mercoledì 25 febbraio 2009
l'importanza della sutra
بسم الله الرحمن الرحيم
Da Ibn 'Umar, che il Profeta (sallAllahu 'alayhi wa sallam) ha detto: "Quando uno di voi sta pregando, allora non lasci nessuno passare davanti a lui e se quello si rifiuta allora lo combatta, poichè in verità egli ha con sé un compagno (un shaytan)."
[riportato da Ahmad, Muslim e Ibn Majah]
Da Abu Sa'id che disse: Ho sentito il Messaggero di Allah (sallAllahu 'alayhi wa sallam) dire: "Quando uno di voi prega verso qualcosa che agisce come una sutra per lui dal resto della gente e qualcuno desidera passare davanti a lui (tra lui e la sutra), allora lo respinga e se quello si rifiuta, allora lo combatta poichè invero egli è un shaytan."
[riportato dal Jama'ah eccetto per at-Tirmidhi e Ibn Majah]
nota: una sutra è un oggetto che viene posto di fronte a colui che sta pregando in modo tale che la gente sappia che egli sta pregando e non passi direttamente davanti a lui, ma piuttosto oltre la sutra
Il detto: "Quando uno di voi sta pregando, allora non..." - questa è una dichiarazione generale che trova indicazione nel hadith di Abu Sa'id "Quando uno di voi prega verso qualcosa che agisce come una sutra per lui...", perciò non è permesso respingere o combattere se non per colui che ha una sutra.
An-Nawawi ha detto: "Sono stati d'accordo che tutto questo (respingere e combattere) sia per colui che non è stato negligente nella sua preghiera, piuttosto egli è stato attento e ha pregato verso una sutra o ha pregato in un luogo in cui egli è salvo dalla gente che passa davanti a lui."
Il detto: "...non lasci passare nessuno davanti a lui..." - il senso letterale del divieto è che è haram fare così.
Il detto: "...e se quello si rifiuta, allora lo combatta...". Quindi egli prima lo respinge senza combatterlo, così comincia nella maniera più semplice, poi egli lo sposta usando maggiore forza e poi anche di più, fino a che egli raggiunge il punto di combatterlo.
Qadi Ayadh e al-Qurtobi hanno detto: "Essi sono stati d'accordo all'unanimità che questo non richiede che egli lo combatta con un'arma, poichè esso contraddice il principio di base della concentrazione e dell'occupare se stesso con la preghiera."
Un gruppo di Studiosi Shafi'i ha generalizzato e ha detto che questo è per colui che letteralmente combatte contro uno che passa di fronte a lui, ma Ibn al-Arabi ha dichiarato questo detto improbabile: "Ciò che significa per combattere, è respingere (con la forza)."
Al-Baji era di una strana opinione, dicendo: "E' possibile che ciò che è inteso per combattere, sia maledire e rimproverare."
Al-Hafidh [ibn Hajr] ha fatto séguito dicendo che questo richiederebbe per lui di parlare durante la preghiera invalidandola di conseguenza e
Al-Isma'ili ha riportato il hadith con le parole "...e se egli rifiuta, allora ponga la sua mano sul suo petto e lo respinga", questo esplicita che la spinta deve essere fatta con la mano. Questo venne fatto da Abu Sa'id allo schiavo che desiderava passare davanti a lui -egli lo respinse spingendo il suo petto-, poi quando lo schiavo ritornò egli lo respinse con maggiore forza come avviene in al-Bukahri e altri.
Al-Bayhaqi ha citato da ash-Shafi'i che "Il significato di combattere, era spingere con più forza rispetto a quella usata nella prima occasione."
Qadi Ayadh ha detto: "Se egli lo respinge in una maniera permessa e provoca la sua morte, non c'è castigo [qawad] contro di lui secondo l'accordo degli Studiosi, ma il risarcimento per lui è dovuto oppure no? Ci sono due pareri degli Studiosi riguardo ciò, entrambi sono espressi da Studiosi Maliki."
Qadi Ayadh e ibn Battal riportano un consenso che non è possibile camminare da un posto per respingere o eseguire un grande numero di movimenti e azioni per respingere. Questo perchè tali tipi di azioni sono più dannose che avere qualcuno che cammina di fronte a voi.
An-Nawawi ha detto: "Non sono a conoscenza di qualche giurista legale che fosse del parere che questa spinta sia obbligatoria."
Al-Hafidh ha fatto séguito a questo dicendo che i Dhahiri hanno esplicitamente affermato che sia obbligatorio. E il senso letterale del hadith li supporta.
Il detto: "...poichè invero egli è un shaytan". Al-Hafidh ha detto: "L'applicazione del termine shaytan per l'essere umano che passa di fronte ad uno che sta pregando, è qualcosa di permesso per il verificarsi del detto dell'Eccelso, nel Qur'an: "Gli shaytan degli esseri umani e dei jinn". Il motivo di questa applicazione, è che egli ha compiuto un'azione di shaytan. Si dice che il senso sia che è shaytan che lo ha incitato a passare davanti a colui che sta pregando e non dietro.
Ibn Battal ha detto: "L'ammissibilità di applicare il termine shaytan a colui che provoca fitna nella religione, può essere ricavato da questa hadith."
Al-Hafidh ha detto: "Questo è costruito sul fatto che la parola shaytan può essere applicata letteralmente per gli uomini e applicata in senso figurato per i jinn, ma tale considerazione richiede un'indagine."
Si dice anche che il significato di shaytan è "compagno", come accade nel primo hadith.
Ibn Abi Jumrah ha derivato dal detto "...poichè invero egli è un shaytan" che il significato di lottare sia spingere gentilmente e non letteralmente combattere, questo poichè combattere shaytan avviene attraverso la ricerca del rifugio in Allah e innalzando una barriera contro di lui menzionando i nomi di Allah e cose simili. Egli ha continuato dicendo: "Perciò il combattimento si trova nella distrazione di colui che sta pregando, dovuta al fatto che qualcuno sta passando di fronte a lui oppure si trova nel suo tentativo di frenare il peccato di quello che sta passando (attravero la spinta)? La seconda opzione è più ovvia."
Al-Hafidh ha detto: "Piuttosto la prima è più ovvia, in quanto la concentrazione di chi prega prende la precedenza sul suo interesse nel frenare il peccato di un altro. Ibn Abi Shaybah ha riportato da Ibn Ma'sud che qualcuno che passa di fronte ad uno che sta pregando, taglia a metà la sua preghiera. Abu Nu'aym ha riportato da 'Umar che "se la gente sapesse quanto la loro preghiera è stata diminuita a causa di qualcuno che passa di fronte a loro, non avrebbero mai smesso di pregare verso qualcosa che agisse da sutra dal resto della gente." Quindi queste due narrazioni dettano che il respingere è legato alla distrazione che uno che sta pregando affronta e non è specifica ad uno che sta passando. Queste due narrazioni, anche se ricondotte ai Sahaba, hanno la sentenza di essere dal Messaggero (sallAllahu 'alayhi wa sallam) poichè qualcosa di simile non viene detto da un'opinione personale."
[Imâm ash-Shawkânî - da "Nayl al-Awtar" 3/5-6 con un lieve riassunto]
martedì 24 febbraio 2009
i Salaf non sono un Hizb
بسم الله الرحمن الرحيم
Il gruppo vittorioso (Ta'ifatun Najiyah) che è stato citato dal Messaggero di Allah (sallAllahu 'alayhi wa sallam) e che egli ha descritto, è quello su cui erano lui e i suoi Compagni: essi sono i Salafus-Salih (Pii Predecessori), quindi coloro che procedevano sul loro Manhaj, come l'Altissimo ha detto:
"E i primi ad abbracciare l'Islam tra i Muhajirin e gli Ansar e anche coloro che li seguirono nel bene, Allah è ben compiaciuto di loro ed essi sono ben compiaciuti di Lui. Egli ha preparato per loro giardini in cui scorrono fiumi, per risiedere laggiù in eterno. Quello è il grande successo." [sura At-Tawba, 100]
Quindi questo gruppo con questo Manhaj è presente nell'intero Dunya (mondo), in ogni tempo e luogo, perciò esso non è limitato ad un determinato paese nè ad un determinato luogo, ed essi sono il Jama'ah dei Musulmani, che procede sulla verità e sulla guida.
Essi possono avere un Imam che li conduce con il Libro di Allah e con la Sunnah del Suo Messaggero (sallAllahu 'alayhi wa sallam), e in certe situazioni e alla comparsa di Fitan (prove) essi non possono avere un Imam, come viene dal Hadith di Hudhyfah.
