M'ARID AL KITAB - esposizione del libro sulla cultura araba e sulla religione Islamica

9/10 Giugno 2012 - San Paolo d'Argon (BG)


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lunedì 11 giugno 2012

la proibizione di lasciare as-Salafiyyah


بسم الله الرحمن الرحيم

interrogante: cosa dite dei giovani dell'est del paese che hanno voluto chiamare i Rafidah alla verità ma si sono convertiti alla loro dottrina? Pensate che debbano essere boicottati oppure consigliati?

Shaykh: volevano chiamare i Rafidah alla Sunnah?

interrogante:

Shaykh: in che modo vogliono chiamarli alla Sunnah quando possiedono la loro stessa dottrina?

interrogante: non era qualcosa che volevano sin dall'inizio; ma dopo essere stati con loro per un pò, sono passati alla religione dei Rafidah


Shaykh: quindi sono diventati Rafidah?


interrogante: sì. Alcuni di loro dicono anche di credere che al-Husayn sia benedetto, mentre altri accettano di sposare le proprie figlie ai Rafidah 

Shaykh: non vi è alcun dubbio che essi abbiano fatto un passo indietro nel momento in cui hanno lasciato il meglio per il peggio. Noi affermiamo che al-Husayn bin 'Ali bin Abi Talib (radiAllahu 'anhuma) e suo fratello al-Hasan siano i maestri dei giovani del Paradiso. Noi riconosciamo la sua eccellenza e consideriamo che ciò che ha incontrato fosse una prova da Allah ('azza wa jall). Egli restò paziente e aspettò la ricompensa al punto che raggiunse il livello dei pazienti.

Tuttavia, non è permesso in nessuna circostanza lasciare il sentiero del Salafiyyah e della Sunnah per un sentiero innovato che differisce dalla dottrina di Ahl-us-Sunnah.

Se queste persone continuano dopo essere state consigliate, allora è obbligatorio boicottarle.
  
[Shaykh al-'Uthaymin - da "Liqâ’ al-Bâb al-Maftûh"]

venerdì 8 giugno 2012

la risposta di colui al quale viene proibito il male


بسم الله الرحمن الرحيم


domanda: se una persona proibisce a qualcuno un male, colui al quale è stato proibito di commettere questo male dice "Tu non sai cosa c'è nel mio cuore" oppure dicono "Chi sei tu per giudicarmi?" Quindi, cosa dite riguardo a ciò?

risposta: in nome di Allah, tutte le lodi sono per Allah e che la pace e i saluti siano su colui [Muhammad, sallAllahu 'alayhi wa sallam] che è stato mandato come una Misericordia per tutta l'umanità, sulla sua famiglia e su tutti i suoi Compagni. 

Per procedere: allora, prima di rispondere a questa domanda vorrei menzionare una cosa in relazione alla vostra precedente affermazione, quando avete detto: "Il nobile Shaykh Ahmad ibn 'Umar Bazmul". Io sono -che Alla vi ricompensi- uno studente di Conoscenza e non sono tra i ranghi dei maggiori Studiosi. Tuttavia questo è dai vostri buoni pensieri (riguardo me); e a proposito di ciò che è stato detto, vorrei che i nostri fratelli Salafi imparassero in Makkah, in America e da qualsiasi altra parte la questione del mettere la gente al posto giusto, poichè non dovrebbero trattare gli studenti di Conoscenza come se fossero al livello degli Studiosi. Perciò io sono uno sudente di Conoscenza e chiedo ad Allah -il Potente e il Maestoso- di aiutarmi a rispondere a ciò che mi state domandando. 

Quindi dico -che Allah vi benedica- che alla persona che dice questo genere di cosa noi diciamo che è in errore, poichè il Profeta (sallAllahu 'alayhi wa sallam) ha detto: 

Chiunque tra di voi vede un male allora lo cambi con le proprie mani, se non è in grado allora con la propria lingua e se non è in grado allora con il proprio cuore, e questa è la fede più bassa.  
[Muslim]

Il punto al quale ci riferiamo in questo hadith è l'affermazione del Profeta (sallallahu 'alayhi wa sallam): "Chiunque vede". Quindi il male che viene visto con gli occhi, deve essere fermato con la mano se uno ha l'autorità e la capacità di farlo. Se egli non è in grado di fermarlo con la propria mano, lo fa con la propria lingua. Perciò dovrebbe dire alla persona: "questo è un errore" "questo è haram" "questo è in opposizione alla verità" etc. etc. Questa è la prima cosa.


La seconda cosa è l'affermazione di questa persona "Tu non sai cosa c'è nel mio cuore", alla quale rispondiamo come al-Hasan al-Basri (rahimahullah) ha detto:


"L'Iman (la fede) non è una decorazione esterna, nè mera speranza. Piuttosto, è ciò che si deposita nel cuore e ciò che viene confermato dalle azioni. Chiunque ha parlato bene e ha commesso buone azioni, sarà accettato da lui. Ma chiunque ha parlato bene ma commesso azioni malvagie, non sarà accettato da lui."

Perciò, se dentro avete qualcosa di buono ma la vostra azione è sbagliata, allora è un dovere che si parli contro questo errore.

Poi, terza cosa, diciamo a questi individui: non ci è stato ordinato di guardare cosa c'è nei cuori della gente. Non ci è stato ordinato di chiedere alla gente "E' questo o quello nel tuo cuore?" Tuttavia il reale errore che è stato fatto, viene rifiutato e chiarito.

La questione finale è che ricordiamo il hadith del Profeta (sallAllahu 'alayhi wa sallam) in cui ha detto:

In verità il discorso più detestato da Allah, il Potente e il Maestoso, è che un uomo dica ad un altro uomo "Temi Allah" e l'altro uomo dica "Lasciami da solo!" 
[in un'altra narrazione egli dice "Preoccupati di te stesso". Shaykh Al-Albani lo ha autenticato in Silsilatul-Ahadith as-Sahihah, n° 2598]


Ciò che si intende da questa dichiarazione, è che egli sta chiedendo alla persona di non disapprovare ciò che fa. Quindi temo che questa affermazione (menzionata nella domanda) cada sotto questo hadith, perciò starà cercando di rifiutare coloro che comandano il bene e proibiscono il male. Ed è dovere del Muslim che teme Allah, se un male che ha commesso viene confutato, che egli ricordi e prenda il monito e che lasci questo male e si fermi completamente.


