M'ARID AL KITAB - esposizione del libro sulla cultura araba e sulla religione Islamica

9/10 Giugno 2012 - San Paolo d'Argon (BG)


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martedì 26 ottobre 2010

chiunque nasconde un consiglio sincero dai Musulmani, ha agito con inganno verso di essi


بسم الله الرحمن الرحيم

Imam Al-Barbahari (rahimahullah) ha detto:

Non è permesso nascondere un consiglio sincero verso qualsiasi Musulmano, che sia devoto o empio, nelle questioni della religione. Chiunque nasconde ciò, ha agito con inganno verso i Musulmani. Chiunque agisce con inganno verso i Musulmani, ha agito così verso la religione. Chiunque agisce con inganno verso la religione, si è comportato da traditore verso Allah, il Suo Messaggero e i Credenti. [1]

note

[1] Tamim ad-Dari narra: Il Messaggero di Allah (sallAllahu 'alayhi wa sallam) disse: "La religione è sincerità." Su questo, noi (i Compagni) domandammo: "Verso chi?" Egli (sallAllahu 'alayhi wa sallam) rispose: "Verso Allah, il Suo Libro, il Suo Messaggero e verso i leader dei Musulmani e verso la gente comune." Riportato da Muslim (traduzione inglese 1/37/n° 98)

[Imam Al-Barbahari - Kitab Sharh us-Sunnah, punto 79]

Allah ha benedetto alcune persone più di altre ed Egli ha agito così con completa Giustizia


بسم الله الرحمن الرحيم

Imam Al-Barbahari (rahimahullah) ha detto:

Sappiate che Allah ha dato eccellenza ai servi, alcuni di essi sugli altri, nella religione e nelle faccende terrene. Egli ha agito così in maniera giusta. Non deve essere detto che Egli agisce ingiustamente o mostra eccessivo favore. Chiunque dice che Allah ha benedetto il Credente e il miscredente alla stessa maniera, è un innovatore. Piuttosto, Allah ha concesso eccellenza al Credente sul miscredente, all'obbediente sul peccatore e all'innocente sullo spregevole, agendo così in maniera giusta. E' la Sua Bontà che Egli concede a chiunque Lui voglia e trattiene da chiunque Lui voglia.

[Imam Al-Barbahari - Kitab Sharh us-Sunnah, punto 78]

lunedì 25 ottobre 2010

ad ogni persona viene dato l'intelletto ed ognuno deve agire in accordo all'intelletto che gli è stato dato


بسم الله الرحمن الرحيم

Imam Al-Barbahari (rahimahullah) ha detto:

L'intelletto è innato. Ad ogni persona viene dato l'intelletto che Allah vuole. Essi variano in intelletto, proprio come una particella (alle varie altezze) nei cieli. L'azione è cercata in ogni persona in accordo all'intelletto che gli è stato dato [1]. L'intelletto non è acquisito; piuttosto è una benedizione da Allah, il Benedetto e l'Altissimo.

note

[1] Allah non chiama al conto o alla punizione l'insano. E' autenticamente riportato che il Messaggero di Allah (sallAllahu 'alayhi wa sallam) disse: "La Penna è stata alzata da tre: dall'insano la cui mente è squilibrata, fino a che egli sia curato; dal dormiente, fino a che egli si sveglia e dal bambino fino a che raggiunge la pubertà." Riportato da Abu Dawud (traduzione inglese 3/1227/n° 4388), Ahmad e al-Hakim

[Imam Al-Barbahari - Kitab Sharh us-Sunnah, punto 77]

domenica 24 ottobre 2010

bisogna avere fede che Allah ha parlato a Musa ('alayhis salam)


بسم الله الرحمن الرحيم

Imam Al-Barbahari (rahimahullah) ha detto:

Avere fede che fu Allah, il Benedetto e l'Altissimo, che parlò a Musa ibn 'Imran nel giorno del Monte Tur e che Musa sentì il discorso di Allah: una voce che egli sentì da Lui, non da altri che Lui. Chi dice altro che questo, ha miscreduto in Allah, il Sublime (il Potente). [1]

note

[1] Shaykhul-Islam ibn Taymiyyah ha detto: "I riferimenti sono abbondanti dal Profeta (sallAllahu 'alayhi wa sallam), dai Compagni, dai Tabi'in e dagli studiosi di Ahlus-Sunnah dopo di loro che Egli, il Più Perfetto, chiama con una voce. Egli chiamò Musa e chiamerà i Suoi servi nel Giorno della Resurrezione con una voce. Egli parla la Rivelazione con una voce. Nessuno dei Salaf ha riportato che: "Allah parla senza una voce" o senza parole, nè che qualcuno ha negato che Allah parla con una voce e della parole." (Al-Majmu' ul-Fatawa, 12/304-305)

'Abdullah ibn Ahmad riporta in as-Sunnah (n° 532): Ho chiesto a mio padre (Imam Ahmad) riguardo la gente che dice che quando Allah, il Potente e il Maestoso, parlò a Musa, Egli non parlò con una voce. Quindi mio padre ha detto: "Piuttosto il vostro Signore, il Potente e il Maestoso, parlò con una voce. Narriamo questi ahadith così come sono stati riportati."