Con questo, i Salaf e coloro che li seguono sono la gente del Manhaj e non sono un Hizb [1], come si sente da quelli che non hanno neppure guardato il loro Manhaj nè il loro modo.
Pertanto, se si trova che un individuo affiliato al Manhaj dei Salaf commette un errore (poichè essi non sono infallibili), allora in verità l'errore è considerato su di lui e non sul Manhaj.
Con questo la gente non deve essere guidata lontana dalla verità, specialmente i giovani, poichè allontanarli dal Jama'ah dei Salaf o dal Manhaj dei Salaf è un grande crimine sulla Ummah Islamica.
[1] nota personale: hizb (حزب) significa partito
[Shaykh Ali Nasir al-Faqihi - البدعة Al-Bid'ah -i suoi principi e i suoi cattivi effetti sulla Ummah]
Etichette:
Ahlus Sunnah wal Jama'ah,
Aqidah,
Manhaj,
Salaf-us-Salih
domenica 22 febbraio 2009
l'Islam è stato costruito su cinque fondamentali principi
بسم الله الرحمن الرحيم
L'Islam è stato costruito su cinque fondamentali principi:
1. difendere e proteggere il Din
2. la protezione di tutta la vita umana, ed è per questo motivo che la punizione corrispondente di una vita per una vita è stata Islamicamente legiferata
3. l'intelletto e la salvaguardia di esso attraverso la fustigazione di colui che beve bevande alcoliche, poichè questo di conseguenza diminuisce la facoltà di ragionamento, comprensione e giudizio
4. la tutela della ricchezza (e la difesa del diritto di proprietà), ed è per questo motivo che il taglio delle mani è stato Islamicamente legiferato per il crimine del furto, così che non possa essere commesso
5. rispettare l'onore e la dignità degli individui. La frustatura del calunniatore per ingiuste accuse o per la diffamazione di una persona casta (per rapporti sessuali illeciti) è stata quindi Islamicamente legiferata così che potesse essere usata come una protezione contro tali azioni
[Shaykh Hammad ibn Muhammad al-Ansari - al-Majmu', volume 1, n° 205, pag. 509]
sabato 21 febbraio 2009
il concetto di Fede (Iman) con Ahlus Sunnah wal Jama'ah
بسم الله الرحمن الرحيم
La fede (Iman) con Ahlus Sunnah wal Jama'ah comprende il credo con il cuore, la dichiarazione della lingua e l'azione degli arti. Tutte queste tre cose con Ahlus Sunnah wal Jama'ah rientrano in ciò che viene specificato e definito come Iman.
Allah il Potente e il Maestoso ha detto:
"I credenti sono coloro che, quando Allah viene menzionato, sentono un timore nei loro cuori e quando i Suoi versetti vengono recitati loro, essi (i versetti) aumentano la loro fede e ripongono la loro fiducia nel loro Signore. Coloro che compiono la preghiera e spendono ciò di cui li abbiamo provvisti. Essi sono coloro che credono nella Verità, per loro ci sono gradi di dignità presso il loro Signore, il perdono ed un generoso approvvigionamento." [Al-Anfal, 2-4]
Quindi, in questi versetti, le azioni dei cuori e degli arti rientrano nel Iman.
Imam Muslim ha narrato nel suo Sahih, dal hadith di Abu Hurayra (radiAllahu 'anhu) che ha detto che il Messaggero di Allah (صلى الله عليه و سلم) disse: "Al-Iman è settanta o sessanta rami, il migliore di essi è la dichiarazione Nessuno è degno di culto tranne Allah e la più bassa di esse è rimuovere qualcosa di dannoso dal sentiero e Haya (pudore) è un ramo del Iman."
Quindi in verità questo hadith dimostra che ciò che è stabilito e fondato con il cuore, la lingua e gli arti è dal Iman.
L'Iman aumenta con l'obbedienza e diminuisce con i peccati; tra le prove che essa aumenta vi è l'affermazione di Allah l'Eccelso, il Maestoso:
"Quelli (i credenti) a cui la gente (gli ipocriti) disse: "In verità la gente si è riunita contro di voi, quindi temeteli." Ma questo aumentò soltanto la loro fede." [Al-'Imran, 173]
Anche la Sua affermazione:
"E quando i credenti videro i coalizzati, dissero: "Questo è ciò che Allah e il Suo Messaggero ci hanno promesso, e Allah e il Suo Messaggero hanno parlato la Verità." E questo aumentò soltanto la loro fede e la loro sottomissione." [Al-Ahzab, 22]
E tra le prove che essa (l'Iman) diminuisce, vi è la sua (صلى الله عليه و سلم) affermazione: "Chiunque veda un male tra di voi lo cambi con la sua mano e se non è in grado, allora con la sua lingua e se non è in grado, allora con il suo cuore e quella è la più debole Iman." [narrato da Muslim]
Quindi Ahlus Sunnah occupano una posizione intermedia in riferimento a colui che commette un peccato maggiore, tra ciò su cui sono i Murji'ah e ciò su cui sono i Kahwarij e i Mu'tazilah.
Quindi i Murji'ah arrivano ad un compromesso e non raggiungono lo scopo e lo rendono (colui che cade nel peccato maggiore) un credente con un Iman completa e dicono: i peccati non danneggiano lo stato del Iman di una persona, come l'obbedienza non giova allo stato di Kufr (miscredenza) di una persona.
E i Khawarij e i Mu'tazilah vanno all'altro estremo e all'esagerazione e lo rimuovono (il peccatore) dalla piega del Iman, quindi i Khawarij pongono una sentenza di Kufr su di lui. I Mu'tazilah dicono che egli è in uno stato tra i due stati (cioè non è un credente e non è un kafir) e sono entrambi d'accordo che nell'altra vita egli risiederà per sempre all'Inferno.
Su come Ahlus Sunnah descrivono la persona peccatrice, è lo stato di un credente con una Iman insufficiente. Quindi essi non lo rendono un credente con una completa Iman, come i Murji'ah dicono, nè lo rimuovono dal Iman come i Khawarij e i Mu'tazilah dicono.
Piuttosto Ahlus Sunnah dicono: egli è un credente rispetto la sua Iman e un peccatore rispetto al suo maggior peccato.
[Shaykh Abdul-Muhsin al-'Abbad - "Harh Hadith Jibril fi Ta’lim ad-Din" (la spiegazione del Hadith di Jibril nell'insegnamento del Din), pagg. 70-73]
La fede (Iman) con Ahlus Sunnah wal Jama'ah comprende il credo con il cuore, la dichiarazione della lingua e l'azione degli arti. Tutte queste tre cose con Ahlus Sunnah wal Jama'ah rientrano in ciò che viene specificato e definito come Iman.
Allah il Potente e il Maestoso ha detto:
"I credenti sono coloro che, quando Allah viene menzionato, sentono un timore nei loro cuori e quando i Suoi versetti vengono recitati loro, essi (i versetti) aumentano la loro fede e ripongono la loro fiducia nel loro Signore. Coloro che compiono la preghiera e spendono ciò di cui li abbiamo provvisti. Essi sono coloro che credono nella Verità, per loro ci sono gradi di dignità presso il loro Signore, il perdono ed un generoso approvvigionamento." [Al-Anfal, 2-4]
Quindi, in questi versetti, le azioni dei cuori e degli arti rientrano nel Iman.
Imam Muslim ha narrato nel suo Sahih, dal hadith di Abu Hurayra (radiAllahu 'anhu) che ha detto che il Messaggero di Allah (صلى الله عليه و سلم) disse: "Al-Iman è settanta o sessanta rami, il migliore di essi è la dichiarazione Nessuno è degno di culto tranne Allah e la più bassa di esse è rimuovere qualcosa di dannoso dal sentiero e Haya (pudore) è un ramo del Iman."
Quindi in verità questo hadith dimostra che ciò che è stabilito e fondato con il cuore, la lingua e gli arti è dal Iman.