[Shaykh Ahmad Bazmul - da "Domande e Risposte con Shaykh Bazmul", prima parte, prima domanda; domanda posta in Makkah la notte del 9 di Jumada ath-Thani 1433 H (che corrisponde al 30 Aprile 2012); da SalafyInk]

mercoledì 30 maggio 2012

donne che escono dalle proprie case


بسم الله الرحمن الرحيم

domanda: qual è la sentenza sulle donne che fanno visita ad altre donne Musulmane? Quando è obbligatorio uscire per una donna? Inoltre, quando deve essere accompagnata da un mahram (il coniuge o un parente non adatto al matrimonio)? Qual è il tempo appropriato perchè lei esca e rientri?

risposta: è permesso alla donna lasciare la propria casa con il permesso di suo marito, se lei ne ha bisogno. Tuttavia, deve rispettare l'hijab; non deve mostrare le sue grazie. Il criterio per sapere se è necessario per lei lasciare la propria casa, è che se non esce sarà danneggiata. Il tempo idoneo per uscire dipende dalle circostanze e dal luogo in cui si trova. 

[The Permanent Committee for Islamic Research and Fatawa - Shaykh Ibn Qa'ud, Shaykh Ibn Ghudayyan, Shaykh 'Afify, Shaykh Ibn Baz - prima domanda della fatwa 16720, parte 17, pag. 222 - dal sito ufficiale Al-Ifta


=> DONNE CHE ESCONO PER FARE COMPERE (fatwa di Shaykh al-Fawzan) <= 

 

indossare jalabib colorati

 
بسم الله الرحمن الرحيم




domanda: mi è permesso indossare jilbab di colore leggero, come il viola, quando esco? Che Allah vi ricompensi.

risposta: è permesso indossare jilbab con colori che non siano attraenti. Per quanto riguarda i colori attraenti, allora dovreste evitarli.  

[Shaykh an-Najmi] 

la cura per la preoccupazione e lo stress


بسم الله الرحمن الرحيم



Che Allah le conceda il bene, o virtuoso Shaykh Salih, una sorella chiede: "Qual è la cura per la preoccupazione, la tristezza, l'angoscia e lo stress?"

risposta: la sua cura è il ricordo di Allah. Aumentare il ricordo di Allah, recitare il Qur'an, leggere le invocazioni del mattino e della sera e, la cosa più importante, osservare la preghiera. Quando qualcosa spaventava il Messaggero (sallallahu 'alayhi wa sallam), egli fuggiva per (compiere) la preghiera. Se qualcosa lo angosciava, egli fuggiva verso la preghiera - che fosse obbligatoria o volontaria, egli fuggiva verso di essa. E con essa sarete tranquilli, con il volere di Allah. 

[Shaykh Salih al-Fawzan] 

donne ribelli che non servono i propri mariti


بسم الله الرحمن الرحيم



Che Allah le conceda il bene, nobile Shaykh.  
L'interrogante dice: "Si sente molto, in questi giorni, che la moglie non è tenuta a servire il proprio marito, riferito a cucinare e a lavare i vestiti. Pertanto vorremmo una parola da voi, per spiegare questa faccenda."


risposta: la donna adesso si è evoluta; non si prende cura del proprio marito. Adesso, se avete bisogno che lei si prenda cura di qualcuno dei vostri bisogni, lei non sta in casa. Il marito arriva e siede in casa e aspetta, e lei non arriva (a casa); oppure lei esce nell'ultima parte della notte. Adesso le donne sono ribelli. E' dalla Sunnah, per la donna, servire il proprio marito. Le donne dei Compagni (radiAllahu 'anhuma) servivano i loro mariti, cucinavano e si prendevano cura della casa ed erano le donne dei Compagni, le migliori donne di questa nazione. Fatima (radiAllahu 'anha), la figlia di Muhammad (sallAllahu 'alayhi wa sallam), era solita trasportare l'acqua sul proprio collo a tal punto che la corda le lasciò un segno sul collo. Chiese al Messaggero (sallAllahu 'alayhi wa sallam) che le fornisse una serva, ed egli rifiutò. Rifiutò di darle una serva e le ordinò di cercare aiuto attraverso il ricordo di Allah e cercando perdono da Allah. E lei era la figlia di Muhammad (sallAllahu 'alayhi wa sallam). 


[Shaykh Salih al-Fawzan]

venerdì 25 maggio 2012

la Salafiyyah non è finita


بسم الله الرحمن الرحيم


domanda: o Nobile Shaykh, che Allah le conceda il successo. Vi sono alcuni che dicono che l'era della Salafiyyah è un'era che è venuta ed è finita e che non siamo in grado di applicare...

(il Shaykh interrompe) risposta: è finita per lui; poichè egli non ama i Salaf e non vuole seguire la loro metodologia; ma come è riportato da Ahlus-Sunnah wal-Jama'ah, l'era della Salafiyyah rimarrà fino a che l'Ora sia stabilita. Essa non finirà. Wa lillahi lhamd. 