'Abdullah ibn Ahmad riporta in as-Sunnah (n° 535): Ho sentito Abu Ma'mar al-Hudhali dire: "Chiunque afferma che Allah, il Potente e il Maestoso, non parla, nè ascolta, nè vede, nè si arrabbia, nè si compiace (ed egli menzionò alcuni attributi), allora egli è un miscredente in Allah il Potente e il Maestoso. Se lo vedete in piedi vicino ad un pozzo, buttatelo dentro di esso. Questo è ciò che io sostengo come mia religione davanti ad Allah, il Potente e il Maestoso, poichè essi sono miscredenti in Allah l'Altissimo."

Al-Ajuri dice in ash-Shari'ah (pag. 75): "Che Allah abbia misericordia di noi e di voi. Sappiate che il detto dei Musulmani i cui cuori non si sono deviati dalla verità e coloro che furono guidati a ciò che è corretto nel passato e nel presente, è che il Qur'an è il discorso di Allah, il Potente e il Maestoso. Non è creato, poichè il Qur'an è dalla Conoscenza di Allah l'Altissimo. La Conoscenza di Allah, il Potente e il Maestoso, non è creata. Elevato è Allah, il Potente e il Maestoso, su quello. Questo è provato dal Qur'an, dalla Sunnah, dai detti dei Compagni (radiAllahu ta'ala 'anhum) e dai detti degli studiosi dei Musulmani (rahmatullahi ta'ala alaihim). Non è negato tranne che da uno sporco Jahmi. Dal punto di vista degli studiosi, i Jahmiyyah sono miscredenti."

Fare riferimento al
punto 15 di questo libro, insieme alle note che lo accompagnano

[Imam Al-Barbahari - Kitab Sharh us-Sunna, punto 76]

un punto riguardo il Decreto di Allah


بسم الله الرحمن الرحيم

Imam Al-Barbahari (rahimahullah) ha detto:

Sappiate che (.....) [1] con il decreto e la predestinazione di Allah.

note

[1] Colui che ha controllato, Khalid ar-Radadi, ha scritto nella sua nota a questo lavoro: "Una parola in un manoscritto che non sono in grado di decifrare e questa sentenza non si trova nell'altro manoscritto"

[Imam Al-Barbahari - Kitab Sharh us-Sunnah, punto 75]

lunedì 18 ottobre 2010

il ritorno alla Sunnah del Profeta (sallAllahu 'alayhi wa sallam)


بسم الله الرحمن الرحيم

La Sunnah del Messaggero di Allah (sallAllahu ‘alayhi wa sallam) è con noi, ben stabilita e conservata – e tutta la lode è per Allah. La gente della conoscenza ha compilato la Sunnah autentica, ed essi hanno evidenziato quelle narrazioni che sono fabbricate. Così, la Sunnah rimane chiara e conservata – e tutta la lode è per Allah. Qualsiasi persona può arrivare agli ahadith autentici, sia facendo riferimento ai libri se egli è in grado, oppure chiedendo alla gente della conoscenza.

Se uno dovesse dire: “Come possiamo portare armonia tra ciò che voi dite, in termini di ritorno al Libro di Allah e alla Sunnah del Messaggero di Allah (sallAllahu ‘alayhi wa sallam), e tra ciò che vediamo dalla gente che segue i libri che rappresentano le varie scuole di giurisprudenza? Una persona dice “La mia Madh-hab è questa e quella”. Se offrite una sentenza religiosa ad uno di loro dicendo “Il Profeta (sallAllahu ‘alayhi wa sallam) ha detto questo e quello” egli dirà “Io sono della Madh-hab Hanafi” oppure “Io sono della Madh-hab Maliki” oppure “Io sono della Madh-hab Shafi’i” oppure “Io sono della Madh-hab Hanbali” o qualcosa simile a ciò.”

La risposta: uno dovrebbe rispondere a tale persona con: “Noi tutti diciamo: testimonio che nessuno ha il diritto di essere adorato tranne Allah e testimonio che Muhammad è il Messaggero di Allah.”

Qual è il significato della testimonianza che Muhammad è il Messaggero di Allah?

Gli studiosi hanno spiegato questa testimonianza come segue: “Obbedire a lui in ciò che ha comandato; allontanarsi da ciò che egli ha proibito o censurato; credergli in ciò con cui ha informato; e non adorare Allah tranne attraverso ciò che egli ha legiferato.” Questo è il corretto significato della testimonianza che Muhammad è il Messaggero di Allah.

Se uno dice: “La mia Madh-hab (scuola di giurisprudenza) è questa e quella“ noi gli diciamo: “Questo è il detto del Messaggero di Allah (sallAllahu ‘alayhi wa sallam), perciò non opporti ad esso con il detto di qualcun altro.”

Anche gli Imam delle Madhahib (plurale di Madh-hab) proibirono gli altri dal seguirli ciecamente (nel senso completo di seguire ciecamente); essi dissero: “Nel caso la verità si renda evidente, è obbligatorio ritornare ad essa (e abbandonare ciò che uno riteneva essere corretto precedentemente).”