L'Iman aumenta con l'obbedienza e diminuisce con i peccati; tra le prove che essa aumenta vi è l'affermazione di Allah l'Eccelso, il Maestoso:
"Quelli (i credenti) a cui la gente (gli ipocriti) disse: "In verità la gente si è riunita contro di voi, quindi temeteli." Ma questo aumentò soltanto la loro fede." [Al-'Imran, 173]
Anche la Sua affermazione:
"E quando i credenti videro i coalizzati, dissero: "Questo è ciò che Allah e il Suo Messaggero ci hanno promesso, e Allah e il Suo Messaggero hanno parlato la Verità." E questo aumentò soltanto la loro fede e la loro sottomissione." [Al-Ahzab, 22]
E tra le prove che essa (l'Iman) diminuisce, vi è la sua (صلى الله عليه و سلم) affermazione: "Chiunque veda un male tra di voi lo cambi con la sua mano e se non è in grado, allora con la sua lingua e se non è in grado, allora con il suo cuore e quella è la più debole Iman." [narrato da Muslim]
Quindi Ahlus Sunnah occupano una posizione intermedia in riferimento a colui che commette un peccato maggiore, tra ciò su cui sono i Murji'ah e ciò su cui sono i Kahwarij e i Mu'tazilah.
Quindi i Murji'ah arrivano ad un compromesso e non raggiungono lo scopo e lo rendono (colui che cade nel peccato maggiore) un credente con un Iman completa e dicono: i peccati non danneggiano lo stato del Iman di una persona, come l'obbedienza non giova allo stato di Kufr (miscredenza) di una persona.
E i Khawarij e i Mu'tazilah vanno all'altro estremo e all'esagerazione e lo rimuovono (il peccatore) dalla piega del Iman, quindi i Khawarij pongono una sentenza di Kufr su di lui. I Mu'tazilah dicono che egli è in uno stato tra i due stati (cioè non è un credente e non è un kafir) e sono entrambi d'accordo che nell'altra vita egli risiederà per sempre all'Inferno.
Su come Ahlus Sunnah descrivono la persona peccatrice, è lo stato di un credente con una Iman insufficiente. Quindi essi non lo rendono un credente con una completa Iman, come i Murji'ah dicono, nè lo rimuovono dal Iman come i Khawarij e i Mu'tazilah dicono.
Piuttosto Ahlus Sunnah dicono: egli è un credente rispetto la sua Iman e un peccatore rispetto al suo maggior peccato.
[Shaykh Abdul-Muhsin al-'Abbad - "Harh Hadith Jibril fi Ta’lim ad-Din" (la spiegazione del Hadith di Jibril nell'insegnamento del Din), pagg. 70-73]
Etichette:
Ahlus Sunnah wal Jama'ah,
Aqidah,
Din,
Iman,
Manhaj
mercoledì 18 febbraio 2009
le basi della Da'wah Salafi
بسم الله الرحمن الرحيم
domanda: quali sono i fondamenti della Da'wah Salafi e quali sono i suoi principi?
risposta: la Da'wah Salafi è: chiamare a ciò su cui era il Messaggero (sallAllahu 'alayhi wa sallam) e i suoi Compagni (radiAllahu 'anhuma) e coloro che li seguirono nella bontà, con hikma (saggezza) e con buone prediche e ragionando con ciò che è migliore, insieme all'applicazione della nafs (anima) del chiamante sull'agire su ciò a cui sta chiamando.
E con Allah è il tawfiq. E possano la pace e le benedizioni essere sul nostro Profeta Muhammad, sulla sua famiglia e sui suoi Compagni.
[The Permanent Committe for Islamic Research and Fatawa - domanda 1, fatwa 6265, pag. 241, vol. 12 (delle fatawa della Permanent Committee)]
Etichette:
Conoscenza,
Da'wah,
Fatawa
le caratteristiche del Da'i (colui che chiama ad Allah)
بسم الله الرحمن الرحيم
domanda: quali dovrebbero essere le qualità di colui che invita ad Allah?
risposta: egli dovrebbe essere assiduo nella ricerca della conoscenza e sforzarsi di essere consapevoli delle prove della Shari'ah. Egli deve spendere tutte le sue energie nel chiamare la gente a scegliere Allah nel culto, seguire la Sua Shari'ah, rispettare i Suoi ordini e i Suoi divieti, con tutto se stesso e sforzandosi di portare le sentenze della Shari'ah fino a che egli raggiunga il rango di coloro che invitano ad Allah l'Onnipotente nel suo discorso, nelle sue azioni, nel suo comportamento e carattere.
Invero con Allah è la facilitazione di compiere ciò che è giusto.
[Shaykh Bin Baz - Fatawa Islamiyah, vol. 8, pag. 46]
Etichette:
Conoscenza,
Da'wah,
Fatawa
differenza tra uno Studioso e un Da'i (colui che chiama ad Allah)
بسم الله الرحمن الرحيم
domanda: qual è la differenza tra uno studioso e un da'i?
risposta: la differenza tra lo Studioso e il da'i è chiara. Il da'i è uno che si sforza di trasmettere il messaggio della Shari'ah ai servi di Allah. Egli li chiama ad essa, talvolta per mezzo del targhîb e del tarhîb (persuasione e dissuasione).
Lo Studioso è colui al quale Allah ha dato la conoscenza e che può essere o no un da'i. Tuttavia, se lo Studioso non è un da'i, allora è estremamente carente nella sua conoscenza e non è un erede del Messaggero di Allah (sallAllahu 'alayhi wa sallam). Questo poichè i Profeti non hanno lasciato dirham o dinar come eredità, ma piuttosto hanno lasciato la conoscenza, come il Profeta (sallAllahu 'alayhi wa sallam) ha detto: "In verità gli Studiosi sono gli eredi dei Profeti e in verità i Profeti non lasciano dietro di loro il dirham o il dinar come eredità, essi lasciano soltanto la conoscenza dietro di sè come eredità. Quindi chiunque la acquisice (la conoscenza), acquisisce una grande fortuna." [1]
Di conseguenza chi ottiene la conoscenza e chiama ad Allah, allora tale persona ha veramente ereditato il patrimonio dei Profeti - in proporzione a ciò che egli dimostra e attua delle loro leggi prescritte.
Per quanto riguarda l'affermazione di alcune persone che è permesso diventare un da'i senza conoscenza, se essi intendono un da'i senza una vasta quantità di conoscenza ma in grado di emettere fatawa (verdetti e pareri giuridici), spiegare e dedurre le questioni dalle loro prove - allora è possibile accettare questa affermazione.
Tuttavia se intendono un da'i che non ha conoscenza su ciò con cui deve fare da'wah, nè ha conoscenza su come fare da'wah - allora non vi è alcun dubbio che questo non possa essere.
E metto in guardia la gente dal chiamare alla verità in questa maniera, poichè il danno causato è più grande del bene raggiunto - come è testimoniato!
[1] Hadith Hasan: riportato da Abu Dawud (n° 3641) e Ibn Majah (n° 223), da Abud-Darda (radiAllahu 'anhu). E 'stato autenticato da Shaykh al-Albani nel suo controllo di Sharhus-Sunnah (1/276).
[Shaykh Muhammad bin Salih al-'Uthaymin - As-Sahwatul-Islamiyyah, pagg. 76-77]
Etichette:
Conoscenza,
Da'wah,
Fatawa
lunedì 16 febbraio 2009
ho adorato Allah per cinquanta anni...
بسم الله الرحمن الرحيم
Nasr ibn Mahmud al Balkhi ha detto; Ahmad ibn Harb ha affermato:
"Ho adorato Allah per cinquanta anni, non sono riuscito a trovare la dolcezza del culto fino a quando non ho abbandonarono tre cose:
1- ho abbandonato la ricerca del consenso della gente, così sono stato in grado di dire la verità
2- ho abbandonato la compagnia del peccatore, così sono stato in grado di accompagnarmi ai giusti
3- ho abbandonato la docezza della vita di questo mondo, così sono stato in grado di trovare la docezza dell'altra vita"
[Imam Abu Abdullah Adh-Dhahabi - سير أعلام النبلاء "Siyar 'Alam an Nubala" ]
leggere il Qur'an con contemplazione
بسم الله الرحمن الرحيم
In generale, non vi è nulla di più vantaggioso per il cuore che la lettura del Qur'an con contemplazione. Infatti esso raccoglie i livelli di tutte le persone, gli affari di tutta la creazione e lo status di colui che ha conoscenza. E' ciò che porta una persona a raggiungere l'amore, a bramare, temere, sperare, pentirsi, fidarsi, ad essere contento, paziente e grato insieme al resto delle questioni che portano alla vita e al completamento del cuore. Esso inoltre condanna ogni comportamento immorale e ogni modo di fare che rovina il cuore e provoca la sua distruzione.
Se la gente avesse conosciuto i benefici della lettura del Qur'an con contemplazione, avrebbe occupato il proprio tempo con esso e con niente altro. Se una persona lo legge con contemplazione e incontra un versetto, egli ha bisogno di curare il suo cuore, egli lo ripete anche fossero cento volte, anche se fosse per tutta la notte. Leggere un aya con contemplazione e comprensione, è meglio che completare l'intero Qur'an senza contemplazione e comprensione, è più vantaggioso per il cuore e avvicina maggiormente ad aumentare l'Iman e a provare la dolcezza del Qur'an.
