle mogli del Profeta che disse: "Quando il Profeta voleva qualcosa da una delle sue mogli che aveva il suo ciclo mestruale, egli metteva un panno sulle parti intime di lei e poi faceva ciò che voleva." [Abu Dawud: sahih]

[Shaykh Muhammad Nasirudin Al-Albani - da "Le etichette del matronio e delle nozze", capitolo 17]

la penitenza di uno che ha avuto rapporti sessuali durante le mestruazioni


بسم الله الرحمن الرحيم

Chiunque è sopraffatto dal desiderio e ha un rapporto sessuale con sua moglie quando lei è mestruata e prima che diventi pulita, deve dare il valore del peso di un dinar di oro o circa 4,25 grammi (4,2315 per essere precisi) o metà di quella quantità. Questo è basato su un hadith narrato da 'Abdullah ibn 'Abbas dal Profeta, in relazione ad uno che penetra sua moglie mentre lei è nel suo ciclo mestruale, come segue: "Che dia un dinar in carità o un mezzo dinar." [At-Tirmidhi, Abu Dawud, At-Tabarani e altri: sahih]

[Shaykh Muhammad Nasirudin Al-Albani - da "Le etichette del matrimonio e delle nozze", capitolo 16]

il bagno è preferibile


بسم الله الرحمن الرحيم

Il bagno, tuttavia, è preferibile rispetto al fare soltanto wudu' in tali situazioni. Abu Rafi' narra che: Il Profeta faceva le visite di tutte le sue mogli in una notte, facendo il bagno nella casa di ognuna. Egli (cioè, il narratore) domandò al Profeta: "Non potresti fare soltanto un bagno (cioè, alla fine)?" Il Profeta rispose: "Questo modo è più puro, pulito e migliore." [Abu Dawud, An-Nasa'i: hasan in "al-'Ishrah" e altri]

[Shaykh Muhammad Nasirudin Al-Albani - da "Le etichette del matrimonio e delle nozze", capitolo 9]

compiere wudu' tra i due atti con la propria moglie


بسم الله الرحمن الرحيم

Quando un uomo Muslim ha avuto un rapporto sessuale con sua moglie nella maniera legale e poi desidera tornare un'altra volta, egli dovrebbe prima compiere wudu', basandosi sulla dichiarazione del Profeta (sallAllahu 'alayhi wa sallam): "Quando uno di voi va da sua moglie e poi desidera tornarvi un'altra volta, compia wudu' tra i due momenti [in un'altra versione "lo stesso wudu' che egli compie per la preghiera"], poichè in verità questo invigorirà il suo ritorno." [Muslim, Ibn Abi Shaibah e altri]

[Shaykh Muhammad Nasirudin Al-Albani - da "Le etichette del matrimonio e delle nozze", capitolo 8]

cosa dire al momento del rapporto sessuale


بسم الله الرحمن الرحيم

Quando un uomo Muslim sta per penetrare sua moglie, egli dovrebbe sempre dire prima:

Bismillahi, Allahumma jannibna ash-shaitan, wa jannib ash-shaitan maa razaqtanna

[Nel nome di Allah, o Allah tienici lontani dal demonio e tieni il demonio lontano da ciò che Tu ci puoi concedere (cioè, i figli)]

Riguardo questo, il Profeta (sallAllahu 'alayhi wa sallam) disse: "Dopo ciò, se Allah decreta che essi avranno un figlio, il demonio non sarà mai in grado di danneggiare quel bambino." [Al-Bukhari]

[Shaykh Muhammad Nasirudin Al-Albani - da "Le etichette del matrimonio e delle nozze", capitolo 5]

porre le vostre mani sulla testa di vostra moglie e pregare per lei


بسم الله الرحمن الرحيم

Il marito dovrebbe, al momento della consumazione del matrimonio con sua moglie o prima di ciò, porre la sua mano sulla parte anteriore della testa di lei, menzionare il nome di Allah l'Altissimo e pregare per le benedizioni di Allah.