[Shaykh Salih al-Fawzan]  

il Sufismo non è dall'Islam


بسم الله الرحمن الرحيم



domanda: qual è la sentenza nell'Islam riguardo il Sufismo?

risposta: il Sufismo, non vi è alcun Sufismo nell'Islam, questa è un'innovazione. Il Sufismo è un'innovazione, esso non è dall'Islam. Quindi è doveroso per coloro che sono caduti nel Sufismo, pentirsi ad Allah l'Elevato. Ed è doveroso per loro tornare alla Sunnah. Ed è doveroso per loro tornare a ciò su cui erano i Pii Predecessori in quanto a rettitudine e fermezza sul Din di Allah e seguire il Messaggero (sallAllahu 'alayhi wa sallam) e seguire i successori ben guidati. Questa è la pura e genuina metodologia. Il Messaggero di Allah (sallAllahu 'alayhi wa sallam) ha detto: "Questa nazione sarà divisa in settantatre sette, ognuna di esse sarà nel Fuoco tranne una." Dissero: "Oh Messaggero di Allah, chi sono?" Egli rispose: "Coloro che sono su ciò su cui siamo io e i miei Compagni." Quindi non vi è alcuna salvezza e sicurezza, tranne che seguendo il Minhaj del Messaggero di Allah (sallAllahu 'alayhi wa sallam), il suo e dei suoi Compagni. E il Sufismo non è dal Minhaj del Messaggero (sallAllahu 'alayhi wa sallam), nè dal Minhaj dei suoi Compagni, nè dal Minhaj delle generazioni rette; piuttosto è qualcosa di nuovo inventato nell'Islam. Ed esso (il Sufismo) contiene una grande quantità di deviazioni; alcune delle quali contengono il culto delle tombe e lo Shirk con Allah l'Elevato e il credo dei morti. Quindi il Sufismo contiene anche politeismo. 

[Shaykh Salih al-Fawzan] 

giovedì 24 maggio 2012

Ijtihad


بسم الله الرحمن الرحيم


DEFINIZIONE DI IJTIHAD

Linguisticamente Ijtihad significa: impiegare gli sforzi al fine di raggiungere qualche materia difficile. Tecnicamente significa: impiegare gli sforzi per arrivare ad una sentenza della Shari'ah. E il Mujtahid è colui che usa gli sforzi per questo scopo.

CONDIZIONI PER L'IJTIHAD

Essere un Mujtahid ha delle condizioni, tra di esse:

1- Che egli conosca le prove della Shari'ah di cui necessita nel suo Ijtihad - come i versetti e gli ahadith pertinenti alle sentenze

2- Che egli conosca ciò che si riferisce all'autenticità o alla debolezza di un hadith - come avere conoscenza del isnad e dei suoi narratori e altro oltre questo

3- Che egli conosca ciò che è abrogato e ciò che abroga, e i luoghi in cui vi è ijma' - così che egli non dia una sentenza in accordo a qualcosa che sia stato abrogato, nè dia una sentenza che si opponga al ijma' (autenticamente riportato)

4- Che egli conosca ciò che dalle prove fa sì che una sentenza possa variare - come takhsis (particolarizzazione), o taqyid (restrizione), o simili. Quindi, egli non dà un giudizio che sia contrario a ciò


5- Che egli conosca la lingua Araba e Usul al-Fiqh e ciò che si riferisce ai significati e alle indicazioni di particolari diciture - come quella generale, quella particolare, quella assoluta e senza restrizioni, quella ristretta, quella non precisata, quella chiarita, e simili. In modo che egli dia sentenze in accordo a ciò che questo richiede


6- Che egli abbia la capacità di estrarre sentenze dalle prove


E l'Ijtihad può essere suddiviso, così che possa essere intrapreso in un particolare ramo della conoscenza o in una particolare questione.

CIO' CHE E' ESSENZIALE PER IL MUJTAHID

E' essenziale che il Mujtahid si impegni nel dedicare i suoi sforzi per arrivare alla conoscenza della verità e per dare sentenze in accordo a ciò che gli è chiaro. Se egli è corretto, allora ha due ricompense: una è per il suo Ijtihad, e l'altra per essere arrivato alla verità - poichè arrivare alla verità significa che essa è palesata e si agisce su di essa. Se tuttavia egli è in errore, allora ha una sola ricompensa ed il suo errore gli viene perdonato poichè egli (sallAllahu 'alayhi wa sallam) ha detto: "Quando un giudice giudica e si sforza ed è corretto, allora egli ha due ricompense. Se egli giudica e si sforza e sbaglia, allora egli ha una sola ricompensa." Se la sentenza non gli è chiara, allora deve trattenersi - e in tal caso gli è permesso il taqlid, dovuto alla necessità.

[Shaykh Muhammad Ibn Al-'Uthaymin - da "Al-Usul min 'Ilimil Usul"]

le forme di Taqlid permesso e proibito


بسم الله الرحمن الرحيم


LE FORME DI TAQLID PERMESSO

Shaykh Salih al-Fawzan ha detto: "Per quanto riguarda la forma permessa del seguire ciecamente (at-taqlidul-mubah), allora essa è per la persona comune (ami) che, se non segue la gente della Conoscenza, allora si allontanerà dal sentiero. Allah, il Potente e il Maestoso, ha detto:

"Chiedete alla gente della Conoscenza, se  non sapete." [An-Nahl, 43]

E il taqlid non viene fatto verso chiunque. Piuttosto, è fatto nei confronti di colui che è riconosciuto per la conoscenza e la devozione, ed è noto alla gente per questo." [Muntaqa min Fatawa (5/363)]

Shaykhul-Islam Ibn Taymiyyah (rahimahullah) ha detto: "Quando un Muslim deve affrontare una situazione problematica, dovrebbe cercare un verdetto da colui che pensa gli possa dare un verdetto basato su ciò che Allah e il Suo Messaggero (sallAllahu 'alayhi wa sallam) hanno legiferato; qualunque sia la scuola di pensiero (madhhab) a cui egli appartenga. Non è obbligatorio per qualunque Muslim seguire ciecamente un individuo particolare tra gli studiosi, in tutto ciò che dice. Non è neppure obbligatorio per qualunque Muslim seguire ciecamente un particolare madhhab degli studiosi, in tutto ciò che richiede ed informa. Piuttosto, il detto di qualsiasi persona deve essere preso o lasciato tranne quello del Messaggero di Allah (sallAllahu 'alayhi wa sallam). Seguire il madhhab di un individuo in particolare a causa di un'incapacità di sapere ciò che è stato legiferato, è tra le cose permesse; non è tra le cose obbligatorie per ogni individuo, se egli ha la capacità di sapere ciò che è stato legiferato senza questo sentiero del "seguire ciecamente" (taqlid). Quindi ogni individuo dovrebbe temere Allah tanto quanto è in grado di fare, e cercare la conoscenza di ciò che Allah e il Suo Messaggero (sallAllahu 'alayhi wa sallam) hanno ordinato; facendo ciò che viene comandato e tenendosi lontano da ciò che è proibito." [Majmu Fatawa (20/208-209)]