[Shaykh Ibn Qayyim al Jawziyah - da "Miftah Dar As Sa'adah wa Manshur Wilayat al ‘Ilm wal Iradah" pag. 204]
Etichette:
Qur'an
sabato 14 febbraio 2009
festeggiare San Valentino
بسم الله الرحمن الرحيم
domanda: alcune persone celebrano Yawm al-Hubb (San Valentino) il 14 Febbraio (il secondo mese del calendario Cristiano Gregoriano) ogni anno scambiandosi rose rosse e regali. Si vestono anche in abiti rossi e si congratulano l'un l'altro (in questa occasione). Alcuni negozi di dolciumi preparano dolci speciali -di colore rosso- e disegnano sopra di essi dei cuori. Alcuni negozi pubblicizzano i loro prodotti che sono particolarmente legati a questo giorno.
Qual è il punto di vista Islamico (riguardo le seguenti cose):
1- festeggiare questa giornata
2- comprare da questi negozi, in questo giorno
3- vendere (ai proprietari dei negozi che non stanno festeggiando) le cose che vengono utilizzate come doni, a coloro che festeggiano
E che Alla vi ricompensi con tutto il bene!
risposta: la prova evidente dal Qur'an e dalla Sunnah -e questo è concordato attraverso il consenso (Ijma') delle prime generazioni della Ummah dei Musulmani- indica che ci sono soltanto due 'Eid (giorni di festa) nell'Islam: 'Eid al-Fitr (dopo il digiuno di Ramadan) e 'Eid al-Adha (dopo la permanenza ad 'Arafah per il pellegrinaggio).
Ogni altra 'Eid -che sia per una persona, un gruppo, un incidente o qualsiasi altra occasione- è un 'Eid innovata. Non è permesso al popolo Musulmano parteciparvi, approvarla, mostrare felicità in questa occasione o assistervi in qualche modo - poichè questo significherà trasgredire i limiti di Allah:
"...e chiunque trasgredisce i limiti di Allah, sbaglia verso se stesso." [sura At-Talaq, 1]
Se aggiungiamo a questa 'Eid fabbricata, che è un 'Eid dei miscredenti, vi è un peccato su di essa. Questo poichè è un Tashabbuh (imitazione) dei miscredenti e un tipo di Muwalat (lealtà) verso di loro. E Allah ha proibito ai credenti, nel Suo Potente Libro (il Qur'an), di imitare loro e di avere amore o lealtà verso di loro.
E' anche confermato dal Profeta (sallAllahu 'alayhi wa sallam) che ha detto: "Chi imita un popolo, è uno di essi."
'Eid al-Hubb (la celebrazione di San Valentino) rientra nella categoria di ciò che è stato menzionato qui, dal momento che è una delle festività pagane Cristiane. Pertanto non è ammissibile per qualsiasi Musulmano che crede in Allah e nell'Ultimo Giorno, partecipare ad essa, approvarla, congratularsi (con qualcuno in questa occasione). Al contrario, è obbligatorio abbandonarla e starne lontani - in risposta ad Allah e al Suo Messaggero (sallAllahu 'alayhi wa sallam) e prendere distanza dalla rabbia di Allah e dalla Sua punizione.
Inoltre è proibito ad un Musulmano assistere o aiutare durante questa 'Eid o in qualsiasi altra proibita/illegale celebrazione, in qualsiasi maniera -che sia con cibo o bevande, vendere o comprare, produrre, darsi regali, corrispondenza, annunci...etc.
Tutte queste cose sono considerate come cooperazione nel peccato e nella trasgressione e nella disobbedienza verso Allah e il Suo Messaggero (sallAllahu 'alayhi wa sallam).
Allah, il Glorioso e l'Altissimo, dice:
"...e collaborate l'un l'altro nella giustizia e nella devozione, e non collaborate nel peccato e nella trasgressione. E temete Allah! In verità Allah è severo nel castigo!" [sura Al-Ma'ida, 2]
Allo stesso modo, è obbligatorio per ogni Musulmano rispettare rigorosamente il Qur'an e la Sunnah in ogni situazione - soprattutto in tempi di tentazioni e di corruzione. E' doveroso che egli/ella capisca, sia consapevole e stia attento dal cadere nelle deviazioni di coloro con cui Allah è arrabbiato (gli Ebrei) e coloro che sono sviati (i Cristiani) e la gente immorale che non teme la punizione -nè spera nella ricompensa- da Allah e che non presta alcuna attenzione all'Islam.
E' necessario per il Musulmano fuggire verso Allah, l'Altissimo, cercando la Sua Hidayah (guida) e Thabat (stabilità) sul sentiero. In verità non vi è alcuna guida ad eccezione di Allah e nessuno che possa concedere stabilità, tranne Lui.
E con Allah è tutto il successo e possa Allah mandare preghiere e saluti sul nostro Profeta (sallAllahu 'alayhi wa sallam) e sulla sua famiglia e sui suoi Compagni.
[The Permanent Committee for Islamic Research and Fatawa - Fatawa al-Lajnah ad-Da'imah lil-Buhuth al-'Ilmiyyah wal-Ifta, fatwa n° 21203]
venerdì 13 febbraio 2009
un ritorno alla Pazienza e ai suoi tipi
بسم الله الرحمن الرحيم
Come abbiamo detto, la chiave per la vera forza è la pazienza, è un elemento necessario. La pazienza è di due tipi: la pazienza quando si è arrabbiati e la pazienza quando si è afflitti da calamità.
Al-Hassan (Al-Basry) ha detto: "Nessun servo di Allah ha provato un colpo più efficace della saggezza e dell'indulgenza nella rabbia e della pazienza di fronte alla calamità."
Questo poichè l'elemento comune in tutte queste cose è la pazienza, con ciò che è doloroso. Il coraggioso e abile è colui che riesce ad essere paziente e a perseverare, nonostante il dolore.
Qualcosa di doloroso - se si tratta di qualcosa che può essere scacciato - provoca rabbia. E, se si tratta di qualcosa che non può essere scacciato, provoca dolore (huzn). Questo è il motivo per cui il viso diventa arrossato dalla rabbia, così come il sangue bolle a causa di una sensazione di potere e di capacità di distruggere ciò che sta provocando l'ira, mentre il viso diventa pallido e insensibile nel dolore, così come il sangue rallenta a causa della sensazione di debolezza e di incapacità di fare qualcosa in merito alla causa del dolore.
Perciò il Profeta (صلى الله عليه وسلم) unì i due tipi di pazienza nel seguente hadith sahih trovato nella collezione di Muslim:
Il Profeta (صلى الله عليه وسلم) disse: "Come definite tra di voi Ar-Raqub (senza figli)?" Essi dissero: "Ar-Raqub è colui a cui non è nato alcun figlio." Il Profeta disse: "Quello non è Ar-Ruqub, piuttosto Ar-Ruqub è colui che non ha offerto nessuno dei suoi figli (sul sentiero di Allah)." Poi il Profeta disse: "E chi tra voi si considera invincibile (o potente)?" Essi risposero: "Colui che gli uomini non possono superare o sconfiggere." Il Profeta disse: "Non è così, piuttosto il potente è colui che riesce a controllarsi nella rabbia."
In questo hadith il Profeta (صلى الله عليه وسلم) menziona ciò che la pazienza comprende di fronte alla calamità (ovvero perdere un figlio che ha combattuto sul sentiero di Allah), e la pazienza nella rabbia.
