mercoledì 18 febbraio 2009
differenza tra uno Studioso e un Da'i (colui che chiama ad Allah)
بسم الله الرحمن الرحيم
domanda: qual è la differenza tra uno studioso e un da'i?
risposta: la differenza tra lo Studioso e il da'i è chiara. Il da'i è uno che si sforza di trasmettere il messaggio della Shari'ah ai servi di Allah. Egli li chiama ad essa, talvolta per mezzo del targhîb e del tarhîb (persuasione e dissuasione).
Lo Studioso è colui al quale Allah ha dato la conoscenza e che può essere o no un da'i. Tuttavia, se lo Studioso non è un da'i, allora è estremamente carente nella sua conoscenza e non è un erede del Messaggero di Allah (sallAllahu 'alayhi wa sallam). Questo poichè i Profeti non hanno lasciato dirham o dinar come eredità, ma piuttosto hanno lasciato la conoscenza, come il Profeta (sallAllahu 'alayhi wa sallam) ha detto: "In verità gli Studiosi sono gli eredi dei Profeti e in verità i Profeti non lasciano dietro di loro il dirham o il dinar come eredità, essi lasciano soltanto la conoscenza dietro di sè come eredità. Quindi chiunque la acquisice (la conoscenza), acquisisce una grande fortuna." [1]
Di conseguenza chi ottiene la conoscenza e chiama ad Allah, allora tale persona ha veramente ereditato il patrimonio dei Profeti - in proporzione a ciò che egli dimostra e attua delle loro leggi prescritte.
Per quanto riguarda l'affermazione di alcune persone che è permesso diventare un da'i senza conoscenza, se essi intendono un da'i senza una vasta quantità di conoscenza ma in grado di emettere fatawa (verdetti e pareri giuridici), spiegare e dedurre le questioni dalle loro prove - allora è possibile accettare questa affermazione.
Tuttavia se intendono un da'i che non ha conoscenza su ciò con cui deve fare da'wah, nè ha conoscenza su come fare da'wah - allora non vi è alcun dubbio che questo non possa essere.
E metto in guardia la gente dal chiamare alla verità in questa maniera, poichè il danno causato è più grande del bene raggiunto - come è testimoniato!
[1] Hadith Hasan: riportato da Abu Dawud (n° 3641) e Ibn Majah (n° 223), da Abud-Darda (radiAllahu 'anhu). E 'stato autenticato da Shaykh al-Albani nel suo controllo di Sharhus-Sunnah (1/276).
[Shaykh Muhammad bin Salih al-'Uthaymin - As-Sahwatul-Islamiyyah, pagg. 76-77]
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