Shaykhul-Islam Ibn Taymiyyah (rahimahullah) ha anche detto: "Per quanto riguarda colui che ha la capacità di compiere ijtihad, gli è permesso fare taqlid? A tale proposito c'è una differenza di opinione; quella corretta è che permesso nei casi in cui uno non sia in grado di compiere ijtihad, che sia dovuto alle prove che sono simili oppure ad un vincolo temporale oppure ad una prova che non gli sia chiara. Quindi nei casi in cui egli non sia in grado, l'obbligo del ijtihad gli viene sollevato a causa della sua incapacità." [Majmu Fatawa (20/204)]


LE FORME DI TAQLID PROIBITO

Ibn al-Qayyim (rahimahullah) ha detto riguardo i tipi di taqlid proibito: "Esso è di tre tipi: il primo è voltare totalmente le spalle a ciò che Allah ha rivelato, ma piuttosto essere soddisfatti con il taqlid dei propri antenati. Il secondo è fare taqlid verso qualcuno, quando non si conosce se quella persona sia tra coloro il cui detto può essere preso. Il terzo è fare taqlid dopo che le prove sono state stabilite e diventa chiaro che la prova contraddice il punto di vista di colui verso cui si fa taqlid." [Ilamul-Muwaqqiin (2/188)]

Imam Ahmad bin Hanbal (rahimahullah) ha detto: "Quanto è strana quella gente che conosce la catena di narrazione di un hadith (isnad) e la sua autenticità, e ancora segue l'opinione di Sufyan [ath-Thawri]; anche se Allah l'Elevato ha detto:

"Stiano attenti coloro che si oppongono al comando del messaggero, che qualche prova (fitna) accada loro o un doloroso castigo sia inflitto loro." [An-Nur, 63]

Sapete qual è la fitna? La fitna è lo shirk! Poichè il rifiuto di qualche suo detto potrebbe fare in modo che qualche deviazione entri nel cuore e venga quindi distrutto." [riportato da Ibn Battah in "al-Ibanatul-Kubra" (n° 97). Fare riferimento anche a "al-Masail" (3/1355) di Abdullah ibn Imam Ahmad]

Shaykh Abdur-Rahman ibn Hasan (il nipote di Muhammad ibn Abdul-Wahab) (rahimahullah) ha detto: "Nelle parole di Imam Ahmad (rahimahullah) vi è un'indicazione che fare taqlid prima che le prove raggiungano una persona, non è biasimevole. Piuttosto, colui che deve essere censurato, è quella persona a cui giungono le prove e ancora si oppone ad esse a causa dell'adesione al detto del suo studioso." [Fathul-Majid (2/649)]

martedì 15 maggio 2012

invocare Allah attraverso i Suoi Bellissimi Nomi


بسم الله الرحمن الرحيم

Allah, sia Egli elevato, dice:

"E ad Allah appartengono i nomi migliori, perciò invocateLo con quelli. E lasciate [la compagnia di] coloro che praticano la deviazione riguardo i Suoi nomi. Essi saranno ricompensati per quello che hanno fatto." [Al-A'raf, 180]

Ibn Abu Hatim riporta che Ibn 'Abbas dice: "La frase "...coloro che praticano la deviazione riguardo i Suoi nomi..." significa quelle persone che attribuiscono partner ad Allah riguardo i Suoi Bellissimi Nomi.

Ibn 'Abbas ha anche affermato che essi nominavano uno dei loro idoli Al-Lat il cui nome deriva dalla parola Al-Ilah, che è una parola araba che significa "Dio"; ed essi nominavano un altro idolo Al-'Uzza, dalla parola araba Al-'Aziz che significa "l'Elevato in Potenza" (ed è uno dei Bellissimi Nomi di Allah). Commentando questo versetto, Al-A'mash dice: "Inseriscono erroneamente nomi estranei a quelli di Allah."

Pertinenza del Capitolo al Libro del Tawhid

Scrivendo questo capitolo, l'autore intende confutare le false credenze di coloro che cercano mezzi di approccio ad Allah attraverso i defunti. Inoltre, l'autore intende affermare che la maniera lecita per cercare di avvicinarsi ad Allah è invocarLo direttamente attraverso i Suoi Bellissimi Nomi e Divini Attributi.

Al-A'mash

Egli è Sulayman Ibn Mahran, da Kufa. Egli era un faqih, ed un hafiz fidato e devoto. Morì nel 147 AH, che Allah abbia Misericordia di lui.

Parole chiave e frasi

1) i Bellissimi Nomi: i Nomi che hanno raggiunto l'apice di bellezza e non sono eguali a nulla. Quindi, nessun altro nome li può sostituire

2) InvocateLo con quelli: invocate Allah e cercate i mezzi per avvicinarvi a Lui attraverso i Suoi Bellissimi Nomi

3) Lasciate coloro che: allontanatevi da loro e non discutete con loro

4) Praticano la deviazione riguardo i Suoi Nomi: coloro che distorcono i Bellissimi Nomi di Allah. Tali persone o respingono questi Nomi o il loro significato, oppure li rendono nomi per qualche essere creato. Inoltre essi nominano altri dopo il Nome di Allah, così come hanno nominato uno dei loro idoli Al-Lat, il cui nome deriva della parola araba Al-Ilah che significa "il Dio"

5) Essi saranno ricompensati per quello che hanno fatto: questa è una seria minaccia che la punizione verrà inevitabilmente inflitta su di loro

6) Inseriscono erroneamente nomi estranei a quelli di Allah: essi aggiungono altri nomi ai Bellissimi Nomi di Allah, nonostante nè Allah Stesso nè il Suo Messaggero (sallAllahu 'alayhi wa sallam) hanno attribuito questi nomi a Lui

Significato generale del versetto del Qur'an

In questo versetto Allah, sia Egli Elevato, proclama che i Suoi Nomi hanno raggiunto il più alto livello di bellezza e perfezione. Di conseguenza, Egli ordina ai Suoi servi di invocarLo e di cercare i mezzi per avvicinarsi a Lui attraverso questi Bellissimi Nomi. Inoltre, Allah ordina ai Suoi servi di dissociarsi da coloro che distorcono questi venerabili Nomi e che in maniera perversa deviano dalla verità. Per quanto riguarda questa gente smarrita, essi riceveranno inevitabilmente la punizione che gli spetta.