Allah ha detto a proposito della calamità in generale:
"E date la buona novella a coloro che sono pazienti. Coloro che, quando afflitti da qualche calamità, dicono: In verità da Allah veniamo e ad Allah ritorneremo." [Al-Baqara, 155-156]
E Allah ha detto riguardo la rabbia:
"Le buone azioni e le cattive azioni, non sono lo stesso. Scacciate (le cattive) con ciò che è meglio. Ad un tratto colui con cui c'era inimicizia, diventa come un intimo e devoto amico. E nessuno realizzerà questo, tranne coloro che sono pazienti e nessuno raggiungerà questo, tranne coloro che hanno la maggiore buona sorte." [Fussilat, 34-35]
Questa esposizione di elementi comuni tra la pazienza di fronte alla calamità e la pazienza nella rabbia, è analoga a quella di citare l'elemento comune tra la pazienza nell'avversità e la pazienza nell'abbondanza e nella facilità, come nel seguente versetto:
"E se diamo all'uomo un assaggio di misericordia da noi e poi la portiamo via da lui, in verità egli è avvilito ed ingrato. E se noi gli diamo un assaggio di abbondanza dopo qualche avversità che lo ha afflitto, in verità egli dirà: Il male mi ha lasciato. In verità egli è felice, orgoglioso. Tutti, tranne coloro che sono pazienti e compiono opere buone, poichè essi hanno il perdono e grande ricompensa." [Hud, 9-11]
"Affinchè non possiate diventare avviliti su ciò che non vi è arrivato, nè troppo felici su ciò che vi è arrivato." [Al-Hadid, 23]
Con questa caratteristica, il poeta Ka'ab ibn Zuhair ha descritto i Migratori tra i Compagni (radiAllahu 'anhuma) dicendo: "Essi non sono troppo felici quando le loro spade hanno colpito le loro opposizioni, nè sono afflitti quando essi vengono colpiti."
Un altro poeta, Hassan ibn Thabit, ha detto in una descrizione degli Ansar (gli aiutanti): "Non vi è alcuna superbia se infliggono ferite al loro nemico, e non vi è alcuna apatia o malcontento se vengono feriti."
Alcuni Arabi dicevano sul Profeta (صلى الله عليه وسلم): "Quando è vittorioso non è superbo, e quando è sconfitto non è affranto dal dolore."
[Shaykhul-Islam Ibn Taymiyyah - da "Ordinare il bene e proibire il male"]
Etichette:
Sabr
giovedì 12 febbraio 2009
divulgare i segreti coniugali
بسم الله الرحمن الرحيم
domanda: alcune donne vengono sopraffatte dalla voglia di comunicare ciò che viene detto in casa e nella vita coniugale, ai loro familiari ed amici. Un pò di ciò che viene detto è segreto, e il marito non vuole che nessuno lo sappia. Qual è la sentenza sulle donne che divulgano questi segreti e li comunicano a coloro che sono esterni alla casa o ad alcuni membri della famiglia?
risposta: la pratica, come alcune donne fanno, di comunicare ciò che viene detto in casa e di comunicare i dettagli della loro vita coniugale a parenti ed amici, è una cosa vietata. Non è ammissibile per una donna divulgare i segreti della sua casa o i suoi affari con suo marito a qualsiasi persona. Allah, l'Altissimo, dice:
"Quindi le rette donne sono devotamente obbedienti (ad Allah e ai loro mariti) e in assenza del marito custodiscono ciò che Allah ha ordinato loro di custodire (la loro castità e la proprietà del marito)." [sura An-Nisa', 34]
E il Profeta (sallAllahu 'alayhi wa sallam) ci ha informati che la peggiore delle persone nelle file davanti ad Allah nel Giorno della Resurrezione, sarà un uomo che ha rapporti sessuali con la moglie e lei con lui, ed egli comunica poi i suoi segreti.
[Shaykh Muhammad bin Salih al-'Uthaymin - Fatawa Islamiyyah, vol. 5, pagg. 366/367]
mercoledì 11 febbraio 2009
un'introduzione al Monoteismo
بسم الله الرحمن الرحيم
Linguisticamente, Monoteismo (in arabo) significa fare qualcosa di unico - renderlo unico. Ciò non può avvenire se non con una negazione e una affermazione, negando la sentenza di altro che ciò che si vuole scegliere e affermando la sentenza di esso. La negazione per conto proprio è un annullamento e l'affermazione per conto proprio non esclude altre associazioni.
Quindi, ad esempio: il Monoteismo di una persona non sarà completo fino a che egli testimoni che non vi è divinità degna di culto diversa da Allah (La Ilaha ilallah), perciò egli nega il culto di altri che Allah e lo afferma a Lui soltanto.
Il significato legiferato di Monoteismo: l'autore lo ha definito come "Individuazione di Allah, il Glorificato, con il culto".
Il che significa che si adora Allah soltanto, non si adora qualcosa in associazione a Lui, piuttosto si adora solo Lui, nell'amore verso di Lui, glorificandoLo, desiderando la Sua ricompensa, temendo la Sua punizione.
L'autore*, rahimahuLlah, ha inteso il Monoteismo che Allah ha mandato i messaggeri a stabilire, poichè questo è il Monoteismo in cui erano carenti ed era quello con cui la gente non era d'accordo riguardo i messaggeri.
Vi è una definizione più generale di Monoteismo: "Individuazione di Allah, l'Elevato, con ciò che è specifico a Lui in tre cose (Signoria, culto, nomi e gli attributi):
1) Monoteismo della Signoria (Tawhid ar Rububiyyah): è individuare Allah, l'Elevato, con la creazione, il possesso e la disposizione di tutte le questioni. Allah, il Glorificato, ha detto:
"Allah è il Creatore di tutte le cose..." [Az Zumar, 62]
Egli ha anche detto:
"C'è qualche creatore oltre che Allah, che provvede a voi dal cielo (pioggia) e dalla terra? La ilaha illa Huwa (nessuno ha diritto ad essere adorato se non Lui)." [Fatir, 3]
Egli ha detto:
"Benedetto è Colui nella cui mano è la Sovranità, Egli è in grado di fare ogni cosa." [Al-Mulk, 1]
Egli ha detto:
"Certamente, la Sua è la creazione e il comandamento. Benedetto è Allah, il Signore del 'Alamin (uomini, jinn e tutto ciò che esiste)!" [Al 'Araf, 54]
2) Monoteismo del culto (Tawhid al Uluhiyyah): è individuare Allah, il Glorificato, con il culto senza presentare altra forma di culto ad altri che ad Allah o cercare di avvicinarsi a qualcos'altro come si cerca la vicinanza ad Allah.
3) Monoteismo nei Nomi e negli Attributi (Tawhid al Asma was Sifat): è individuare Allah, il Maestoso, con i Suoi Nomi ed Attributi che sono stati menzionati nel Suo Libro o nella Sunnah del Suo Messaggero (صلى الله عليه وسلم) attraverso l'affermazione di ciò che Egli ha affermato per Se Stesso e la negazione di ciò che Egli ha negato per Se Stesso, senza falsarli (Tahrif), annullare i loro significati (Ta’til), approfondire il modo in cui sono (Takyif) o compararli con la creazione (Tamthil).
Questa è la Religione con la quale Allah ha inviato tutti i Suoi messaggeri.