Noi diciamo ai fratelli che ci si oppongono con la Madh-hab di questa e quella persona: “Entrambi noi e voi testimoniamo che Muhammad è il Messaggero di Allah; questa testimonianza ci richiede che non seguiamo nessuno tranne il Messaggero di Allah (sallAllahu ‘alayhi wa sallam).”

La Sunnah è evidente e chiara, ed è facilmente accessibile a noi. Allo stesso tempo, comunque, non significa che dobbiamo rendere lieve l’importanza del riferimento ai libri dei Giuristi Islamici e della gente della conoscenza, poiché cercare la conoscenza non può essere ottenuto fino a che uno non fa riferimento ai loro libri, per trarre beneficio da essi e per imparare i modi di deduzione delle sentenze dalle prove.

Quindi, troviamo che coloro che non hanno imparato dalla guida degli studiosi hanno commesso molti errori (nelle loro sentenze e nei loro giudizi). Di conseguenza, il loro punto di vista è diventato limitato e ristretto. Uno di essi prenderà Sahih Al-Bukhari, ad esempio, e seguirà tutte le implicazioni degli ahadith trovati lì, anche se alcuni di quegli ahadith sono generali nelle loro implicazioni mentre altri hanno eccezioni alle sentenze che trasmettono; alcuni sono assoluti nelle loro implicazioni mentre altri sono applicati soltanto a limitate situazioni (per mezzo di altre prove). Alcuni ahadith sono anche abrogati. Comunque, coloro che abbiamo appena descritto non sono guidati a queste questioni. Ciò che ne risulta è molta deviazione.

Ciò che è importante, fratelli, è che basiamo l’attuale risveglio Islamico su due fondamenti: il Libro di Allah e la Sunnah del Messaggero di Allah (sallAllahu ‘alayhi wa sallam). Non dobbiamo dare preferenza a nessun detto su di essi, non importa chi sia colui in opposizione ad essi.

[Shaykh al-'Uthaymin - da "Il risveglio Islamico", pagg. 26-27]

il ritorno al Libro di Allah


بسم الله الرحمن الرحيم

I Musulmani non possono aderire al Libro di Allah a meno che prima si sforzino di contemplarlo e poi di applicare i suoi insegnamenti, poiché Allah (subhanahu wa ta’ala) dice:

“(Questo è) un Libro (il Qur’an) che abbiamo fatto scendere per te, pieno di benedizioni così che possano meditare sui suoi Versetti, e che gli uomini di comprensione possano ricordare.” [Sad, 29]

لِيَدَّبَّرُوا آيَاتِه

“Che possano meditare sui suoi Versetti” [Sad, 29]

Meditare sui versetti del Qur’an, porta alla comprensione dei suoi significati.

وَلِيَتَذَكَّرَ أُوْلُوا الأَلْبَابِ

“E che gli uomini di comprensione possano ricordare” [Sad, 29]

Al-Tadhakkur (possano ricordare) qui significa l’applicazione di ciò che è nel Qur’an.

Il Qur’an fu rivelato per il significato e la saggezza sopra menzionati. Se quello fosse il motivo per cui fu rivelato, allora ritorniamo al Qur’an, meditiamo sui suoi versetti, e poi applichiamo i suoi insegnamenti. Per Allah, è nel compiere questi passi che si ottiene la felicità di questo mondo e dell’Altra Vita. Allah (subhanahu wa ta’ala) dice:

“E chiunque segue la Mia Guida non andrà smarrito, né cadrà nell’afflizione e nel disagio. Ma chiunque si allontana dal Mio Ricordo (cioè questo Qur’an), in verità per lui vi è una vita di difficoltà, e lo resusciteremo cieco nel Giorno della Resurrezione.” [Ta-Ha, 123-124]

Quindi, non troverete qualcuno più sereno nella sua mente e più tranquillo nel suo cuore, del credente. Leggete, se volete, il detto di Allah (subhanahu wa ta’ala):

“Chiunque opera la rettitudine, che sia maschio o femmina, mentre egli (o ella) è un vero credente (del Monoteismo Islamico), in verità a lui daremo una buona vita (in questo mondo con rispetto, appagamento e lecita provvigione), e certamente pagheremo loro una ricompensa in proporzione al meglio che facevano (cioè il Paradiso nell’Altra Vita).” [An-Nahl, 97]

Cos’è la “buona vita”? E’ l’abbondanza di ricchezza? E’ avere molti bambini? Oppure è avere la sicurezza nella propria vita?

Per essere sicuri, la “buona vita” è avere un cuore allegro, sereno e soddisfatto anche se uno si trova nella più difficile delle circostanze. Il Profeta (sallAllahu ‘alayhi wa sallam) ha detto:

“Quanto è meraviglioso l’affare del credente, poiché l’affare del credente è buono nella sua interezza, e cioè (una qualità) che non è per nessuno eccetto il credente. Se egli è afflitto con una avversità, è paziente e ciò è meglio per lui. E se gli accade qualcosa di buono, egli è grato (ad Allah) e ciò è meglio per lui.” [3]

Quando un miscredente è afflitto da un disagio, è veramente paziente? No, piuttosto diventa triste e il mondo diventa ristretto per lui e, forse, egli può anche arrivare a togliersi la propria vita. Invece il credente è paziente e trova che dalla gioia della pazienza risultano tranquillità e appagamento. Questo è il motivo per cui la sua vita è una buona vita. Quindi, il detto di Allah

فَلَنُحْيِيَنَّه حَيَاة طَيِّبَة

“Daremo una buona vita”

si riferisce alla vita nel proprio cuore e nel proprio io.