Come nella dichiarazione del Profeta (sallAllahu 'alayhi wa sallam): "Quando qualcuno di voi sposa una donna...egli dovrebbe prendere il suo ciuffo, menzionare Allah l'Altissimo e pregare per le sue benedizioni dicendo: O Allah, Ti chiedo il bene in lei e il bene con cui hai creato lei, e cerco rifugio in Te dal male in lei e dal male con cui hai creato lei." (Allahumma inni as'aluka min khairiha wa khairi maa jabaltaha 'alaihi wa a'udhubika min sharriha wa sharri maa jabaltaha 'alaihi) [Abu Dawud e altri. Al-Bukhari in "Af'alul-'Ibad", Abu Dawud, Ibn Majah, Al-Hakim, Al-Baihaqi e Abu Ya'la con un isnad hasan]

[Shaykh Muhammad Nasirudin Al-Albani - da "Le etichette del matrimonio e delle nozze", capitolo 3]

dolcezza verso vostra moglie quando desiderate penetrarla


بسم الله الرحمن الرحيم

E' opportuno, quando uno penetra la propria moglie durante la sua notte di nozze, mostrarle dolcezza, come offrirle qualcosa da bere, etc.

Questo si trova nel hadith narrato da Asma' bint Yazid ibn As-Sakan che disse: Ho abbellito 'Aisha per il Messaggero di Allah, poi l'ho chiamato per venire a vederla scoperta. Egli venne, si sedette accanto a lei, e portò una grande scodella di latte dalla quale egli bevve. Poi, la offrì ad 'Aisha ma lei abbassò la sua testa e provò vergogna. Io la sgridai e le dissi: "Prendi dalla mano del Profeta." Allora la prese e ne bevve un pò. Poi il Profeta le disse: "Danne un pò ai tuoi compagni." A quel punto, dissi: "O Messaggero di Allah, piuttosto prendila tu stesso e bevila e poi dalla a me dalla tua mano." Egli la prese, ne bevve un pò, e poi la offrì a me. Mi sedetti e la misi sulle mie ginocchia. Poi, cominciai a rotearla e a seguirla con le mie labbra per poter raggiungere il punto da cui il Profeta aveva bevuto. Poi, il Profeta disse di alcune donne che si trovavano con me: "Danne un pò a loro." Ma esse dissero: "Non ne vogliamo." (cioè, non abbiamo fame) Il Profeta disse: "Non unite la fame e le bugie!" [Ahmad e al-Humaidi. Ahmad lo riporta con due isnad, uno dei quali supporta l'altro ed esso è supportato...]

[Shaykh Muhammad Nasirudin Al-Albani - da "Le etichette del matrimonio e delle nozze", capitolo 2]

domenica 13 marzo 2011

chiunque non supplica Allah, allora Allah è arrabbiato con lui


بسم الله الرحمن الرحيم

n° 2654 - Da Abu Huraira (radiAllahu 'anhu) dal Messaggero (sallAllahu 'alayhi wa sallam): "Chiunque non supplica (fa Dua') ad Allah, allora Allah è arrabbiato con lui."
[Collezionato da al-Bukhari in "Adab al-Mufrad", at-Tirmidhi, Ibn Majah, al-Hakim, Ahmad, Ibn Abi Shaybah, al-Bayhaqi in "ash-Shawba" e da at-Tabarani. Shaykh Al-Albani lo ha dichiarato Hasan]

Shaykh Al-Albani ha portato a sostegno un hadith da an-Nu'man (radiAllahu 'anhu), il testo del quale era: "Dua' è adorazione" poi il Messaggero (sallAllahu 'alayhi wa sallam) recitò: "E il vostro Signore ha detto: Chiamate Me (e chiedete a Me qualcosa), Io risponderò alla vostra invocazione. In verità! Coloro che disprezzano la Mia adorazione [ovvero non invocano Me e non credono nella Mia Unicità], essi certamente entreranno nell'Inferno in umiliazione!"
[Collezionato dai collezionisti dei Sunan e da altri oltre a loro. Ibn Hibban, al-Hakim e adh-Dhahabi lo hanno autenticato, così come gli altri. E' ricercato in "Ahkam al-Janaiz", "Sahih Abi Dawud" e in "Rowda al-Nadir"]