* Al Shaykh Muhammad ibn ‘Abdul Wahhaab (rahimahuLlah)
[Shaykh Muhammad ibn Salih al 'Uthaymin - Sharh Kashf ash Subuhaat, pag.20]
martedì 10 febbraio 2009
Taqwa: la chiave per il sapere
بسم الله الرحمن الرحيم
Allah -il Più Perfetto, l'Altissimo- ha detto:
"O voi che credete! Abbiate taqwa (timore) di Allah e credete nel Suo Messaggero; ed Egli vi donerà una doppia porzione della Sua Misericordia ed Egli vi offrirà una luce sulla quale camminerete." [sura Al-Hadid, 28]
Allah -l'Altissimo- dice anche:
"O voi che credete! Se avete taqwa di Allah, Egli vi darà un Furqan (criterio per giudicare il bene e il male)." [sura Al-Anfal, 29]
Al-Hafidh Ibn Kathir (d.777H) (rahimahuLlah) ha detto: "Ibn ’Abbaas, as-Suddee, ’Ikrimah, ad-Dahhaak, Qataadah, and Muqaatil Ibn Hayyaan hanno tutti detto riguardo il "Furqan" che significa: una via di uscita (dalla difficoltà). Mujahid ha aggiunto: una via di uscita (dalla difficoltà), sia in questo mondo che nell'aldilà. In una narrazione da Ibn 'Abbas, ha detto: significa: salvezza; e in un'altra narrazione da lui: essere aiutato. Muhammad Ibn Ishaq ha detto che questo significa: un criterio per giudicare tra la verità e la menzogna. Questa spiegazione da Ibn Ishaq è più generale di quella che ha preceduto, ed è una conseguenza necessaria di essa. Poichè a chi ha taqwa di Allah attraverso l'obbedienza ai Suoi Comandi e l'abbandono di ciò che Egli ha proibito, verrà data la possibilità di riconoscere la verità dalla menzogna. Questo sarà il motivo della sua salvezza, il suo essere aiutato; e il motivo per cui i suoi affari mondani siano stati resi più facili e la sua felicità nel Giorno del Giudizio. Sarà anche il motivo per cui i suoi peccati saranno espiati da Allah ed il perdono gli verrà concesso e Allah lo proteggerà dalla gente. Sarà anche il motivo per essere destinatario di una grande ricompensa da Allah, come Egli -l'Altissimo- ha detto:
"O voi che credete! Abbiate taqwa (timore) di Allah e credete nel Suo Messaggero; ed Egli vi donerà una doppia porzione della Sua Misericordia ed Egli vi offrirà una luce sulla quale camminerete." [sura Al-Hadid, 28] [1]
Ibn Mas’ud (radiAllahu 'anhu) ha detto: "In verità, ritengo che una persona dimentica la conoscenza che aveva, a causa dei peccati che commette." [2]
Waki' Ibnul-Jarrah (d.197H) (rahimahuLlah) ha detto: "Cerco aiuto nella memorizzazione attraverso l'abbandono dei peccati e della disobbedienza." [3]
Imam Malik Ibn Anas (d.179H) (rahimahuLlah) ha detto ad ash-Shafi'i (d.204H) (rahimahuLlah) quando si incontrarono: "In verità vedo che Allah ha posto una luce sul tuo cuore, quindi non estinguerla con l'oscurità della disobbedienza e del peccato." [4]
Imam Muhammad Ibn Idris ash-Shafi'i ha detto: "Chiunque ama che Allah gli apra il cuore e gli garantisca la luce, allora abbandona il discorso di ciò che non lo riguarda e abbandona i peccati e si allontana dalla disobbedienza. Allora tra lui e Allah ci sarà un tesoro nascosto di buone azioni. Quindi se questo viene fatto, allora Allah aprirà tale conoscenza per lui, quello che lo preoccuperà. E invero nella morte vi è la più grande preoccupazione." [5]
Shaykhul-Islam Ibn Taymiyyah (d.728H) (rahimahuLlah) ha detto: "Allah -il Più Perfetto, l'Altissimo- ha reso come punizione per i peccati della gente, la mancanza di guida e conoscenza benefica, come Egli dice:
"Essi dicono: i nostri cuori sono avvolti (e non capiamo). Piuttosto, Allah ha posto un sigillo sui loro cuori a causa della loro miscredenza." [sura An-Nisa', 155]
Egli ha detto:
"Essi dicono: i nostri cuori sono avvolti (e non capiamo). Piuttosto, Allah li ha maledetti per la loro miscredenza." [sura Al-Baqara, 88]
Egli ha detto:
"E noi allontaniamo i loro cuori e la loro vista lontano dalla guida, poichè essi rifiutarono di credere la prima volta." [sura Al-An'am, 110]
E Allah dice:
"Nei loro cuori vi è una malattia e Allah aumenta la loro malattia." [sura Al-baqara, 10]
Ed Egli dice:
"Quindi quando essi si allontanarono, Allah allontanò i loro cuori." [sura As-Saff, 5] [6]
note
[1] Tafsir Qur'anul-'Adthim (2/301-302) di Ibn Kathir
[2] riportato da Waki' in az-Zuhd (n. 329) e il suo isnad è sahih
[3] riportato da Ibn Hibban in Rawdatul-'Uqala (p. 39)
[4] I'lamul-Muwaqqi'in (4/258) di Ibnul-Qayyim
[5] riportato da al-Bayhaqi in Manaqibush-Shafi'i (2/171)
[6] Majmu'ul-Fatawa (14/152) di Shaykhul-Islam Ibn Taymiyyah
[Shaykh Abu Anas Hamad Ibn Ibrahim al-’Uthman - preso da "an-Nubadh fi Aadabit-Talabil-’Ilm", pagg. 12-15]
Etichette:
Conoscenza,
Taqwa
sabato 7 febbraio 2009
le basi riguardo il Culto
بسم الله الرحمن الرحيم
la breve definizione
Shaykh Salih Ibn Sa’d as-Suhaymi ha detto: "Culto ('ibadah) nella lingua Araba significa totale sottomissione e arrendevolezza. Secondo la Shari'ah è un termine generale che fa riferimento a tutto ciò che Allah ama e con cui è soddisfatto, in termini di affermazioni e azioni; sia che vengano fatte apertamente che segretamente." [1]
lo scopo della Creazione
Allah l'Eccelso dice:
"Dì: In verità la mia preghiera e il mio sacrificio e la mia vita e la mia morte sono per Allah, Signore dei Mondi, senza avere associati. Questo è ciò con cui sono stato comandato ed io sono il primo dei Musulmani." [sura Al-An'am, 162]
Imam An-Nawawi (d.676H) (rahimahuLlah) ha detto: "Quindi l'uomo, insieme ad ogni altra creazione, ha bisogno di Allah l'Eccelso nella Sua essenza, e in ciò che emana dalla Sua essenza. Non è possibile per la creazione aver bisogno di nulla, tranne che del Suo Creatore. E nessuno è autosufficiente con se stesso, tranne Allah soltanto, ed Egli è as-Samad (l'Eterno) e al-Ghani (l'Autosufficiente) ed ogni cosa al di fuori di Lui, ha bisogno di Lui." [2]
Allah l'Eccelso ha detto:
"In verità colui che associa partner ad Allah, allora certamente Allah gli ha proibito il Paradiso, e la sua dimora è il Fuoco. E i trasgressori non avranno alcun aiutante." [sura Al-Ma'ida, 72]
Imam ash-Shatibi (d.790H) (rahimahuLlah) ha detto: "In verità Allah ha diviso il culto in molti tipi, in modo che i servi possano ardentemente imbarcarsi su di esso, quindi da essi sono: i tipi di culto che sono legati al 'aqidah (credo) come credere in uluhiyyah (divinità) di Allah l'Eccelso e descriverLo con gli Attributi Perfetti. E tra essi vi è anche il culto legato al cuore, come 'ubudiyyah (servitù) e la supplica. E tra essi vi è il tipo di culto legato a questo mondo, com ela preghiera, il digiuno e l'Hajj (pellegrinaggio). E tra essi vi è il tipo di culto legato alla ricchezza, come la zakat (l'elemosina obbligatoria). E tutti questi sono stati legiferati per proteggere la religione." [3]
Quindi tra i più importanti principi relativi al 'ibadah vi sono i seguenti:
1) la conoscenza arriva prima dell'azione
Imam Al-Bukhari (d.256H) (rahimahuLlah) ha detto nel suo Sahih: "Capitolo: la conoscenza viene prima della dichiarazione e dell'azione." [4]
Poi al-Hafidh Ibn Hajar (d.852H) (rahimahuLlah) ha commentato questa affermazione dicendo: "Quindi la conoscenza è una condizione per la correttezza della dichiarazione e dell'azione. Quindi questi due (dichiarazione e azione) non sono tenuti in grande stima, se non per essa (la conoscenza), quindi essa deve avere la precedenza su di loro; poichè la correttezza dell'intenzione è un prerequisito per la correttezza dell'azione." [5]