Lezioni estratte dal versetto del Qur'an

1) Questo versetto rivela i Nomi e gli Attributi di Allah in un modo appropriato per la Sua Maestà

2) I Nomi di Allah sono Bellissimi


3) Alla gente viene raccomandato di invocare Allah e di cercare i mezzi per avvicinarsi a Lui, usando i Suoi Bellissimi Nomi


4) Alla gente viene proibito di distorcere qualsiasi dei Bellissimi Nomi di Allah, che sia negandoli oppure cambiando i loro significati oppure interpretandoli come nomi per qualche essere creato


5) Ai Musulmani viene raccomandato di allontanarsi dagli ignoranti e da coloro che praticano la deviazione riguardo i Bellissimi Nomi di Allah


6) Il versetto indica una seria minaccia a chiunque altera qualsiasi dei Nomi e degli Attributi di Allah

[Shaykh Salih al-Fawzan - da "al-Mulakhas fi Sharh Kitab at-Tawhid" (breve commentario del libro del Tawhid di Shaykh Muhammad 'Abdul-Wahhab), capitolo 50, pagg. 375-377]

lunedì 14 maggio 2012

aumentare la Conoscenza


بسم الله الرحمن الرحيم

"Non vi è alcun dubbio che più la persona aumenta la conoscenza e più naturalmente aumenta la comprensione e la differenziazione della verità dalla menzogna e del danno dal beneficio, e allo stesso modo egli raggiunge un livello in cui Allah gli concede la comprensione.

Questo è perchè la taqwa è un mezzo per rafforzare la comprensione, e la comprensione profonda aiuta ad aumentare la conoscenza.

Quindi potete vedere due uomini che memorizzano un aya dal Libro di Allah: uno di loro è in grado di estrarre da essa tre sentenze, mentre l'altro può estrarne di più in accordo a quello con cui Allah lo ha benedetto in quanto a comprensione."

[Shaykh al-'Uthaymin - da "Kitabul-'Ilm"]

l'abbandono della Conoscenza


بسم الله الرحمن الرحيم

Umar Ibn Abdul Aziz (rahimahullah) ha detto:

"L'abbandono della Conoscenza è la vita di Shaytan e l'ignoranza è la sua anima e il suo corpo. La sua indole si trova nella gente della cattiveria e della durezza di cuore. Il suo luogo di residenza è la gente della rabbia e il suo modo di vivere è la discussione e l'argomentazione che porta al male. E la sua speranza sta nella persistenza sul peccato."

[Al-Muntaqa Min Butunil Kutub, pag. 9]

coloro dai quali acquisire la Conoscenza


بسم الله الرحمن الرحيم

Ibn Abdul Barr (rahimahullah) ha detto in "Jami Bayan Al-Ilm Wa-Fadlihi": "Gli Studiosi sono la gente delle narrazioni - coloro che possiedono la comprensione (delle narrazioni) e hanno eccelso in essa con competenza, merito e conoscenza."

Inoltre, colui dal quale la conoscenza deve essere acquisita, è quello descritto dalle seguenti qualità e che abbia soddisfatto le seguenti condizioni:

1) Deve essere uno che segue ciò che si trova nel Libro e nella Sunnah. Egli non dà precedenza alle opinioni e all'intelletto, nè all'attualità, alla politica o ad altre cose sul Libro e sulla Sunnah

2) Deve essere uno che si limita alla comprensione del Libro e della Sunnah, sulla comprensione dei Salaf della Ummah

3) Deve essere uno sull'obbedienza (ad Allah) che evita la disobbedienza e i peccati

4) Deve essere uno che teme Allah

5) Deve essere uno dalla gente della comprensione e della ricerca (basata sul Libro e sulla Sunnah)

[Shaykh Ahmad Bazmul - da "Questa Conoscenza è Din: benefici da Shaykh Ahmad Bazmul"]

venerdì 11 maggio 2012

non c'è invadenza nel proibire il male


بسم الله الرحمن الرحيم


domanda: quando un Musulmano mostra disapprovazione verso il male di un'altra persona, gli viene risposto: "Sei invadente" oppure "Non interferire con ciò che non ti riguarda". Questo discorso è corretto in questo caso e cosa bisognerebbe rispondere (a questa persona)?

risposta: questo suo discorso è scorretto; dire ad una persona che disapprova il suo male "Sei invadente" oppure "Questo non ti riguarda" non è corretto. Poichè Allah (l'Altissimo) ci ha comandato di proibire il male e ordinare il bene. E' obbligatorio per noi proibire il male e ordinare il bene secondo la nostra capacità, che a colui al quale viene comandato piaccia oppure no.

Ed egli dovrebbe rispondergli (dicendo): In verità questo mi riguarda, poichè Allah mi ha comandato di ordinare il bene e proibire il male e poichè il credente è come un edificio solido per l'altro credente, una parte sostiene l'altra. Quindi ciò che riguarda un Muslim, è una preoccupazione di suo fratello.


[Shaykh al-'Uthaymin - da "Al-Manahiy Al-Ladh-Dhiyyah", pag. 144]

attenzione al saluto legiferato


بسم الله الرحمن الرحيم

Un grande numero di persone dice quando si saluta l'un l'altra: "Sabahul khair" oppure "Masa-ul-khair". La risposta a questo saluto è: "Sabahun nur" oppure "Masa-in nur". Questo è un saluto dei Maghi (ovvero un saluto degli adoratori del fuoco).