Gli storici menzionano un interessante incidente nella vita di Al-Hafiza Ibn Hajr, rahimahullah. Egli era il Giudice dell’Egitto durante la sua epoca, e quando si recò al suo posto di lavoro, arrivò in un carro .. da cavalli o muli in una processione. Un giorno, passò da un Ebreo venditore di olio, ed era comune per un venditore di olio indossare abiti sporchi. L’Ebreo bloccò il processo e disse ad Ibn Hajr (rahimahullah): “In verità il vostro Profeta disse “Il mondo è una prigione per il credente e un paradiso per il miscredente”. Eppure tu sei il giudice dei giudici in Egitto, e sei in questa processione, in agio e comodità. E io sono qui, in questo stato di punizione e miseria!”

Al-Hafiz Ibn Hajr (rahimahullah) disse: “Se la situazione in cui sono è davvero uno stato di comodità e agio, allora è uno stato che è una prigione quando comparato all’agio (e alla comodità) del Paradiso. E la miseria in cui sei tu è il Paradiso quando comparata alla punizione del Fuoco dell’Inferno.” L’Ebreo disse: “Testimonio che nessuno ha il diritto ad essere adorato tranne Allah, e testimonio che Muhammad è il Messaggero di Allah (sallAllahu ‘alayhi wa sallam).” E così egli accettò l’Islam.

Perciò non importa quale sia la situazione, il credente è in un buono stato, poiché egli ottiene profitto in questo mondo e nell’Altra Vita. Dall’altra parte, lo stato del miscredente è davvero pessimo, poiché egli ha perso tutto il bene in questo mondo e nell’Altra Vita (cioè, anche se egli è benestante nel senso materiale, non otterrà l’appagamento e la tranquillità del credente in questo mondo; e per quanto riguarda l’Altra Vita, la sua dimora eterna è il Fuoco dell’Inferno).

Allah (subhanahu wa ta’ala) ha detto:

“Per Al-Asr (il tempo). In verità! L’uomo è in perdita, tranne coloro che credono e compiono le rette buone azioni, e raccomandano l’un l’altro la verità, e raccomandano l’un l’altro la pazienza.” [Al-‘Asr, 1-3]

I miscredenti hanno abbandonato la religione di Allah e si sono persi nelle loro avidità, nei loro desideri, e nei loro eccessi. Anche se uno di loro costruisce castelli ed è molto benestante nel mondo, in realtà egli è nell’inferno. Qualcuno dei nostri Pii Predecessori ha detto: “Se i re e i figli dei re avessero saputo ciò (lo stato) in cui siamo, ci avrebbero combattuti su di esso con le spade.”

I credenti trovano gioia e piacere nell’invocare Allah (subhanahu wa ta’ala) e nel ricordarLo, ed essi sono sempre contenti con il Decreto e il Pre Ordinamento Divini di Allah. Se sono afflitti con una avversità, essi sono pazienti. E se qualche benedizione accade loro, essi sono grati. Quindi, essi sono in uno stato di gioia, come opposto alla gente materiale, che Allah (subhanahu wa ta’ala) ha descritto come segue:

“Se viene data loro una parte di ciò, sono contenti, ma se non gli viene data, ecco! Essi sono furibondi!” [At-Tawba, 58]

Fratelli miei, il Libro di Allah è nelle nostre mani perché noi torniamo ad esso, per meditare sui suoi significati, e per poi applicare i suoi insegnamenti.

[3] Riferito da Muslim (2999), nel capitolo “L’affare del credente è buono nella sua interezza”, dal hadith di Suhayb (radiAllahu ‘anhu)

[Shaykh al-'Uthaymin - da "Il risveglio Islamico", pagg. 22-25]

mercoledì 13 ottobre 2010

l'adesione al Qur'an e alla Sunnah


بسم الله الرحمن الرحيم

Fratelli miei, il risveglio Islamico di oggi si è diffuso in tutti i paesi Islamici, e tutta la lode è per Allah. Bisogna capire, tuttavia, che questo risveglio deve essere stabilito su un solido fondamento – in termini del Libro di Allah (subhanahu wa ta’ala) e della Sunnah del Messaggero di Allah (sallAllahu ‘alayhi wa sallam). Se non è stabilito su queste fonti primarie, allora sarà un risveglio imprudente e instabile, che forse distruggerà più di quanto costruirà. Ma se è costruito sui principi e sugli insegnamenti del Libro di Allah e dell’autentica Sunnah del Messaggero di Allah (sallAllahu ‘alayhi wa sallam), allora avrà un’influenza davvero positiva ed efficace sulla Nazione Musulmana e anche su altre Nazioni.