al-Hafidh al-Khatib al-Baghdadi (d.463H) (rahimahuLlah) ha detto: "Quindi la conoscenza è un albero e le azioni sono i suoi frutti. Colui che non agisce sulla sua conoscenza non deve essere contato come uno studioso. E viene detto, la conoscenza è il padre e le azioni sono i suoi discendenti. E l'azione viene dopo la conoscenza e la narrazione viene dopo l'indagine. Quindi non sentitevi contenti con l'azione, finchè siete carenti nella conoscenza." [6]
2) sincerità ad Allah
Invero la sincerità ad Allah è "scegliere la verità con l'intenzione di obbedienza." [7]
Ibn Mas'ud (radiAllahu 'anhu) ha detto: "Una dichiarazione non è di alcun beneficio senza l'azione, né l'azione è benefica senza la dichiarazione, e nessuno di essi è benefico tranne che con la (giusta) intenzione. E l'intenzione non è benefica, tranne quando è conforme alla Sunnah." [8]
Mutraf Ibn 'Abdullah ha detto: "La rettifica del cuore viene attraverso la rettifica dell'azione. E la rettifica delle azioni è attraverso la rettifica dell'intenzione." [9]
Ja'far Ibn Hayyan ha detto: "Le intenzioni sono autorevoli oltre queste azioni, così un uomo può raggiungere con la sua intenzione ciò che egli non raggiunge con la sua azione." [10]
Yahya Ibn Abi Kathir (d.129H) (rahimahuLlah) ha detto: "Impara la (corretta) intenzione, poichè in verità è la più notevole delle azioni." [11]
3) conformità alla Sunnah
Allah l'Eccelso ha detto:
"In verità questa è la mia retta via, quindi seguitela." [sura Al-An'am, 153]
Ed Egli ha detto:
"Dì: Se (veramente) amate Allah, allora seguitemi. Allah vi ama e perdona i vostri peccati, e Allah è Perdonatore, Misericordioso." [sura Al-'Imran, 31]
Da 'Aisha (radiAllahu 'anha) che ha detto: Il Messaggero di Allah (sallAllahu 'alayhi wa sallam) ha detto: "Chi innova in questo nostro affare qualcosa che non è da esso, allora deve essere respinto." [12]
Da Abu Hurayra (radiAllaahu 'anhu) che ha detto: Il Messaggero di Allah (sallAllahu 'alayhi wa sallam) ha detto: "Tutta la mia Ummah entrerà in Paradiso, ad eccezione di quelli che si rifiutano." E 'stato detto: "Chi si rifiuterà?" Egli disse: "Chiunque mi obbedisca, entra in Paradiso e chiunque mi disobbedisca, ha rifiutato." [13]
Da Anas Ibn Malik (radiAllahu 'anhu) che ha detto: Ho sentito 'Umar dire: Quando la gente stava promettendo fedeltà ad Abu Bakr ed era seduto sul pulpito, egli disse: "Quindi in verità Allah ha scelto il vostro Messaggero per voi, tra di voi. E questo è il Libro di Allah con il quale Egli ha guidato il vostro Messaggero, perciò prendetelo, poichè Allah ha guidato il vostro Messaggero con esso." [14]
4) il culto del cuore
Imam Ibnul-Qayyim al-Jawziyyah (d.791H) (rahimahuLlah) ha detto: "Quindi le azioni dei cuori hanno un obbligo più grande sui servi che le azioni degli arti. E com'è possibile che il credente si distingue dal miscredente, se non da ciò che è nel suo cuore? E la servitù ('ubudiyyah) del cuore è maggiore e più duratura rispetto alla servitù degli arti. Quindi, diventa obbligatoria in tutte le età." [15]
note
[1] Mudhkiratun-fil-'Aqidah (p. 25)
[2] al-Majmu' (1/42)
[3] al-Muwafiqat (2/8)
[4] Sahihul-Bukhari
[5] Fathul-Bari (1/160)
[6] Iqtida‘ul-’Ilmil-’Amal (p. 5-6) in accordo al controllo di Abu ’Abdur-Rahman Mahmud
[7] Madarijus-Salikin (2/91) di Ibnul-Qayyim al-Jawziyyah
[8] ash-Shari’ah (p. 131) di Imam al-Ajurri
[9] Hilyatul-Awliyaa‘ (2/199)
[10] riportato da Ibnul-Mubarak in az-Zuhd (p. 63)
[11] Hilyatul-Awliyaa‘ (3/70)
[12] riportato da al-Bukhari (7/1-2) e Muslim (2/703)
[13] riportato da al-Bukhari (9/284)
[14] Fathul-Bari (8/138)
[15] Bada‘iul-Fawa‘id (3/330)
preparato da troid.org
giovedì 5 febbraio 2009
narrazioni (ahadith) fabbricate sull'uomo nero (di colore)
بسم الله الرحمن الرحيم
1) At-Tabarani in Al-Kabir (2/122/3) e Al-Khatib (14/108) hanno riportato per tramite di 'Abdullah Bin Raja che ha detto: Yahya Bin Abi Sulaiman Al-Madini mi ha informato da 'Ata Bin Abi Rabaiah da Ibn' Abbas che ha detto:
il Sudan è stato citato davanti al Messaggero di Allah (sallAllahu 'alayhi wa sallam) che così disse:
"Lasciatemi solo riguardo il Sudan. In verità l'uomo nero è soltanto (riempimento) del suo stomaco e (soddisfazione) delle sue parti intime."
2) Al-Tabarani ha narrato (1/152/3) da Muhammad Bin ‘Amr Bin Al-‘Abbas Al-Bahili che ha detto: Sufyan Ibn 'Uyaianah ci ha narrato da ‘Amr Bin Dinar da 'Awsajah da Ibn' Abbas che ha detto:
E' stato detto: O Messaggero di Allah, nulla impedisce che gli etiopi di Ibn Al-Mugheerah vengano da te, tranne che essi temono che tu ritornerai da loro. Egli (sallAllahu 'alayhi wa sallam) disse:
"Non vi è alcun bene negli Etiopi. Quando diventano affamati, essi rubano e quando sono pieni, essi fornicano. E in verità essi hanno in loro due buone qualità: il nutrire di cibo (gli altri) e il coraggio al momento dell'avversità."
3) Abu Sa’id Al-Ashaj ha narrato nel suo Hadith (la raccolta) [2/114]: 'Uqbah Bin
Khalid ci ha narrato: ‘Anbasah Al-Basri mi ha narrato da ‘Amr Bin Maymun da Zuhri da 'Urwah da 'Aishah che il Profeta (sallAllahu 'alayhi wa sallam) ha detto:
"Il negro quando è pieno fornica e quando ha fame ruba. E in verità in essi hanno pazienza e coraggio."
4) Abu Nu'aym ha narrato in Akhbar Asbahan (1/314) da Ruh Bin Jabr che ha detto: Al-Haitham Bin ‘Adi ci ha narrato da Hisham lo schiavo liberato di' Uthman da Hisham Bin ‘Urwah da suo padre da Aishah che il Profeta (sallAllahu 'alayhi wa sallam) ha detto:
"Scegliete per i vostri semi (ovvero per i vostri figli in quello che possono sembrare simili) e sposatevi tra coloro che sono compatibili (con voi) e state attenti a (sposare) il negro, poichè invero è una creatura deforme."
=> Ognuna delle narrazioni sopra, è stata dichiarata essere Maudu' (fabbricata) dal Imam, il Shaykh-ul-Islam, Shaykh Muhammad Nasir-ud-Din Al-Albani (rahimahuLlah) nel suo sorprendente lavoro Silsalatul-Ahadith Ad-Da’ifah Wal Mawdu’ah (n° 727, 728, 729 e 730) <=
Ciascuna delle narrazioni sopra contiene vari narratori che sono diversi nei loro livelli di debolezza (alcuni grave, alcuni no) come indicato dal Shaykh nel suo esame delle vie di trasmissione. Comunque questo è a causa dei testi (espressioni) di queste narrazioni che Shaykh Al-Albani (rahimahuLlah) è andato all'estensione di dichiarare essi fabbricati e non soltanto a causa della loro debole catena di narrazione.
[Shaykh Al-Albani - preso da "Silsalatul-Ahadith Ad-Da'ifah"]
Etichette:
Ahadith
descrizione del Kufr sugli Ebrei e sui Cristiani
بسم الله الرحمن الرحيم
domanda: è permesso dichiarare un Ebreo o un Cristiano essere un kafir (miscredente)?
risposta: è permesso per un Musulmano dire che un Ebreo o un Cristiano è un kafir, poichè Allah li ha descritti con questo attributo nel Qur'an. E questo è conosciuto alle persone che riflettono sul Qur'an. Da questo, la Sua -dell'Altissimo- affermazione:
"Invero coloro che non credono (kafaru) dalla Gente del Libro e dai Politeisti, sono nel Fuoco dell'Inferno per risiedere laggiù in eterno. Essi sono i peggiori di tutta la Creazione." [al-Bayyina, 6]
E la Gente del Libro sono gli Ebrei e i Cristiani.