I Maghi credono in due potenti (forze): le forze del Bene e del Male, che essi paragonano alla Luce e all'Oscurità. I Maghi [credono in maniera deviata in] due divinità: il dio del bene o della luce e il dio del male o dell'oscurità, e che queste due (divinità) si contendano l'un l'altra di governare il mondo. Quindi questo è il motivo per cui i Maghi si salutano l'un l'altro con l'affermazione: "Sabahul khair, sabahun nur" mentre l'Islam ha comandato noi (Musulmani) di salutarci con il saluto Islamico "As-salamu alaykum".

[Shaykh Bakr Abu Zayd - da "Mu'jamul Manahiyy Lil-laf-dhiyyah", pagg. 334-335] 

martedì 8 maggio 2012

l'Islam non è una religione di uguaglianza


بسم الله الرحمن الرحيم

Ci sono alcune persone che parlano di uguaglianza invece che di giustizia, e questo è un errore. Non dovremmo dire uguaglianza, poichè essa non comprende la differenziazione tra due. A causa di questa ingiusta chiamata all'uguaglianza, chiedono: "Qual è la differenza tra uomo e donna?" Quindi hanno reso gli uomini simili alle donne. I comunisti dicevano: "Che differenza c'è tra il governante e il suddito? Nessuno ha alcuna autorità su qualcun'altro." Nemmeno il padre sul proprio figlio?! Quindi hanno affermato che il padre non ha autorità sul suo figlio e così via. Invece, se noi diciamo giustizia - che significa dare a ciascuno quello di cui ha diritto-, questa cattiva interpretazione non si applica più e la parola usata è corretta. Allah non dice nel Qur'an, che Egli impone l'uguaglianza. Egli ha detto:

"In verità, Allah impone Al-'Adl (la giustizia)." [An-Nahl, 90]

"E quando giudicate tra gli uomini, giudicate con giustizia." [An-Nisa', 58]

Coloro che dicono che l'Islam è la religione dell'uguaglianza, stanno mentendo contro l'Islam. Piuttosto l'Islam è la religione della giustizia, che significa trattare ugualmente coloro che sono uguali e differenziare tra coloro che sono diversi. Nessuno che conosca la religione dell'Islam, direbbe che sia la religione dell'uguaglianza. Piuttosto, ciò che mostra che questo principio è falso, è il fatto che la maggior parte di quello che viene menzionato nel Qur'an nega l'uguaglianza, come nei seguenti versetti:

"Dì: Sono uguali coloro che sanno e coloro che non sanno?" [Az-Zumar, 9]

"Dì: Il cieco è uguale a colui che vede?" [Ar-Ra'd, 16]

"Non sono uguali, tra di voi, coloro che hanno speso e combattuto prima della conquista [di Makkah], a coloro tra di voi che faranno così in seguito." [Al-Hadid, 10]

"Non sono uguali coloro tra i credenti che siedono (a casa), tranne coloro che sono disabili (da ferite oppure sono ciechi o zoppi), e coloro che si sforzano duramente e combattono nella causa di Allah con le loro ricchezze e le loro vite." [An-Nisa', 95]

Nessuna singola lettera nel Qur'an impone uguaglianza, piuttosto impone giustizia. Troverete inoltre che la parola giustizia è accettata dalla gente, poichè sento che se fossi meglio di questo uomo in quanto a conoscenza o ricchezza o devozione o nel fare del bene, non vorrei che lui fosse uguale a me. Chiunque sa che è inaccettabile che l'uomo sia uguale alla donna.

[Shaykh Ibn Uthaymin, Sharh Al-Aqidah Al-Wasitah, 1/180-181]

l'esempio del credente, del non credente e dell'ipocrita


بسم الله الرحمن الرحيم


E' riportato che 'Abdullah ibn Mas'ud (radiAllahu 'anhu) ha detto:

L'esempio del credente, del non credente e dell'ipocrita è quello di tre persone che giunsero in una valle.
Uno di essi scese e attraversò l'altra parte. Un altro scese fino a raggiungere metà strada quando il terzo uomo, ai margini della valle, lo chiamò: "Ehi tu, dove stai andando? Morirai. Torna indietro." L'uomo che aveva attraversato l'altro lato lo chiamò: "Vieni e sarai salvo." Così [l'uomo in mezzo alla valle] guardava avanti e indietro i due [oguno su un margine], quando arrivò un'alluvione nella valle ed egli annegò.
L'uomo che attraversò l'altro lato, è il credente; quello che annegò, è il munafiq.



"(Gli ipocriti) oscillano tra questo e quello, senza appartenere nè agli uni e nè agli altri." [An-Nisa', 143]

E colui che rimase sul bordo della valle [incapace di fuggire all'alluvione e attraversare] è il kafir.

[Ibn Abî Hâtim, Al-Tafsîr articolo 6144]

venerdì 4 maggio 2012

soltanto la gente della Conoscenza dovrebbe parlare delle Fitan


بسم الله الرحمن الرحيم





domanda: che Allah vi conceda il bene. Come possiamo distinguere tra il silenzio biasimevole riguardo le fitan (prove e tribolazioni) e il lodevole non coinvolgimento in esse?

risposta: al-fitan, nessuno dovrebbe parlarne tranne la gente della conoscenza e della comprensione. Non può, chiunque, parlare di esse. Se l'ignorante parla delle fitan, le fitan aumentano. Nel caso gli Studiosi dovessero parlare delle fitan e chiarirle, allora esse diminuirebbero con il permesso di Allah. Quindi, in merito alle fitan, non tutti ne possono parlare. Piuttosto, gli unici che devono parlare delle fitan sono le persone della conoscenza e della comprensione, coloro che riconoscono la verità dalla menzogna. E loro sanno come parlare (delle fitan). Non è da tutti parlare delle fitan e dare verdetti religiosi al riguardo. Na'am.