Forse tutti noi conosciamo la lunga storia della visita di Abu Sufyan a Sham (oggi Sham fa parte della Siria e delle aree che la circondano), in cui egli si incontrò con il suo governante, Haraql, l’imperatore di Roma. Al tempo, Abu Sufyan era ancora un miscredente. Nel corso del loro incontro, Abu Sufyan riportò all’imperatore delle questioni appartenenti al culto di Allah del Profeta, al suo rifiuto degli idoli, alle sue buone maniere, alla sua sincerità, alla sua fidatezza, alle sue buone relazioni, e ad altre questioni che riguardavano la Shari’ah con cui egli venne. Haraql (l’imperatore) disse ad Abu Sufyan: “Se ciò che dici è la verità, allora egli governerà su ciò che è sotto questi miei due piedi.” [2]

Chi avrebbe immaginato quello, al tempo, anche gli Arabi non erano sotto il suo governo; infatti, il Profeta (sallAllahu ‘alayhi wa sallam) non aveva conquistato anche Makkah; egli era ancora considerato essere un migrante di Makkah. Perciò chi avrebbe immaginato che un re come Haraql, che governava su così tanta gente, dicesse una tale dichiarazione “Se ciò che dici è la verità, allora egli governerà su ciò che è sotto questi due miei piedi”? Ciò che Haraql presagì, accadde effettivamente oppure no? Il Profeta (sallAllahu ‘alayhi wa sallam) governò su ciò che era sotto i piedi di Haraql, cioè Sham al tempo, Roma governata su quelle terre? Non è vero che il Profeta (sallAllahu ‘alayhi wa sallam) morì prima che i Musulmani conquistassero Sham?

Il Profeta (sallAllahu ‘alayhi wa sallam) governò su tutto ciò che era sotto i piedi di Haraql con la sua da’wah (chiamata e messaggio) e non con la sua persona. La da’wah del Profeta (sallAllahu ‘alayhi wa sallam) venne su questa terra e spazzò via gli idoli e lo shirk (l’associazione di partner con Allah nel culto). Quindi quando i Khalifa rettamente guidati governarono su Sham dopo la morte del Profeta, essi lo fecero attraverso la sua da’wah e la Shari’ah (le Leggi dell’Islam).

Ciò che stiamo dicendo è che, se i governanti della Nazione Musulmana e quelli sotto di loro dovessero davvero ritornare alla Religione di Allah, prendendo i Musulmani come loro sostenitori, amici ed aiutanti e prendendo i miscredenti come loro nemici, allora essi governerebbero sulla parte Orientale ed Occidentale della terra. Governerebbero sulla terra non perché hanno sostenuto paesi o personalità, né perché sono affiliati ad una specifica tribù o gruppo, ma poiché hanno stabilito la Religione di Allah ‘Azz wa-Jall (a Lui appartengono la Potenza e la Maestà). E Allah (subhanahu wa ta’ala) ha promesso di rendere la Sua Religione vittoriosa su tutte le altre religioni. E Allah (subhanahu wa ta’ala) ha detto:

“Egli è Colui che ha mandato il Suo Messaggero (Muhammad, sallAllahu ‘alayhi wa sallam) con la guida e la religione della verità (il Monoteismo Islamico) per renderla vittoriosa su tutte le (altre) religioni.” [At-Tawba, 9]

Un’ovvia concausa del fatto che questa Religione sarà vittoriosa, è che anche coloro che aderiscono ad essa saranno vittoriosi.

Fratelli miei, se questa consapevolezza che ha pervaso i ranchi dei giovani Musulmani di oggi non è basata sul Libro di Allah e sulla Sunnah del Messaggero di Allah (sallAllahu ‘alayhi wa sallam), allora sarà sconsiderata e fuorviata, e si teme che distruggerà più di quanto costruirà.

Ma se viene detto ciò, come possiamo tornare al Libro di Allah e alla Sunnah del Messaggero di Allah (sallAllahu ‘alayhi wa sallam)?

[2] Una parte del hadith riportato da Al-Bukhari (7), che è narrato da 'Abdullah Ibn Mas'ud (radiAllahu 'anhu) da Abu Sufyan Ibn Harb (radiAllahu 'anhu). Al-Bukhari lo ha riportato anche in molte altre sezioni della sua compilazione

[Shaykh al-'Uthaymin - da "Il risveglio Islamico", pagg. 21-22]

sabato 9 ottobre 2010

l'uso della gentilezza e della dolcezza


بسم الله الرحمن الرحيم

Tanto quanto siamo in grado di fare, dobbiamo essere garbati e gentili quando chiamiamo gli altri alla via di Allah, poichè il Profeta (sallAllahu 'alayhi wa sallam) ha detto:

"O 'A'isha! In verità Allah è Rafiq (Garbato e Misericordioso e Gentile); Egli ama la gentilezza, ed Egli dà per la gentilezza ciò che non dà per la durezza e ciò che Egli non dà per qualcos'altro oltre ad essa." [30]

Allah (subhanahu wa ta'ala) ha concesso questa qualità al Suo Profeta (sallAllahu 'alayhi wa sallam), per cui egli (sallAllahu 'alayhi wa sallam) era gentile e garbato nel trattare con i servi di Allah.