[The Permanent Committee for Islamic Research and Fatawa - domanda n° 2, della fatwa n° 4252, pag. 143, vol. 2 delle fatawa della Permanent Committe]
Etichette:
Ahl-ul Kitab,
Fatawa,
Kuffar,
Kufr
martedì 3 febbraio 2009
credere nelle bilance (Mezan)
بسم الله الرحمن الرحيم
Imam Al-Barbahari (rahimahuLlah) ha detto:
Credere nella bilancia (Mezan) nel Giorno della Resurrezione, sulla quale il bene e il male saranno pesati. Essa ha due bilance ed una lingua. [1]
note
[1] Allah l'Altissimo ha detto:
"Come per colui la cui bilancia (di buone azioni) sarà pesante, egli vivrà una piacevole vita (in Paradiso). Ma per colui la cui bilancia (di buone azioni) sarà leggera, egli avrà la sua casa nell'abisso (Inferno)." [sura Al-Qari'a, 6-7]
Abu Hurayra (radiAllahu 'anhu) riporta che il Messaggero di Allah (sallAllahu 'alayhi wa sallam) disse: "Due parole sono più amate dal Misericordioso, leggere sulla lingua e pesanti sulla Bilancia: Subhanallahi wa bihamdihi e Subhanallahil 'Adhim." Riportato da Al-Bukhari (traduzione inglese 9/489-490/n° 652)
Il "Hadith della Pergamena":
Abdullah ibn 'Amr ibn al 'Aas disse: Ho sentito il Messaggero di Allah (sallAllahu 'alayhi wa sallam) dire: "Allah prenderà un uomo dalla mia Ummah prima della creazione nel Giorno della Resurrezione e novantanove rotoli di pergamena saranno srotolati per lui. Ognuno tanto lungo quanto l'occhio possa vedere. Poi Egli dirà: "Neghi qualcosa di questo? I Miei vigili scribi hanno sbagliato?" Egli risponderà: "No, o mio Signore!" Quindi Egli (Allah) dirà: "Hai qualche scusa (o qualche buona azione)?" Ed egli risponderà: "No, o mio Signore!" Quindi Egli (Allah) dirà: "Piuttosto tu possiedi una buona azione presso di Noi e non subirai torto quel Giorno." Così venne portata una pergamena contenente "Io testimonio che nessuno ha il diritto di essere adorato tranne Allah e testimonio che Muhammad è Suo servo e Messaggero." Quindi Egli (Allah) dirà: "Testimonia la pesatura" Ed egli risponderà: "O mio Signore! Cos'è questa pergamena confrontata con quei grandi rotoli?" Egli (Allah) dirà: "In verità non subirai torto." Quindi i rotoli di pergamena saranno posti sulla bilancia e la pergamena sull'altra bilancia. Allora i rotoli saranno più leggeri e la pergamena più pesante. Nulla avrà peso maggiore del nome di Allah."
Riportato da Ahmad, at-Tirmidhi e Ibn Majah. Shaykh al-Albani lo ha dichiarato sahih in Sahih Sunan at-Tirmidhi.
[Imam Al-Barbahari - Kitab Sharh us-Sunnah, punto 17]
vedere Allah nell'Altra Vita
بسم الله الرحمن الرحيم
Imam Al-Barbahari ha detto:
Avere fede nel fatto di vedere Allah nel Giorno della Resurrezione. Essi vedranno Allah con gli occhi delle loro teste. [1] Egli giudicherà loro senza che qualcuno agisca per Suo conto o con qualche interprete. [2]
note
[1] Allah dice:
"Alcuni volti quel giorno saranno luminosi e raggianti. Nel guardare il loro Signore." [sura Al-Qiyama, 22-23]
Shuaib riporta che il Messaggero di Allah (sallAllahu 'alayhi wa sallam) disse: "Quando la gente del Paradiso entrerà in Paradiso, Allah il Benedetto e l'Altissimo, dirà: "Desiderate qualcosa di più che Io possa darvi?" Essi diranno: "Non hai illuminato i nostri visi? Non ci hai fatti entrare in Paradiso e salvati dal Fuoco?" Quindi Egli toglierà il velo e ad essi non sarà stato dato nulla di più amato come guardare il loro Signore, l'Eccelso e il Maestoso." Riportato da Muslim (traduzione inglese 1/114/n° 347) e altri.
Hanbal ha detto: Ho parlato con Abu 'Abdullah, nel senso con Ahmad (ibn Hanbal) riguardo il fatto di vedere Allah (ar-Ru'yah). Egli disse: "Ci sono ahadith autentici. Noi abbiamo fede (Iman) in loro e lo affermiamo. Noi affermiamo e abbiamo fede in tutto ciò che è stato riportato dal Profeta (sallAllahu 'alayhi wa sallam) con buone catene di narrazione." Riportato da al-Lalika'i in Sharh Usul I'tiqad Ahl is-Sunnah (n° 889)
[2] 'Adiyy ibn Hatim riferisce che il Profeta (sallAllahu 'alayhi wa sallam) ha detto: "Non c'è nessuno di voi tranne colui al quale Allah parlerà nel Giorno della Resurrezione, non c'è nessun interprete tra Lui ed egli." Riportato da Al-Bukhari (traduzione inglese 8/358/n° 547), Ahmad e at-Tirmidhi
[Imam Al-Barbahari - Kitab Sharh us-Sunnah, punto 16]
Etichette:
Allah,
Aqidah,
Iman,
Kitab Sharh us-Sunnah,
Sunnah
riguardo il Discorso di Allah e il dubitare gli Attributi
بسم الله الرحمن الرحيم
Imam Al-Barbahari (rahimahuLlah) ha detto:
Nessuno dice riguardo gli attributi del Signore, l'Altissimo, "Perchè?" tranne colui che nutre dubbi su Allah, il Benedetto e l'Altissimo.
Il Qur'an è il Discorso di Allah, Sua Rivelazione e Luce. Esso non è creato, poichè il Qur'an è da Allah e ciò che è da Allah non è creato. Questo era ciò che Malik ibn Anas, Ahmad ibn Hanbal e gli Studiosi prima e dopo di loro hanno detto e discusso sul fatto che essa sia miscredenza. [1]
note
[1] Il Qur'an è il Discorso di Allah, quindi è un attributo di Allah. Tutti gli attributi di Allah stanno con Lui in eterno.
Imam Malik ha detto: "Il Qur'an è il Discorso di Allah. Esso non è creato." Riportato da al-Lalika'i in Sharh Usul I'tiqad Ahl is-Sunnah (n°414)
Ad Imam Ahmad ibn Hanbal è stato chiesto riguardo uno che dice che il Qur'an è stato creato, così egli ha detto: "E' un miscredente." Riportato da al-Lalika'i in Sharh Usul I'tiqad Ahl is-Sunnah (n° 449)
[Imam Al-Barbahari - Kitab Sharh us-Sunnah, punto 15]
domenica 1 febbraio 2009
i quattro livelli di Purificazione
بسم الله الرحمن الرحيم
Sappiate che la Tahara (purificazione) ha quattro livelli:
- purificare il vostro aspetto fisico dalle impurità (come feci e urine), dalle cose sporche (come le escrezioni dalle narici) e dal contatto con le impurità
- purificare i vostri arti dal commettere peccati
- purificare il vostro cuore dai cattivi modi di fare e dai comportamenti ripugnanti
- purificare il vostro io interiore da qualcosa di diverso da Allah l'Eccelso (ovvero il Monoteismo) e questo è il massimo obiettivo. La lungimiranza di chiunque sia forte, torna a questo obiettivo e la lungimiranza di chiunque sia cieco, non capisce se non il primo di questi quattro livelli. Puoi vederlo sprecare molto del suo tempo prezioso nell'eccessiva pulizia delle sue narici o nel lavaggio dei suoi vestiti, credendo che questa sia la sola cosa richiesta dalla purificazione a causa della mancanza di conoscenza, dell'ascolto del bisbiglio (di Shaytan), dell'ignoranza riguardo i modi di quelli di un tempo, quelli che spendevano il loro tempo nella purificazione dei loro cuori, che erano più indifferenti del loro aspetto esteriore. La vicenda ha raggiunto il punto di un popolo chiamato "gli sciocchi purificatori", li vedrete spendere la maggior parte del loro tempo per purificare il loro aspetto fisico mentre internamente sono corrotti, pieni delle impurità dell'orgoglio, della presunzione, dell'ignoranza, dell'ipocrisia e della vanità. Se dovessero vedere praticare Istijmar con le pietre, camminare a piedi nudi sul terreno, pregare sul pavimento senza un tappeto o compiere Wudu dal contenitore di una persona anziana, essi lo criticherebbero severamente classificandolo con descrizioni impure ed evitando di mangiare il suo cibo. Perciò guardando come essi intendono una persona che veste in maniera modesta - che è dal Iman nell'essere sporco, e la stupidità nella purezza. Il girare Munkar in Ma'ruf e il Ma'ruf in Munkar. Tuttavia chiunque ha intenzione di essere pulito con la sua purificazione esteriore e non spreca eccessivamente l'acqua e non crede che usare molta acqua sia dalla Religione, allora questo non è Munkar ma piuttosto è un bene farlo. Chiunque desidera saperne di più sulla purificazione dovrebbe fare riferimento ai libri di Fiqh, perchè ciò che è inteso da questi libri è il chiarimento dei modi di fare.
[Imam Ahmad ibn 'Abdur Rahman ibn Qudamah al Maqdisi (rahimahuLlah) - Mukhtasar Minhaj al Qasidin, pag. 31]
Iscriviti a:
Post (Atom)