M'ARID AL KITAB - esposizione del libro sulla cultura araba e sulla religione Islamica

9/10 Giugno 2012 - San Paolo d'Argon (BG)


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domenica 22 marzo 2009

la nostra Chiamata


بسم الله الرحمن الرحيم

1. Crediamo in Allah e nei Suoi Nomi e Attributi come sono stati menzionati nel Libro di Allah e nella Sunnah del Messaggero di Allah, senza tahrif (distorsione), nè ta'wil (interpretazione figurata), nè tamthil (fare una somiglianza), nè tashbih (rassomiglianza), nè ta’til (negazione).

2. Amiamo i Compagni del Messaggero di Allah e detestiamo quelli che parlano contro di loro. Noi crediamo che parlare male di loro sia parlare male della Religione, poichè essi sono coloro che ce l'hanno comunicata. E noi amiamo la famiglia del Profeta, con l'amore che è permesso dalla Shari'ah.

3. Amiamo la Gente del Hadith e tutti i Salaf della Ummah da Ahlus Sunnah.

4. Disprezziamo ’ilmul-kalam (conoscenza della teologia retorica) e riteniamo sia tra i più grandi motivi di divisione nella Ummah.

5. Non accettiamo qualcosa dai libri di fiqh (giurisprudenza), nè dai libri di tafsir (spiegazione del Qur'an), nè dalle storie antiche, nè dalla Sira (biografia) del Profeta, tranne ciò che è stato confermato da Allah o dal Suo Messaggero. Noi non intendiamo che li abbiamo rifiutati, nè affermiamo che non ne abbiamo bisogno. Piuttosto, noi traiamo beneficio dalle scoperte dei nostri Studiosi e giuristi e da altri che loro. In ogni caso, noi non accettiamo una sentenza tranne che con una prova autentica.

6. Non scriviamo nei nostri libri, nè copriamo nelle nostre lezioni, nè diamo sermoni con qualcosa che non sia il Qur'an o gli autentici e autorevoli ahadith. E detestiamo ciò che emanano e ammoniscono molti libri in termini di false storie e ahadith deboli e fabbricati.

7. Non eseguiamo takfir (espellere qualcuno dall'Islam) su qualche Musulmano per qualche peccato, tranne per lo Shirk (politeismo) con Allah, o l'abbandono della preghiera, o l'apostasia. Cerchiamo rifugio in Allah da quello.

8. Crediamo che il Qur'an sia il Discorso di Allah, esso non è creato.

9. Riteniamo che il nostro obbligo sia di cooperare con il gruppo che attraversa la metodologia del Libro e della Sunnah e ciò su cui erano i Salaf della Ummah; in termini di chiamata ad Allah il Glorificato, nell'essere sinceri nel culto a Lui, nel mettere in guardia dallo Shirk, dalle innovazioni e dalla disobbedienza, e nel consigliare tutti i gruppi che si oppongono a questo. Quindi cooperare sulla giustizia e sulla pietà (taqwa) e sul reciproco consiglio che si rende necessario per mettere in guardia contro il male e non cooperare con il malvagio.

10. Non riteniamo essere corretto ribellarsi contro i governanti Musulmani, fintanto che sono Musulmani e nè sentiamo che le rivoluzioni portino riconciliazione. Piuttosto esse corrompono la comunità.

11. Riteniamo che questa molteplicità di gruppi del giorno d'oggi, sia un motivo per la divisione dei Musulmani e della loro debolezza. Pertanto abbiamo cominciato a liberare la mente dai vincoli di seguire ciecamente e dal buio del settarismo e dallo spirito del partito.

12. Limitiamo la nostra conoscenza del Libro di Allah e della Sunnah del Messaggero di Allah alla comprensione dei Salaf della Ummah da parte degli Studiosi del hadith, senza seguire ciecamente i loro individui. Piuttosto, prendiamo la verità ovunque essa arrivi. E sappiamo che ci sono quelli che affermano Salafiyyah, eppure Salafiyyah è libera da essi poichè loro portano alla società ciò che Allah ha vietato. Crediamo nella coltivazione delle giovani generazioni su questo Islam, purificato da tutto ciò che abbiamo menzionato, dando loro una corretta educazione Islamica si dall'inizio - senza alcuna influenza da parte dell'educazione miscredente occidentale.

13. Crediamo che la politica sia una parte della Religione, e quelli che cercano di separare la Religione dalla politica sono soltanto il tentativo di distruggere la Religione e diffondere il caos.

14. Crediamo che non vi sarà alcuna vittoria od onore per i Musulmani fino a che essi ritornano al Libro di Allah e alla Sunnah del Messaggero di Allah.

15. Ci opponiamo a coloro che dividono la Religione in banalità e in questioni importanti. E sappiamo che questa è una da'wah distruttiva.

16. Ci opponiamo a quelli che sopprimono la conoscenza della Sunnah e dicono che questo non è il tepo per essa. Allo stesso modo, ci opponiamo a quelli che sopprimono l'agire sulla Sunnah del Messaggero di Allah.

17. La nostra da'wah e il nostro 'aqidah è più amato da noi che noi stessi, la nostra ricchezza e la nostra discendenza. Quindi non siamo disposti a dividerci da essa, nè per l'oro e nè per l'argento. Diciamo questo così che nessuno possa avere la speranza di comprare la nostra da'wah e nè dovrebbe pensare che sia possibile per lui comprarla da noi per dinar o dirham.

18. Amiamo gli Studiosi della Sunnah di questo tempo e speriamo di trarre beneficio da essi e ci rammarichiamo per la scomparsa di molti di loro.

19. Non accettiamo una fatwa tranne dal Libro di Allah e dalla Sunnah del Messaggero di Allah.

Queste sono tracce nella nostra 'aqidah e nella nostra da'wah. Perciò se qualcuno ha qualche obiezione a questo, noi siamo preparati ad accettare consiglio se esso è veritiero e a smentire esso se è errato e ad evitarlo se esso è un ostinato rifiuto. E Allah ne sa di più.

[Shaykh Muqbil Ibn Hadi - "Tarjumah Abi ’Abdur-Rahman Muqbil Ibn Hadi al-Wadi’i" (pagg. 135-142)]

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