Shaykh Al-Albani (rahimahullah) commenta: "E non vi è alcun dubbio che stare lontani dall'adorazione di Allah (ta'ala) a causa dell'arroganza e non fare Dua' a Lui, porta alla rabbia di Allah su colui che non fa Dua' a Lui. Questo hadith [di an-Nu'man] è un forte sostegno al hadith di Abu Huraira per il suo significato e non per la sua catena.
Alcuni dei Sufi ignoranti hanno negato questi ahadith o hanno finto di negarli. Essi affermano che fare Dua' ad Allah sia un comportamento inappropriato verso Allah, essi sono stati colpiti da una narrazione Israili: "La Sua conoscenza della mia condizione, mi risparmia dal chiedere da Lui."
Quindi essi sono stati ignoranti del fatto che quando il servo di Allah fa Dua' al suo Signore (ta'ala), non significa che il servo di Allah stia informando Allah (subhanahu wa ta'ala) del suo bisogno di Lui, "Egli conosce ciò che è tenuto segreto e ciò che è ancora più nascosto", piuttosto è l'atto di realizzazione del 'Ubudiyyah di Allah (servitù di adorazione) e il bisogno di Lui da parte del servo di Allah e il suo proprio impoverimento.


[Shaykh Al-Albani - da "Silsilah Ahadith As-Sahihah", Vol. 6, Hadith n° 2654, pag. 323-326]

=> Al-'Ubudiyyah <=

mercoledì 9 marzo 2011

amare il Messaggero (sallAllahu 'alayhi wa sallam)


بسم الله الرحمن الرحيم

n° 1095 - Da Abu Rashid al-Hubrani che disse: Abu Umama al-Bahili mi prese per la mano e disse: Il Messaggero di Allah (sallAllahu 'alayhi wa sallam) mi prese per mano e mi disse: "O Abu Umama! In verità tra i Credenti vi sono quelli che ammorbidiscono (con amore) i loro cuori verso di me."
[Collezionato da Ahmad]


Shaykh Al-Albani (rahimahullah) ha detto: "E il significato di "ammorbidiscono i loro cuori verso di me" è che essi sono dolci ed inclini verso di me con amore e affetto e Allah lo sa meglio. E questo non può essere ottenuto tranne che con l'Ikhlas (la sincerità) e seguendo il Messaggero (sallAllahu 'alayhi wa sallam) più di qualsiasi altro essere umano, poichè Allah ta'Ala ha individuato ciò come una prova per dimostrare che una persona ama veramente Allah, Azza wa Jal.

Allah ha detto:

قُلْ إِنْ كُنْتُمْ تُحِبُّونَ اللَّهَ فَاتَّبِعُونِي يُحْبِبْكُمُ اللَّهُ وَيَغْفِرْ لَكُمْ ذُنُوبَكُمْ

"Dì (o Muhammad): Se (davvero) amate Allah allora seguitemi, Allah vi amerà e vi perdonerà i vostri peccati." [Al-'Imran, 31]

Non sarebbe ora che quelli che affermano di amare il Messaggero (sallAllahu 'alayhi wa sallam) nei loro discorsi e nei loro nashid (canzoni), che essi tornino ad aderire al vero amore che li porterà all'amore di Allah ta'Ala, così da non essere tra coloro ai quali il poeta ha detto:

Disobbedite al vostro Signore e regalate il vostro amore - Giuro che questa azione è innovativa
Se il vostro amore era sincero, Gli avreste obbedito - In verità uno che ama è obbediente verso colui che ama

[Shaykh Al-Albani - da "Silsilah Ahadith As-Sahihah"]


