M'ARID AL KITAB - esposizione del libro sulla cultura araba e sulla religione Islamica

9/10 Giugno 2012 - San Paolo d'Argon (BG)


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venerdì 13 febbraio 2009

un ritorno alla Pazienza e ai suoi tipi


بسم الله الرحمن الرحيم

Come abbiamo detto, la chiave per la vera forza è la pazienza, è un elemento necessario. La pazienza è di due tipi: la pazienza quando si è arrabbiati e la pazienza quando si è afflitti da calamità.

Al-Hassan (Al-Basry) ha detto: "Nessun servo di Allah ha provato un colpo più efficace della saggezza e dell'indulgenza nella rabbia e della pazienza di fronte alla calamità."

Questo poichè l'elemento comune in tutte queste cose è la pazienza, con ciò che è doloroso. Il coraggioso e abile è colui che riesce ad essere paziente e a perseverare, nonostante il dolore.

Qualcosa di doloroso - se si tratta di qualcosa che può essere scacciato - provoca rabbia. E, se si tratta di qualcosa che non può essere scacciato, provoca dolore (huzn). Questo è il motivo per cui il viso diventa arrossato dalla rabbia, così come il sangue bolle a causa di una sensazione di potere e di capacità di distruggere ciò che sta provocando l'ira, mentre il viso diventa pallido e insensibile nel dolore, così come il sangue rallenta a causa della sensazione di debolezza e di incapacità di fare qualcosa in merito alla causa del dolore.

Perciò il Profeta (صلى الله عليه وسلم) unì i due tipi di pazienza nel seguente hadith sahih trovato nella collezione di Muslim:

Il Profeta (صلى الله عليه وسلم) disse: "Come definite tra di voi Ar-Raqub (senza figli)?" Essi dissero: "Ar-Raqub è colui a cui non è nato alcun figlio." Il Profeta disse: "Quello non è Ar-Ruqub, piuttosto Ar-Ruqub è colui che non ha offerto nessuno dei suoi figli (sul sentiero di Allah)." Poi il Profeta disse: "E chi tra voi si considera invincibile (o potente)?" Essi risposero: "Colui che gli uomini non possono superare o sconfiggere." Il Profeta disse: "Non è così, piuttosto il potente è colui che riesce a controllarsi nella rabbia."

In questo hadith il Profeta (صلى الله عليه وسلم) menziona ciò che la pazienza comprende di fronte alla calamità (ovvero perdere un figlio che ha combattuto sul sentiero di Allah), e la pazienza nella rabbia.

Allah ha detto a proposito della calamità in generale:

"E date la buona novella a coloro che sono pazienti. Coloro che, quando afflitti da qualche calamità, dicono: In verità da Allah veniamo e ad Allah ritorneremo." [Al-Baqara, 155-156]

E Allah ha detto riguardo la rabbia:

"Le buone azioni e le cattive azioni, non sono lo stesso. Scacciate (le cattive) con ciò che è meglio. Ad un tratto colui con cui c'era inimicizia, diventa come un intimo e devoto amico. E nessuno realizzerà questo, tranne coloro che sono pazienti e nessuno raggiungerà questo, tranne coloro che hanno la maggiore buona sorte." [Fussilat, 34-35]

Questa esposizione di elementi comuni tra la pazienza di fronte alla calamità e la pazienza nella rabbia, è analoga a quella di citare l'elemento comune tra la pazienza nell'avversità e la pazienza nell'abbondanza e nella facilità, come nel seguente versetto:

"E se diamo all'uomo un assaggio di misericordia da noi e poi la portiamo via da lui, in verità egli è avvilito ed ingrato. E se noi gli diamo un assaggio di abbondanza dopo qualche avversità che lo ha afflitto, in verità egli dirà: Il male mi ha lasciato. In verità egli è felice, orgoglioso. Tutti, tranne coloro che sono pazienti e compiono opere buone, poichè essi hanno il perdono e grande ricompensa." [Hud, 9-11]

"Affinchè non possiate diventare avviliti su ciò che non vi è arrivato, nè troppo felici su ciò che vi è arrivato." [Al-Hadid, 23]

Con questa caratteristica, il poeta Ka'ab ibn Zuhair ha descritto i Migratori tra i Compagni (radiAllahu 'anhuma) dicendo: "Essi non sono troppo felici quando le loro spade hanno colpito le loro opposizioni, nè sono afflitti quando essi vengono colpiti."

Un altro poeta, Hassan ibn Thabit, ha detto in una descrizione degli Ansar (gli aiutanti): "Non vi è alcuna superbia se infliggono ferite al loro nemico, e non vi è alcuna apatia o malcontento se vengono feriti."

Alcuni Arabi dicevano sul Profeta (صلى الله عليه وسلم): "Quando è vittorioso non è superbo, e quando è sconfitto non è affranto dal dolore."

[Shaykhul-Islam Ibn Taymiyyah - da "Ordinare il bene e proibire il male"]

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