M'ARID AL KITAB - esposizione del libro sulla cultura araba e sulla religione Islamica

9/10 Giugno 2012 - San Paolo d'Argon (BG)


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martedì 25 novembre 2008

consiglio di Bin Baz alle minoranze Musulmane


بسم الله الرحمن الرحيم


Il mio consiglio ai miei fratelli Musulmani nelle comunità Islamiche minoritarie e in ogni luogo, è che temano Allah e che si sforzino di capire il loro Din (religione) e che chiedano alla gente della conoscenza ciò che non è chiaro e che si sforzino ad imparare la lingua araba così da poterla usare per aiutare loro stessi a capire il Libro di Allah e la Sunnah del Profeta (sallAllahu ‘alayhi wa sallam). La prima cosa è assegnare importanza al Libro di Allah, capirlo e agire secondo esso, così come è venuto dal hadith autentico:

“Il migliore di voi è colui che ha studiato il Qur’an e lo ha insegnato.”

Poi la lettura degli affidabili riconosciuti libri di ahadith e gli altri libri dai libri di Fiqh e ‘Aqidah che sono considerati affidabili con Ahlus-Sunnah Wal-Jama'ah e che hanno imparato tutto ciò dagli ‘Ulema (studiosi) conosciuti per avere rettitudine e devozione e buona ‘Aqidah e corretta conoscenza.

Inoltre, è sui nostri fratelli ‘Ulema nelle società che possiedono minoranze musulmane, essere energici nel campo della chiamata ad Allah tra i loro fratelli e tra altri che loro, e per essi vi è ricompensa da Allah.
Questa azione è tra le più gloriose e le più grandi delle azioni, come ha premesso nella Sua affermazione:

E chi è il migliore nei discorsi di colui che chiama ad Allah e compie buone azioni e dice: In verità, io sono uno dei Musulmani.” [Fussilat, 33]

Quindi dopo di ciò, spetta loro trasmettere questo Din a quelli intorno a loro dalle altre religioni, poiché la Religione dell’Islam è per tutta la gente. Egli ha detto:

“Dì: O gente, invero io sono il Messaggero di Allah a tutti voi inviato.” [Al-A’raf, 158]

Queste società sono le più bisogno di questa religione e colui che chiama ad Allah ottiene una grande ricompensa se egli è una ragione di guida per queste persone e li dirige verso ciò che era loro sconosciuto delle questioni della Religione dell’Islam, come è stato premesso nell’affermazione del Profeta (sallAllahu ‘alayhi wa sallam) ad ‘Ali ibn Abi Talib:

“Invero, per Allah, che Allah guidi da voi un unico uomo, è meglio per voi che il cammello rosso.”

Attraverso questa da’wah i gruppi, Allah volendo, entrano nella Religione di Allah, la Religione dell’Islam, e il numero dei miscredenti diminuisce. Poi la vittoria, Allah volendo, sarà per i Musulmani.

E se il musulmano non è in grado di dare da'wah in quelle terre, allora è su di lui aderire al suo Din e sostenere il carattere e le maniere Islamiche, poiché quella in verità è da’wah dalle azioni ed è qualcosa che è amato da coloro che possiedono il solido intelletto, per le persone che più spesso sono predilette da queste lodevoli caratteristiche. Infatti alcune delle regioni del Sud-Est asiatico sono entrate nell’ Islam grazie al carattere di affidabilità e di sincerità dei mercanti, nei rapporti.
E ogni volta che il Musulmano non è in grado di eseguire il suo Din apertamente nella terra in cui risiede e non si sente salvo per il suo Din, il suo onore e la sua ricchezza, allora in verità è obbligatoria su di lui l’hijra (migrazione) per salvarsi nelle terre in cui egli sia in grado di compierei rituali del suo Din in sicurezza e serenità, se è in grado di farlo, agendo con i versetti e gli ahadith che sono venuti in merito a questo.

[Shaykh Bin Baz - Majmu' Fatawa wa Maqalat Mutnawwiah vol. 2, pagg. 377-379]



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