=> L'amore di Allah è ottenuto seguendo il Messaggero <=

martedì 8 marzo 2011

l'isbal nella Salat


بسم الله الرحمن الرحيم

Abu Hurayra (radiallahu anhu) trasmette: 'Mentre un uomo pregava con l'izar abbassato, l'Inviato di Allah (sallallahu alayhi wa sallam) disse: ''Vai e fai l'abluzione'." Egli andò e fece l'abluzione. L'Inviato di Allah (sallallahu alayhi wa sallam) gli disse di nuovo: ''Vai e fai l'abluzione.'' Un altro uomo -che era presente- disse: ''O Inviato di Allah! Perché gli hai chiesto di fare l'abluzione?" L'Inviato di Allah (sallallahu alayhi wa sallam) rimase in silenzio dopo le sue parole e dopo disse: ''Egli stava pregando con un izar abbassato, mentre Allah non accetta la preghiera di una persona che la compie e il suo izar abbassato per terra.''
[Trasmesso da Abu Dawud nel capitolo: ''Abbassare l'izar nella salat'' (1/172) nr.637 e nel capitolo degli abiti: '' Le narrazioni riguardo la sentenza di abbassare l'izar'' (4/57) nr.4086. Ahmad nel Musnad (4/67), an-Nasa'i in ''as-Sunan al-Kubra''. Imam adh-Dhahabi nel libro ''I Grandi Peccati'' - il peccato cinquantuno]

Abdullah ibn 'Umar (radiallahu anhuma) riferisce che l'Inviato di Allah (sallallahu alayhi wa sallam) ha detto: ''Allah non guarda l'uomo che trascina il suo izar con superbia.''
[trasmesso da ibn Khuzsayma nel suo "Sahih" (1/382) , titolandolo : ''L'avvertimento per coloro che abbassano l'izar nella salat.'']

Abdullah ibn Mas'ud (radiallahu anhu) ha detto: ''Ho sentito l'Inviato di Allah (sallallahu alayhi wa sallam) dire: ''Chi striscia l'izar nella sua preghiera con superbia, le sue azioni [di adorazione] sono inutili e la ricompensa minore davanti ad Allah.''
[Trasmesso da Abu Dawud nel suo "Sunan", nel "Libro della salat", nel capitolo: ''Abbassare l'izar nella salat'' (1/172) nr. 637. Questo hadith è menzionato anche in ''Sahih al-Jami' as-Saghir'' nr. 6012]

[Shaykh Mash'hur Hasan al-Salman - Dal libro "al-Qawl al-Mubin fi Akhta' al-Musallin" (Gli errori di coloro che fanno la salat) - tradotto dal fratello SalafiMuslim (con alcune correzioni), jazahu Allahu khairan]

la sentenza sul trascinare il proprio abito per abitudine, non per arroganza


بسم الله الرحمن الرحيم

domanda: in un hadith il Messaggero di Allah (sallAllahu 'alayhi wa sallam) ha affermato che qualsiasi cosa che cada sotto le caviglie, è nel Fuoco. Noi lasciamo scendere i nostri abiti sotto le caviglie, ma non per arroganza o superbia, semplicemente per abitudine ed usanza; ciò è illecito? Uno sarà nel Fuoco per aver lasciato il suo abito scendere sotto le caviglie, anche se crede in Allah?

risposta: è confermato che il Messaggero di Allah (sallAllahu 'alayhi wa sallam) ha detto:

ما أسفل من الكعبين من الإزار ففي النار

"Ciò che è sotto le caviglie dal izar, è nel Fuoco." (al-Bukhari, 5787)

Egli (sallAllahu 'alayhi wa sallam) ha anche detto:

ثلاثة لا يكلمهم الله يوم القيامة ولا ينظر إليهم ولا يزكيهم ولهم عذاب أليم قال فقرأها رسول الله صلى الله عليه وسلم ثلاث مرار قال أبو ذر خابوا وخسروا من هم يا رسول الله قال المسبل والمنان والمنفق سلعته بالحلف الكاذب

"Ci sono tre persone con cui Allah non parlerà nel Giorno del Giudizio, che non guarderà, che non purificherà; e per esse vi è una dolorosa punizione: colui che lascia il suo abito cadere sotto le sue caviglie, il Mannan in ciò che egli dà, e il Munfiq che fa i suoi affari con falsi giuramenti." (Muslim, 106)

Gli ahadith con questo significato sono molti e provanola proibizione di al-Isbal, senza riserva. Se qualcuno dice che non lo sta facendo per superbia, essi non sanno che questa pratica porta alla superbia, che è una forma di rifiuto riguardo l'abito e rende l'abito vulnerabile a qualsiasi tipo di impurità che può esserci per terra.