Allah (subhanahu wa ta'ala) ha detto:

"E per la Misericordia di Allah, li hai trattati gentilmente. Se tu fossi stato severo e duro di cuore, essi si sarebbero distaccati da te." [Al-'Imran, 159]

Usate voi stessi come un esempio quando provate a capire gli altri. Se qualcuno venisse a parlare con voi in un modo duro, qualcosa dentro di voi vi suggerirebbe di rispondergli nella stessa maniera. Il Shaytan (Diavolo) fonderebbe nel vostro cuore il pensiero che egli non vuole sinceramente un miglioramento, ma vuole soltanto criticare. Quando uno sente che la persona che lo sta indirizzando vuole criticarlo, egli non cederà alla sua guida o alla sua da'wah. Ma quando uno si reca da qualcuno con dolcezza e parole gentili, otterrà molto bene. Entrambi Allah (subhanahu wa ta'ala) e il Profeta (sallAllahu 'alayhi wa sallam) ci hanno indicato di adottare una maniera garbata e gentile nell'invitare gli altri alla via di Allah.

Un tale esempio è il detto di Allah (subhanahu wa ta'ala):

"O voi che credete! Non dite (al Messaggero, sallAllahu 'alayhi wa sallam) Raina (in Ebraico significa "un insulto" e gli Ebrei erano soliti dirlo al Profeta, sallAllahu 'alayhi wa sallam, con cattive intenzioni) ma dite Unzurna (facci capire)." [Al-Baqara, 104]

Qui, Allah (subhanahu wa ta'ala) ha proibito loro una parola, ma poi li ha guidati ad un sostituto per essa. Perciò, quando chiudete una porta sulla gente perchè Allah ha proibito di entrare da essa, aprite per loro una porta che sia lecita per entrare, poichè la gente richiede movimento ed azione, come è stato indicato nel hadith:

"I nomi più veri sono Harith e Hammam (Harith significa aratore e Hammam significa energetico." [31]

Il Profeta (sallAllahu 'alayhi wa sallam) applicava la stessa metodologia. Quando gli venivano portati dei buoni datteri egli diceva:

"Tutti i datteri di Khaybar sono come questi (cioè, della stessa qualità)?" Essi dicevano: "No, ma prendiamo un Sa'a (una misura che è uguale a quattro pugni) di questo per due Sa'a [di un tipo inferiore di dattero], e due Sa'a [di questo buon tipo di dattero] per tre [Sa'a di un inferiore tipo di dattero]." Il Profeta (sallAllahu 'alayhi wa sallam) diceva: "Non fate così; (invece) vendete Al-Jam' (qualità povera di datteri) per Darahim (un tipo di valuta), e poi acquistate Janib (alta qualità di datteri) con quei Darahim." [32]

Il Profeta (sallAllahu 'alayhi wa sallam) chiudeva la porta su una pratica proibita (ciò che essi stavano facendo era un tipo di usura), ma egli (sallAllahu 'alayhi wa sallam) apriva poi una porta lecita guidandoli alla via che è Halal (lecita).

Quando uno sta chiamando alla via di Allah (subhanahu wa ta'ala), dovrebbe menzionare un sostituto lecito per ogni pratica proibita contro cui mette in guardia.

Se uno dovesse esaminare la vita e la guida del Profeta (sallAllahu 'alayhi wa sallam), lo troverebbe essere gentile e garbato verso la Nazione Musulmana. L'esempio più prominente a tale riguardo, è la storia del Beduino che entrò nel Masjid e vi urinò. La gente si alzò per sgridarlo perchè egli commise effettivamente un grande sbaglio, ma il Profeta (sallAllahu 'alayhi wa sallam) rimproverò immediatamente loro e non lui, ed essi si calmarono. Quando il Beduino finì di urinare, il Profeta (sallAllahu 'alayhi wa sallam) ordinò un secchio di acqua da gettare sulla zona colpita, per rimuovere l'impurità. Egli (sallAllahu 'alayhi wa sallam) chiamò il Beduino e disse:

"In verità, le cose dell'impurità e della sporcizia non sono adatte a questi Masajid; piuttosto essi sono soltanto per la Preghiera, per Al-Takbir (dire "Allahu Akbar", Allah è il Più Grande), e per la recitazione del Qur'an."

O questo è più vicino a ciò che il Profeta (sallAllahu 'alayhi wa sallam) disse. Questo incidente è riportato nel Sahih Al-Bukhari. E nella narrazione trovata nel Musnad di Imam Ahmad, il Beduino disse: "O Allah, abbi misericordia di me e di Muhammad, e non avere misericordia su altri che noi." Egli disse questo perchè Muhammad (sallAllahu 'alayhi wa sallam) fu gentile e garbato nel dargli istruzioni.

Chiamo i miei fratelli a seguire la stessa metodologia nella loro da'wah e in questo modo evitano il male, poichè attraverso la gentilezza otterranno ciò che non possono ottenere attraverso la durezza.