[Shaykh al-Fawzan]

giovedì 3 maggio 2012

abbracciarsi e baciarsi durante il saluto: la parola di ash-Shaykh al-Muhaddith al-Albani (rahimahullah)


بسم الله الرحمن الرحيم

Al-Nawawi (rahimahullah) ha detto: Per quanto riguarda abbracciare e baciare sul viso qualcuno diverso da colui che è tornato da un viaggio (a parte un bambino), questo è makruh come è stato chiaramente affermato da al-Baghawi e altri. Per quanto riguarda un giovane imberbe di bell'aspetto, è haram baciarlo in qualsiasi circostanza, che stia tornando da un viaggio oppure no.

[Al-Majmu' 4/447]

Shaykh al-Albani (rahimahullah) ha detto (facendo riferimento al hadith di al-Tirmidhi citato qui): Di fatto il hadith afferma chiaramente che baciarsi quando ci si incontra, non è prescritto nell'Islam. Questo non include baciare la propria moglie o i propri figli, ovviamente. Riguardo agli ahadith che affermano che il Profeta (sallAllahu 'alayhi wa sallam) abbia baciato alcuni dei suoi Compagni in varie occasioni -come quando baciò e abbracciò Zayd ibn Haritha quando giunse a Madina e quando abbracciò Abu'l-Haytham ibn al-Tayhan, etc.- possono essere osservati i seguenti punti in risposta a ciò:

1) Questi sono ahadith deboli che non possono essere presi come una prova


2) Anche se qualcuno di essi fosse autentico, non è permesso usarli contro questo hadith sahih poichè essa è un'azione da parte del Profeta (sallAllahu 'alayhi wa sallam) che può essere intesa in riferimento ad un caso specifico o potrebbe esserci qualche motivo specifico che rende tali ahadith inadatti ad essere utilizzati come prova, a differenza di questo hadith che è un hadith verbale che è indirizzato in termini generali alla Ummah nel suo complesso, per cui è una prova che non può essere respinta. Nel campo del Usul è stabilito che le parole hanno la precedenza sulle azioni, in caso di conflitto; e il hadith che indica il divieto ha la precedenza rispetto ad un altro che ne indica la liceità. Questo hadith è verbale e indica un divieto, quindi ha la precedenza su altri ahadith menzionati anche se fossero sahih.

Allo stesso modo, per quanto riguarda abbracciarsi, diciamo che non è prescritto poichè il hadith lo proibisce; ma 'Anas (radiAllahu 'anhu) ha detto: "Quando i Compagni del Profeta (sallAllahu 'alayhi wa sallam) si incontravano si stringevano le mani, e se stavano tornando da un viaggio si abbracciavano." Narrato da al-Tabarani in al-Awsat e i suoi uomini sono uomini sahih, come affermato da al-Mundhiri (3/270) e al-Bayhaqi (8/36).

Al-Bayhaqi (7/100) ha narrato con un isnad sahih da al-Sha'bi che quando i Compagni di Muhammad (sallAllahu 'alayhi wa sallam) si incontravano, si stringevano le mani e quando arrivavano da un viaggio, si abbracciavano l'un l'altro.

Al-Bukhari ha narrato in al-Adab al-Mufrad (970) e Ahmad ha narrato (3/495) che Jabir ibn 'Abd-Allah ha detto: Ho sentito che un uomo conosceva un hadith e l'ha sentito dal Messaggero di Allah (sallAllahu 'alayhi wa sallam). Ho comprato un cammello, ho caricato il mio bagaglio su di esso e ho viaggiato per un mese fino a che sono giunto in Syria, dove ho trovato 'Abd-Allah ibn Unays. Ho detto al custode: "Digli che Jabir è alla porta." Egli disse: "Ibn 'Abd-Allah?" Io dissi: "Sì." Egli uscì inciampando sul suo abito e mi abbracciò ed io abbracciai lui... Il suo isnad è hasan e come affermato da al-Hafiz (1/195). Al-Bukhari lo ha narrato tra le trasmissioni mu'alaq.

[Silsilat al-Hadith al-Sahihah (1/74, hadith n° 160)]

martedì 1 maggio 2012

i peccatori di Ahlus-Sunnah sono gli amici di Allah


بسم الله الرحمن الرحيم

L'Imam di Ahlus-Sunnah wal-Jama'ah, Abu Abdillah Ahmad ibn Hanbal, morto nel 241 (rahimahullah) ha affermato:

قبور أهل السنة من أهل الكبائر روضة ، وقبور أهل البدع الزنادقة حفرة ، فساق أهل السنة أولياء الله ، وزهاد أهل البدعة أعداء الله


"Le tombe dei maggiori peccatori tra Ahlus-Sunnah sono un giardino, e le tombe degli innovatori e degli eretici sono un fosso. Perciò i peccatori di Ahlus-Sunnah sono gli Awliya di Allah, mentre gli adoratori asceti di Ahlul-Bid'ah sono i nemici di Allah."

[Tabaqat al-Hanabilah (1/184), al-Manhaj al-Ahmad (1/296). Vedere Lumm ad-Durr al-Manthur, pag. 167]

venerdì 27 aprile 2012

al-Ikhwan al-Muslimun sono hizbiyyun


بسم الله الرحمن الرحيم

Shaykh Al-Fawzan ha scritto, giusto qualche giorno fa (1433/5/26):




Tutta la lode è dovuta ad Allah, il Signore di tutto ciò che esiste. Che Allah elevi il rango del nostro Profeta Muhammad e gli conceda la pace, così come alla sua famiglia e ai suoi Compagni.

La mia posizione su al-Ikhwan al-Muslimun (la setta chiamata "I fratelli Musulmani") è che essi siano hizbiyun che cercano (soltanto) posizioni di autorità e che essi non diano importanza ad invitare (la gente) a correggere le credenze (sbagliate), nè facciano alcuna distinzione riguardo a chi le segue - la gente della Sunnah o la gente della Bid'ah.

Alcune mie parole registrate (in contraddizione a queste) furono un lapsus che non pregiudica in alcun modo la mia posizione su di loro.

il fondatore di ad-Da'watus-Salafiyya è Allah


بسم الله الرحمن الرحيم

Al Shaykh Muhammad Nasirud-Din al-Albani (rahimahullah) venne chiesto: "Vi è stato attribuito di aver detto: Il fondatore della Da'watus-Salafiyya è Allah. E' corretto? E se è corretto, come possiamo noi ascrivere un attributo ad Allah che Egli non ha ascritto per Se Stesso?"