Se la persona lo avesse fatto per superbia, la questione sarebbe molto più grave e il peccato più grande a causa del detto del Profeta (sallAllahu 'alayhi wa sallam):

من جر ثوبه من الخيلاء لم ينظر الله إليه يوم القيامة

"Chiunque trascina il suo izar, Allah non lo guarderà nel Giorno del Giudizio." (al-Bukhari, 5784 e Muslim, 2085)

Il limite per questo sono le caviglie, quindi ad un maschio Muslim non è permesso lasciare i suoi vestiti cadere sotto le sue caviglie, dovuto al hadith menzionato.

Per quanto riguarda una donna, le è permesso abbassare il suo abito per coprire i suoi piedi.

Per quanto riguarda ciò che è riportato da As-Siddiq (Abu Bakr), radiAllahu 'anhu, che disse al Profeta (sallAllahu 'alayhi wa sallam): "Il mio izar cade a meno che non mi prenda cura (di tenerlo su)." Il Profeta (sallAllahu 'alayhi wa sallam) gli disse:

لست ممن يصنعه خيلاء

"Tu non sei uno di quelli che lo fa per presunzione." (al-Bukhari, 5784 e Abu Dawud, 4085)

Questo significa soltanto che la persona il cui izar si trascina sotto, non entra sotto l'avvertimento della punizione se ciò accade involontariamente e se egli prova a tirarlo su. Ma chiunque altro lo faccia, è accusato di arroganza, o se no, allora la sua azione porta all'arroganza e soltanto Allah l'Onnipotente sa cosa c'è nei cuori.

Il Profeta (sallAllahu 'alayhi wa sallam) ha messo in guardia da al-Isbal negli ahadith senza fare alcuna qualificazione per la proibizione - egli non ha detto che è permesso se viene fatto senza superbia.

E' obbligatorio per ogni Muslim mettere in guardia da ciò che Allah ha proibito, stare lontani da ciò che porta alla Sua rabbia, e fermarsi ai limiti che Allah ha stabilito. Egli fa questo sperando nella ricompensa di Allah e temendo la Sua punizione, agendo sul detto di Allah l'Onnipotente:

وَمَا آتَاكُمُ الرَّسُولُ فَخُذُوهُ وَمَا نَهَاكُمْ عَنْهُ فَانتَهُوا وَاتَّقُوا اللَّهَ إِنَّ اللَّهَ شَدِيدُ الْعِقَابِ

"E qualunque cosa il Messaggero vi dà, prendetela; e qualunque cosa egli vi proibisce, astenetevi (da essa). E abbiate Taqwa di Allah; in verità Allah è severo nella punizione." [al-Hashr, 7]

وَمَن يَعْصِ اللّهَ وَرَسُولَهُ وَيَتَعَدَّ حُدُودَهُ يُدْخِلْهُ نَارًا خَالِدًا فِيهَا وَلَهُ عَذَابٌ مُّهِينٌ

"E chiunque disobbedisce ad Allah e al Suo Messaggero, e trasgredisce i Suoi limiti (stabiliti), Egli logetterà nel Fuoco per restare laggiù; e dovrà subire un vergognoso tormento." [an-Nisa', 14]

[Shaykh 'Abdul-'Aziz Bin Baz - Fatawa Islamiyah, vol. 7, pagg. 368-370]

il punto più basso permesso per un vestito


بسم الله الرحمن الرحيم

domanda: qual è il limite per il trascinamento del proprio vestito?