[30] Riportato da Muslim (2593) nel capitolo "La Superiorità della Gentilezza (e della Dolcezza)", dal hadith di 'A'isha (radiAllahu 'anha)
[31] Riportato da Abu Dawud (4950) nel capitolo "Cambiare i Nomi"
[32] Riportato da Al-Bukhari (2201, 2202) nel capitolo "Se uno vuole vendere un dattero per un dattero che è meglio di esso..." E lo ha riportato in molte sezioni del suo Sahih. Anche Muslim lo ha riportato (1593) nel capitolo "Vendere cibo, una uguale quantità (o tipo) per una uguale quantità (o tipo)", dal hadith di Abu Sa'id (radiAllahu 'anhu) e Abu Hurayra (radiAllahu 'anhu)

[Shaykh al-'Uthaymin - da "Il risveglio Islamico", pagg. 64-66]

le "innovazioni" condonate


بسم الله الرحمن الرحيم

AHKAM AL-MAQASID

Adesso qualcuno potrebbe dire: ci sono un numero di cose innovate che i Musulmani hanno approvato e su cui hanno agito e che non erano conosciute durante il tempo del Profeta (sallAllahu ‘alayhi wa sallam). Come le scuole religiose, la compilazione di libri e cose simili. Queste innovazioni sono state condonate dai Musulmani ed hanno agito su di esse e le hanno considerate come essere qualcosa tra le idee eccellenti. Perciò come potete armonizzare questo -in cui i Musulmani sono per la maggior parte unanimi nel considerare queste cose essere buone- con quel detto del Leader e Profeta di tutti i Musulmani, il Messaggero del Signore dei Mondi (Muhammad, sallAllahu ‘alayhi wa sallam), in cui egli (sallAllahu ‘alayhi wa sallam) ha detto: “….ogni bid’ah svia.”?

Perciò, in risposta, noi diciamo che queste cose in queste circostanze non sono innovazioni, piuttosto sono un mezzo attraverso il quale ottenere ciò che è già dalla Shari’ah. E questi mezzi saranno differenti a seconda del luogo e del tempo, ma ci sono regole stabilite per essi. Una di tali regole è che la loro permissibilità dipende dall’obiettivo, cioè quei mezzi che sono usati per ottenere una materia prescritta, sono essi stessi prescritti; quei mezzi che sono usati per ottenere qualcosa che non è ordinato, sono essi stessi non ordinati; e quei mezzi usati per ottenere il proibito, sono essi stessi proibiti. Anche qualcosa di buono può essere male e proibito se necessariamente porta al male. Ascoltate Allah, il Potente e il Glorioso, quando dice:

وَلاَ تَسُبُّوا الَّذِينَ يَدْعُونَ مِنْ دُونِ اللَّهِ فَيَسُبُّوا اللَّهَ عَدْوا ً بِغَيْرِ عِلْم ٍ

“Non insultate coloro a cui essi chiamano, al posto di chiamare Allah, poiché essi potrebbero insultare Allah per ostilità ed ignoranza.” [Al-An’am, 108]

Eppure maledire gli dei dei mushrikin non è sbagliato, piuttosto è corretto e del tutto appropriato. Tuttavia maledire il Signore di tutti i Mondi è davvero sbagliato, improprio, ostile ed una trasgressione. Quindi, dove questo lodevole insulto degli idoli dei mushrikin è una causa che porta al fatto che Allah venga insultato, allora ciò diventa proibito e vietato. Ho proposto questo per mostrare che i mezzi sono in accordo ai loro annessi obiettivi. Quindi riguardo le scuole, annotare la conoscenza e compilare libri, allora anche se sono innovazioni nel senso che non si trovavano al tempo del Profeta (sallAllahu ‘alayhi wa sallam), tuttavia non sono obiettivi in se stessi ma sono mezzi, e i mezzi sono in accordo ai loro obiettivi. Così, ad esempio, se qualcuno andasse a fondare una scuola per insegnare materie proibite, allora questa azione di fondare la scuola sarebbe proibita. Se una persona dovesse fondare una scuola per insegnare la conoscenza della Shari’ah, allora questa azione sarebbe buona e sancita dall’Islam.

[Shaykh Al-‘Uthaymin – Bid’ah (innovazioni) e i loro cattivi effetti, pagg. 17-18]

giovedì 7 ottobre 2010

i doveri fondamentali


بسم الله الرحمن الرحيم

In verità attenersi al Libro e alla Sunnah –nelle materie di aqidah (credo) e manhaj (metodologia)- è una questione obbligatoria per ogni Musulmano.

E’ doveroso per noi attaccarci al Libro di Allah e alla Sunnah del Profeta (sallAllahu ‘alayhi wa sallam). In tutte le materie. Quindi dobbiamo attaccarci a ciò con cui il Profeta (sallAllahu ‘alayhi wa sallam) venne; nella sua totalità.

E in una delle dichiarazioni comprensive che maggiormente somma tutta la religione; è il famoso hadith conosciuto come “il hadith di Jibril”.

Come narrato dal Khalifa Guidato, ‘Umar ibn al-Khattab (radiAllahu ‘anhu) che disse:

“Un giorno mentre eravamo seduti con il Messaggero di Allah, apparve di fronte a noi un uomo i cui abiti erano estremamente bianchi e i cui capelli erano estremamente neri; nessun segno di viaggio era visibile su di lui e nessuno di noi lo conosceva. Egli camminò e si sedette dal Profeta (sallAllahu ‘alayhi wa sallam). Appoggiando le proprie ginocchia contro le sue e ponendo i palmi delle sue mani sulle sue cosce, disse: “O Muhammad, dimmi riguardo l’Islam.”

