M'ARID AL KITAB - esposizione del libro sulla cultura araba e sulla religione Islamica

9/10 Giugno 2012 - San Paolo d'Argon (BG)


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venerdì 10 aprile 2009

sull'umiltà dei Salaf


بسم الله الرحمن الرحيم

Da 'Abdullah Ibn Mas'ud (radiAllahu 'anhu) che il Messaggero di Allah (sallAllahu 'alayhi wa sallam) supplicava: "O Allah, chiedo a Te la guida, la devozione, la sicurezza e il benessere e la soddisfazione e la sufficienza." [Allahumma inni as’alukal-huda wat-tuqa wal-'afafa wal-ghina] [1]

Imam as-Sa'di (d.1376H) (rahimahullah) ha detto: "Questa du'a (supplica) è la più completa e utile du'a, poiché si tratta di chiedere ad Allah il benessere sia per quanto riguarda la religione che il mondo. Quindi al-huda (guida) è la benefica conoscenza, e anche at-tuqa (ovvero taqwa) sono le rette azioni e ciò che Allah e il Suo Messaggero (sallAllahu 'alayhi wa sallam) hanno proibito; e questo è chiedere la correttezza e il benessere della Religione di una persona. Poichè invero la Religione comprende la conoscenza benefica e il riconoscimento della verità -che è la guida- e il rimanere saldi sull'obbedienza ad Allah e al Suo Messaggero (sallAllahu 'alayhi wa sallam) - e questa è la devozione.

E al-'afafa (benessere e sicurezza) e al-ghina (appagamento e sufficienza) comprende l'essere salvi dai danni della creazione e che il cuore non sia attaccato a loro. E questo comprende anche accontentarsi con Allah e ciò che Egli offre e cercare qualsiasi cosa che faccia in modo che il cuore sia soddisfatto di Lui. Quindi, con questo la felicità in questa vita terrena è completa e il cuore gusta la vera dolcezza e gioia - e questa è una buona vita. Perciò a chiunque siano concesse le disposizioni di guida, devozione e benessere ha certamente realizzato la vera felicità e ha acquisito tutto ciò che potrebbe eventualmente essere cercato dopo, oltre ad essere salvato da tutto ciò che è terribile e spaventoso." [2]

Imam Adh-Dhahabi (d.748H) (rahimahullah) ha detto: "Chiunque cerca la conoscenza per le azioni, allora la sua conoscenza lo rende umile e timorato e fa sì che egli pianga per le sue carenze. Ma chiunque cerca la conoscenza soltanto per l'amore di insegnare e dare verdetti - per vantarsi o per mostrarsi, diventa sciocco e arrogante e guarda con disprezzo la gente e viene distrutto dall'orgoglio e la gente lo detesta.
"In verità ha successo chi purifica la sua anima e fallisce chi la corrompe." [Ash-Shams, 9-10]
Significa che è corrotta con il peccato e la disobbedienza." [3]

Al-Qadi 'Iyadh (d.595H) (rahimahullah) riferisce: "Mus'ab Ibn 'Abdullah ha detto: Quando Imam Malik (d.179H) ricordava il Profeta (sallAllahu 'alayhi wa sallam), il suo colore cambiava ed egli diventava magro e quelli che erano nella sua riunione, si sentivano disturbati. Così un giorno gli fu chiesto riguardo questo ed egli disse: "Se voi aveste visto ciò che ho visto io, non avreste rifiutato ciò che avevate visto. Io ho visto Muhammad Ibnul-Munkadir (d.130H) -ed egli era il leader dei recitatori- che non gli fu mai chiesto riguardo un hadith tranne che egli piangesse, fino a quando avevamo pietà di lui. E ho visto Ja'far Ibn Muhammad (d.148H) che era solito ridere molto. Eppure ogni volta che il Profeta (sallAllahu 'alayhi wa sallam) gli veniva menzionato, egli tornava pallido. Non l'ho mai visto raccontare un hadith del Messaggero di Allah (sallAllahu 'alayhi wa sallam), se non in uno stato di purificazione. E quando i tempi si sono corrotti, non l'ho mai visto tranne che in una di queste condizioni: in preghiera, nell'osservare il silenzio o nel recitare il Qur'an. Egli non ha mai emesso una parola che non avesse significato ed egli era uno degli studiosi e dei credenti che aveva un grande timore di Allah. Ogni volta che 'Abdur-Rahman Ibnul-Qasim (d.126H) menzionava il Profeta (sallAllahu 'alayhi wa sallam) egli diventava pallido come se il sangue colasse dal suo viso e la sua lingua si seccasse per rispetto del Messaggero di Allah (sallAllahu 'alayhi wa sallam). Andai da Amir Ibn 'Abdullah Ibnuz-Zubayr (d.123H) ed ogni qualvolta il Profeta (sallAllahu 'alayhi wa sallam) gli veniva menzionato, egli piangeva così tanto fino a che non fosse più in grado di piangere. Ho visto az-Zuhri (d. 124H) -ed egli era tra le persone più gentili e vicine a loro- che quando il Profeta (sallAllahu 'alayhi wa sallam) gli veniva menzionato, egli non era in grado di riconoscerti e nè era in grado di riconoscere se stesso. Mi recai da Safwan Ibn Sulaym (d.132H) -ed egli era uno degli studiosi e credenti Mujtahid- che ogni volta che menzionava il Profeta (sallAllahu 'alayhi wa sallam) egli piangeva e non smetteva di piangere, al punto che la gente doveva alzarsi e lasciarlo." [4]

[1] Riportato da Muslim (n° 2721)
[2] Bahjatul Qulubul Abrar (p. 198)
[3] Siyar A'alamun Nubala (18/192)
[4] Riportato da Ibn Taymiyyah in Kitabul-Wasilah (p. 92)

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