risposta: trascinare il proprio izar è illecito per gli uomini, e chiunque continua a farlo dopo essere stato messo in guardia, dovrebbe essere criticato. Il posto per l'abito di un credente è la metà del stuo stinco e qualsiasi punto tra esso e la caviglia è permesso. Tutto ciò che va sotto le caviglie è illecito e colui che fa così, viene punito nell'Altra Vita e censurato in questa vita. Questo a causa di ciò che è stato registrato da al-Bukhari e Muslim, che il Profeta (sallAllahu 'alayhi wa sallam) disse:

ما أسفل من الكعبين من الإزار ففي النار

"Ciò che è sotto le caviglie dal izar, è nel Fuoco."
(al-Bukhari, 5787)

Ci sono altri autentici ahadith a questo riguardo.

[The Permanent Committee for Islamic Research and Fatawa - Fatawa Islamiyah, vol. 7, pag. 367]

l'isbal (indossare abiti al di sotto delle caviglie) riguarda ogni tipo di indumento


بسم الله الرحمن الرحيم

domanda: riguardo l'isbal, l'indossare l'abito inferiore al di sotto delle caviglie. Il hadith è giunto specificando l'izar (indumento inferiore) e il Profeta (sallAllahu 'alayhi wa sallam) non ha menzionato i pantaloni. Quindi, alcune persone dicono che sia permesso indossare pantaloni al di sotto della caviglia. Come affrontiamo la questione?

risposta: alcune persone hanno affermato che sia considerato isbal soltanto quando si sta indossando un izar. La loro dalil per questo è che il hadith non è arrivato se non menzionando l'izar: azratul Mumin (أزرة المؤمن - l'izar del Credente) è fino a metà del suo stinco. Tuttavia, il modo in cui rispondiamo a questo è che è arrivata in una narrazione autentica che è stata collezionata da Imam an-Nasa'i, che il Profeta (sallAllahu 'alayhi wa sallam) disse: "Thawbul Mumin (l'abito del Credente) è a metà del suo stinco." E, ciò che aggiunge a questo, è che: "Esso deve essere sopra la caviglia, e qualunque cosa sia sotto la caviglia è nel Fuoco dell'Inferno." Qui la parola thawb è generica. Quindi l'affermazione che si applichi soltanto all'izar, non è corretta.

E' importante che il Muslim rimanga distinto nel suo abbigliamento. Da ciò, vi è che il suo abito inferiore sia al di sopra delle sue caviglie. Questo è in ogni sua questione e ancor più nella salah.

[Shaykh Wasiullah al-Abbas - da una lezione intitolata "Classe di Fiqh n° 9 - Spiegazione di ad-Durrar al-Bahiyyah", del 19 Maggio 2007, audio
qui, da AlBaseerah.org]

domenica 6 marzo 2011

la Sunnah del Hijama


بسم الله الرحمن الرحيم

Da Sumura bin Jundub che disse: Ero seduto vicino al Messaggero di allah (sallAllahu 'alayhi wa sallam), quando egli (sallAllahu 'alayhi wa sallam) chiamò una persona per fare Hijama. Questi attaccò un corno al Profeta (sallAllahu 'alayhi wa sallam) e poi fece un'incisione con una lama.

Un beduino dai Bani Fazaza arrivò e disse: "O Messaggero di Allah, cosa sta facendo questa persona che taglia la tua pelle?"

Il Messaggero (sallAllahu 'alayhi wa sallam) rispose: "Questo è Hijama."

Egli chiese: "Cos'è Hijama?"

Il Messaggero di Allah (sallAllahu 'alayhi wa sallam) disse: "E' la migliore medicina con cui la gente cerca la cura."

[collezionato da Nisa’i e Hakim ed è stato autenticato da Shaykh Al-Albani in Silsilah as-Sahihah, volume 3, hadith n°1176]

Da Ibn Abbas, in una narrazione ascritta al Profeta (sallAllahu 'alayhi wa sallam): "I migliori giorni in cui farsi compiere Hijama sono il 17, il 19 e il 21. Non sono passato da un raduno di Angeli nella notte in cui sono stato preso nel viaggio notturno, tranne che essi dissero: Dovresti fare Hijama, o Muhammad."