Il Messaggero di Allah (sallAllahu ‘alayhi wa sallam) disse: “L’Islam è testimoniare che non vi è alcun dio degno di culto se non Allah e che Muhammad è il Messaggero di Allah, compiere le preghiere, pagare la zakat, digiunare in Ramadan, e fare il pellegrinaggio alla Casa se siete in grado di farlo.”

Egli disse: “Hai parlato correttamente” e noi fummo meravigliati del fatto che lui gli avesse chiesto e dicesse di testimoniare che egli aveva parlato correttamente.”

Questo è a causa del normale comportamento di uno che è ignorante quando chiede qualcosa; significa che egli non la sa. E quindi egli non dice a colui a cui ha chiesto “tu hai parlato la verità”. Piuttosto colui che dice questo, è una persona che ha una precedente conoscenza e non una persona che sta chiedendo e non conosceva quella risposta.

(il hadith continua)

“Egli disse: “Dimmi riguardo l’Iman”

Egli disse: “E’ credere in Allah, nei Suoi Angeli, nei Suoi Libri, nei Suoi Messaggeri, e nell’Ultimo Giorno, e credere nel Decreto Divino, sia il bene che il male di ciò.”

Egli disse: “Hai parlato correttamente.” Egli disse: “Dimmi riguardo l’Ihsan.”

Egli disse: “E’ adorare Allah come se Lo stessi vedendo, e mentre tu non Lo vedi veramente, Lui vede te.”

Egli disse: “Dimmi riguardo l’Ora.”

Egli disse: ”Colui al quale è stata fatta la domanda non lo sa meglio di colui che ha fatto la domanda.”

Egli disse: “Dimmi riguardo i suoi segni.”

Egli disse: “Che la schiava partorirà la sua padrona e che vedrai i pastori a piedi scalzi, nudi e bisognosi in competizione per costruire gli edifici più alti.”

Poi se ne andò ed io rimasi per un tempo. Poi egli disse: “O ‘Umar, sai chi era colui che domandava?” Io dissi: “Allah e il Suo Messaggero lo sanno meglio.” Egli disse: “Era Jibril, che è venuto da voi ad insegnarvi la vostra religione.” [Muslim]

Quindi Jibril arrivò in questa strana immagine che impressionò ‘Umar (radiAllahu ‘anhu); egli (Jibril) venne su ordine di Allah.

Questo è poiché Allah l’Elevato dice:

“E noi (angeli) non discendiamo se non attraverso il Comando del vostro Signore.” [Maryam, 64]

Quindi Jibril non venne se non per comando di Allah.

Ed una volta accadde che la rivelazione fu più lenta o ritardata – non come il Profeta (sallAllahu ‘alayhi wa sallam) si aspettava.

Perciò egli domandò a Jibril (quando egli finalmente arrivò); e così Allah l’Unico Libero da Ogni Difetto, l’Elevato, rivelò questo aya:

“E noi (angeli) non dicendiamo se non attraverso il Comando del vostro Signore (O Muhammad, sallAllahu ‘alayhi wa sallam). A Lui appartiene ciò che è davanti a noi e ciò che è dietro di noi e ciò che è tra quei due, e il vostro Signore non è mai smemorato.” [Maryam, 64]

(tornando indietro al hadith) vediamo il Profeta (sallAllahu ‘alayhi wa sallam) dire: “egli è venuto ad insegnarvi la vostra religione…”

Poiché queste grandi domande (che Jibril ha posto) comprendono i pilastri dell’Islam, e i pilastri dell’Iman, e il terzo grado, l’Ihsan. E i testi del Qur’an e della Sunnah girano intorno a questi principi e si diramano insieme le credenze e i rapporti sociali e le altre cose.

Egli ha menzionato i pilastri dell’Islam, e i pilastri dell’Iman poiché questi sono un dovere. Essi sono un dovere in cui credere per tutti i Musulmani; tale che se uno di questi pilastri viene dimenticato, allora egli non ha creduto in esso (nell’Islam); ed egli non è un muslim né un mu’min.

Ed egli ha dichiarato che i pilastri dell’Islam sono cinque, proprio come nel hadith di ‘Umar (radiAllahu ‘anhu):

“L’Islam è stato costruito su cinque (pilastri): la testimonianza che nessuno è degno di culto tranne Allah e che Muhammad è il Messaggero di Allah, compiere le preghiere, pagare la zakat, eseguire il pellegrinaggio alla Casa, e digiunare in Ramadan.” [accordo Bukhari e Muslim]

Quindi questi sono i pilastri dell’Islam. E la testimonianza che non vi è alcun dio degno di culto tranne Allah, questo è il fondamento dell’intera religione.

E nessuna persona può entrare nell’Islam tranne attraverso di essa. E se egli commette una delle cose che la annullano, allora esce dall’Islam.

[Shaykh Rabi’ ibn Hadi al-Madkhali – da “Tafsir Kalimatu Tawhid” – la spiegazione del significato della dichiarazione del Tawhid]