Quindi, Imam al-Albani (rahimahullah) ha risposto: "Sì, l'ho detto. E questo non è un attributo. Quindi, parlare di Allah ('azza wa jall) senza linguaggio per un'espressione di effettiva realtà, non significa necessariamente che abbiamo descritto Allah con qualcosa di diverso da ciò con cui Egli ha descritto Se Stesso. Perciò se ho detto -in risposta ad uno che dice "Questo o quello è il fondatore di questa o quella da'wah"- che il fondatore del Salafiyyah è Allah; Egli è Colui che ha fondato la struttura di questa cosa. Poichè essa non è una descrizione in base a ciò che gli Studiosi hanno concordato come non permesso da applicare ad Allah. Quindi la fondazione (ta'sis) non appartiene agli affari degli esseri umani; è soltanto un affare del Signore degli uomini."

[fare riferimento a Fatawa al-Madina (n° 48); questa dichiarazione si trova anche nelle note del libro del Shaykh "I fondamentali della Metodologia Salafi", pagg. 65-66, seconda edizione, traduzione inglese]

i Jinn non conoscono il Ghayb (l'Invisibile)


بسم الله الرحمن الرحيم

domanda: i Jinn (le creature create dal fuoco) conoscono il Ghayb (l'Invisibile)?

risposta: la Conoscenza del Ghayb è uno degli attributi esclusivi della Rububiyya (la Signoria); nessuno conosce il Ghayb dei cieli e della terra tranne Allah.

Allah (sia Egli elevato) dice: "E presso di Lui sono le chiavi del Ghayb (tutto ciò che è nascosto), nessuno lo conosce tranne Lui." [sura al-An'am, 59]

Egli (elevata sia la Sua Maestà) dice anche: "Dì: Nessuno nei cieli e nella terra conosce il Ghayb (l'Invisibile) tranne Allah." [sura an-Naml, 65]

I Jinn non conoscono il Ghayb e ciò è provato dal Suo detto (sia Egli elevato): "Poi quando decretammo la morte per lui [Sulaiman], nulla lì informò (i jinn) della sua morte tranne un piccolo verme della terra che rimase a rosicchiare il suo bastone. Poi, quando egli cadde, i jinn videro chiaramente che se avessero conosciuto l'Invisibile non sarebbero rimasti nell'umiliante tormento." [sura Saba', 14]

Pertanto, chiunque affermi di conoscere il Ghayb è un kafir (miscredente) e chiunque creda in questa affermazione è allo stesso modo un kafir, poichè stanno negando il Qur'an.

[The Permanent Committee for Islamic Research and Fatawa - fatwa emessa dagli Shuyukh: Bakr Abu Zayd, Salih Al-Fawzan, 'Abdul-'Aziz Al Al-Shaykh, 'Abdul-'Aziz ibn 'Abdullah ibn Baz; fatwa n° 18645, terza domanda. Dal sito ufficiale Al Ifta]

giovedì 26 aprile 2012

la Sunnah è come l'arca di Noè


بسم الله الرحمن الرحيم

Imam Malik (rahimahullah) ha detto:

La Sunnah è come l'arca di Noè. Chiunque si imbarca su di essa, raggiunge la salvezza e chiunque la rifiuta, annega.

[quotato da Shaykh ul-Islam Ibn Taimiyyah in "Majmu’ ul-Fatawa (4/57)]

la consuetudine del saluto con i baci sulle guance


بسم الله الرحمن الرحيم

domanda: c'è il fenomeno tra i giovani uomini di baciarsi l'un l'altro sulle guance ogni volta che si incontrano, ogni giorno. Questo fenomeno è diffuso anche tra gli uomini anziani, nelle moschee e nelle aule. E' contrario alla Sunnah o non vi è nulla di sbagliato in questo? E' una bid'ah o un peccato, oppure è permesso?

risposta: ciò che è prescritto quando ci si incontra è dire il salam e stringersi le mani; se l'incontro avviene dopo un viaggio allora è prescritto anche di abbracciarsi, poichè è stato narrato che Anas (radiAllahu 'anhu) disse:

"Quando i Compagni del Profeta (sallAllahu 'alayhi wa sallam) si incontravano, si stringevano le mani e se arrivavano da un viaggio, si abbracciavano."

Per quanto riguarda baciare le guance, non conosciamo alcuna Sunnah che lo indichi.

[The Permanent Committee for Islamic Research and Fatawa - Fatawa al-Lajnah al-Da’imah, 24/128]


Anas ibn Malik (radiAllahu 'anhu) ha detto:

Un uomo disse: "O Messaggero di Allah, quando uno di noi incontra il proprio fratello o amico, dovrebbe inchinarsi davanti a lui?" Egli rispose: "No." Egli disse: "Dovrebbe abbracciarlo e baciarlo?" Egli rispose: "No." Egli disse: "Dovrebbe prendere la sua mano e stringersi le mani con lui?" Egli rispose: "Sì."

[questo hadith è stato classificato come hasan da Shaykh al-Albani in "Sahih Sunan al-Tirmidhi"]

mercoledì 25 aprile 2012

il Muezzin detestato da Ibn 'Umar (radiAllahu 'anhu)


بسم الله الرحمن الرحيم

E' riportato che una volta un uomo si recò da 'Abdullah bin 'Umar (radiAllahu 'anhu) e disse: "Ti amo per Allah." Ibn 'Umar rispose: "Allora sopporta la testimonianza che io ti detesto per Allah." L'uomo chiese: "Perchè?" Egli rispose: "Perchè canti nel tuo adhan (la chiamata alla preghiera) e prendi un compenso (per chiamarla)!"

[at-Tabarani, Al-Mu'jam Al-Kabir, articolo 13059 - Shaykh al-Albani, Al-Sahihah, 1-104, lo ha classificato come autentico]