[collezionato da Tirmidhi, al-Hakim, Ahmad ed è stato dichiarato hasan da Shaykh Al-Albani in Silsilah as-Sahihah, n° 1847]

Da Abu Huraira che disse: Il Messaggero di Allah (sallAllahu 'alayhi wa sallam) disse:

"Chiunque abbia Hijama il 17, il 19 e il 21 allora esso è una cura per ogni malattia."

[collezionato da Abu Dawud e Bayhaqi e Tabarani; vedere Silsilah Sahihah n° 908 e Silsilah Da'ifah n° 1863 -1864]

Da Nafi' che disse: Ibn Umar disse: "O Nafi', ho una pressione del sangue, trovami una persona che compia Hijama e, se puoi, assicurati che sia una persona gentile. Non scegliere un uomo anziano nè un giovane bambino poichè ho sentito il Messaggero di Allah (sallAllahu 'alayhi wa sallam) dire:

"E' meglio avere Hijama fatto mentre si è a stomaco pieno. Hijama ha una cura e delle benedizioni in esso e aumenta la memoria e l'intelligenza. Perciò, fate compiere Hijama di giovedì e state lontani da Hijama il mercoledì, il venerdì, il sabato e la domenica, per essere cauti. Effettuate Hijama di lunedì e di martedì poichè è il giorno in cui Allah ha perdonato Ayub dalla sua prova, mentre Allah ha imposto la prova su di lui il mercoledì. Nè una malattia di scolorimento della pelle, nè la lebbra appariranno tranne compiendo Hijama la giornata di mercoledì o la nottata di martedì."

[collezionato da Ibn Majah, Ibn Adi in "al-Kamil" e Khatib in "al-Faqih wa al-Muttafaqih" e Shaykh Al-Albani lo ha classificato come Hasan. Vedere Silsilah Sahihah n° 766]


nota personale: il Hijama è il cosidetto salasso, pratica medica attraverso la quale si sottrae una certa quantità di sangue al corpo del paziente

mercoledì 2 marzo 2011

solo gli Studiosi possono fare Takfir su coloro che non giudicano secondo ciò che Allah ha rivelato


بسم الله الرحمن الرحيم




domanda: cosa dice Shaykh Muhammad bin Ibrahim riguardo colui che non giudica secondo ciò che Allah ha rivelato? Molta gente ignorante specula su questa questione e probabilmente fa anche Takfir su qualcuno che non lo merita. Quali norme ha il Takfir e cosa dite riguardo questa azione?

risposta: sono sufficienti le parole di Allah (ta'ala) [nel significato]:

"E chiunque non giudica secondo ciò che Allah ha rivelato, allora quelli sono i miscredenti." [Al-Ma'ida, 44]

"E chiunque non giudica secondo ciò che Allah ha rivelato, allora quelli sono i malfattori." [Al-Ma'ida, 45]

"E chiunque non giudica secondo ciò che Allah ha rivelato, allora quelli sono i disobbedienti ribelli." [Al-Ma'ida, 47]

Colui che non giudica in accordo a ciò che Allah ha rivelato, è un miscredente, un ingiusto ed un peccatore ribelle. Come è stato detto, non è permesso giudicare secondo qualcosa di diverso da ciò che Allah ha rivelato.

domanda: quali norme ha il Takfir, o Shaykh?

risposta: non tutti hanno il diritto di fare Takfir. Una persona non può fare Takfir sulla gente senza conoscenza. Una persona non può fare Takfir sulla gente solo a causa della vigilanza per la religione. Non basta. Esso [il Takfir] deve essere basato sulla conoscenza. Bisognerebbe sapere con quali fattori una persona è miscredente e quando egli è scusato oppure no. Questa è una questione pericolosa di cui soltanto gli Studiosi specializzati possono occuparsi.


[Shaykh Al-Fawzan]

il Takfir lo pronunciano gli Studiosi, non la gente comune


بسم الله الرحمن الرحيم



Shaykh Al-Fawzan:

"Fratelli! Queste domande non dovrebbero essere una confusione. Fate riferimento agli studiosi in questo. Essi sono coloro che decidono se un governante ha lasciato l'Islam e che non è permesso obbedirgli o se egli non ha lasciato l'Islam e che non è permesso opporsi a lui. Questo dovrebbe essere rinviato agli studiosi, chiedete a loro!"

sentenza sulla lettura del Vangelo e della Torah


بسم الله الرحمن الرحيم

domanda: qual è la sentenza riguardo la lettura del Vangelo e della Torah e riguardo l'autenticità del sospetto attribuito a Shaykh Al-Islam, cioè che fosse solito leggerli?

risposta: non è permesso leggere i libri in cui la verità e la menzogna sono mischiate, per evitare che possa risultare qualche male dalla loro lettura e che la fede dei Musulmani possa essere colpita. La gente che cerca la verità, la troverà in due riferimenti fidati e sicuri che sono: il Libro e la Sunnah, poichè la verità non può essere al di fuori di questi.

Inoltre il Profeta (sallAllahu 'alayhi wa sallam) mise in guardia dai libri della Gente del Libro (gli Ebrei e i Cristiani), come nella storia di 'Umar ibn al-Khattab (radiAllahu 'anhu) il quale si recò dal Profeta (sallAllahu 'alayhi wa sallam) con un libro preso da alcune persone della Gente del Libro, quindi il Profeta (sallAllahu 'alayhi wa sallam) si arrabbiò è disse: "Sei in dubbio di esso, o ibn al-Khattab? Per Colui nella Cui Mano è la mia anima, vi ho portato ciò che è bianco e puro. Non chiedete alla Gente del Libro, affinchè non vi informino riguardo qualcosa di vero ma che voi negherete oppure qualcosa di falso a cui voi crederete. Per Colui nella Cui Mano è la mia anima, se Musa ('alayhi salam) fosse vivo, egli mi avrebbe sicuramente seguito." [1]

Inoltre, quando qualcuno ha la conoscenza del Libro e della Sunnah e ha bisogno di far trionfare la Religione e rendere la Parola (Islam) di Allah superiore attraverso lo studio approfondito dei libri della gente deviata e degli innovatori che seguono i loro desideri e degli scolastici, con lo scopo di criticarli, scartando i loro errori e mostrando le loro contraddizioni; in tal caso, questo è permesso agli Studiosi eruditi come Shaykh Al-Islam Ibn Taymiyyah (rahimahullah) fece, confutando i libri dei logici e dei filosofi; egli inoltre studiò i libri dei Rafiditi (Al-Rafida) della setta Sciita e li criticò nel suo libro: "Minhaj As-Sunnah An-Nabawiyya". Inoltre, Ibn Taymiyyah (rahimahullah) mostrò le contraddizioni dei diversi Vangeli e la deviazione dei Cristiani riguardo il loro credo.

[1] riportato da Ahmad (hadith 15546), ad-Darimi (1/115) dal hadith di Jabir (radiAllahu 'anhu). Questo hadith è giudicato Hasan (buono) da Shaykh Al-Albani (rahimahullah) in "Dhilal Al-Jana" (1/27), egli ha detto: "I narratori della catena sono affidabili tranne Mujalid che è ibn Sa'id, il suo hadith è considerato debole, ma questo hadith è giudicato Hasan (buono) considerando le sue varie vie che ho menzionato in "Al-Mishkat", inoltre ho riportato alcune di esse in "Al-Irwa" (hadith 1589)"

[Shaykh Muhammed 'Ali Farkus - emessa in Algeri il 23 Aprile 2005 (14 Rabi' Al-'Awwal 1426 H), fatwa n° 30 (delle fatawa tradotte in lingua inglese) dal sito ufficiale del Shaykh (
Ferkous.com)]

=> Storie dalla Torah e dall'Injil? <=