M'ARID AL KITAB - esposizione del libro sulla cultura araba e sulla religione Islamica

9/10 Giugno 2012 - San Paolo d'Argon (BG)


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lunedì 11 gennaio 2010

la madhdhab Khawarij e Mu'tazila


بسم الله الرحمان الرحيم

Khawarij e Mu'tazila vedono che qualsiasi maggiore peccato che venga commesso da un Muslim, o qualsiasi peccato dal quale un Muslim non faccia tawba, portano il Muslim ad abitare eternamente nel Fuoco dell'Inferno. Tuttavia i Khawarij applicano, insieme all'affermazione che la persona risiederà in eterno nel Fuoco dell'Inferno, il kufr alla persona nel dunya. I Mu'tazila non applicano nè il kufr e nè l'iman all'individuo, piuttosto applicano all'individuo il peccato nel dunya. Entrambe queste due fazioni usano i testi che si riferiscono agli avvertimenti e alle minacce che sono menzionate nel Qur'an e nella Sunnah e per questo motivo queste due fazioni sono state chiamate "Wa'idiyya" dagli 'Ulema, a causa della loro dipendenza dai testi che enfatizzano le minacce e gli avvertimenti sui testi riferiti alle promesse. [1]

Colui che ha spiegato at-Tahawiyya [2], che Allah abbia misericordia su di lui, e altri della gente della conoscenza, menzionano molti testi dal Qur'an e dalla Sunnah sui quali queste due fazioni attingono.

Tra i testi del Qur'an che essi usano come esempio, vi sono:

وَمَنْ لَمْ يَحْكُمْ بِمَا أَنزَلَ اللَّهُ فَأُوْلَائِكَ هُمُ الْكَافِرُونَ

"E chiunque non giudica da ciò che Allah ha rivelato, allora essi sono i miscredenti." [Al-Ma'ida, 44]

Anche il detto di Allah:


وَمَنْ يَقْتُلْ مُؤْمِنا ً مُتَعَمِّدا ً فَجَزَاؤُه جَهَنَّمُ خَالِدا ً فِيهَا وَغَضِبَ اللَّهُ عَلَيْهِ وَلَعَنَه وَأَعَدَّ لَه عَذَاباً عَظِيما ً

"Chiunque uccide un credente intenzionalmente, allora la sua ricompensa sarà (rimanere nel) l'Inferno eternamente, e la rabbia e la maledizione di Allahsaranno su di lui, Egli (Allah) ha preparato per lui una severa punizione." [An-Nisa', 93]

Anche il detto di Allah:

وَالَّذِينَ لاَ يَدْعُونَ مَعَ اللَّهِ إِلَها ً آخَرَ وَلاَ يَقْتُلُونَ النَّفْسَ الَّتِي حَرَّمَ اللَّهُ إِلاَّ بِالْحَقِّ وَلاَ يَزْنُونَ وَمَنْ يَفْعَلْ ذَلِكَ يَلْقَ أَثَاما ً

يُضَاعَفْ لَهُ الْعَذَابُ يَوْمَ الْقِيَامَةِ وَيَخْلُدْ فِيه مُهَانا ً

إِلاَّ مَنْ تَابَ وَآمَنَ وَعَمِلَ عَمَلا ً صَالِحا ً فَأُوْلَائِكَ يُبَدِّلُ اللَّهُ سَيِّئَاتِهِمْ حَسَنَات ٍ وَكَانَ اللَّهُ غَفُورا ً رَحِيما ً

"E coloro che non invocano nessun'altra divinità o uccidono l'anima che Allah ha proibito [che venga uccisa], tranne per diritto, e non commettono rapporti sessuali illeciti. E chiunque dovesse fare quello, incontrerà una sanzione. Moltiplicata per lui è la punizione nel Giorno della Resurrezione, ed egli dimorerà lì umiliato. Tranne che per quelli che si pentono, credono e compiono le rette azioni. Per loro Allah sostituirà le loro cattive azioni con il bene. E Allah è Perdonatore, Misericordioso." [Al-Furqan, 68-70]

Dai testi della Sunnah che quelle due fazioni provano ad utilizzare vi sono:

Il hadith di Ibn Mas'ud in cui il Profeta (sallAllahu 'alayhi wa sallam) disse: "Maledire un Muslim è peccato ed ucciderlo è kufr"

E altri ahadith che menzionano il kufr o il nifaq come il hadith: "Chiunque ha quattro delle seguenti caratteristiche è un vero Munafiq, e chiunque ha un tratto di essi ha un tratto di nifaq: se parla mente, se fa una promessa la rompe, se raccomanda tradisce la fiducia e se discute è volgare." [3]

O le due fazioni fanno riferimento ai testi della Sunnah che menziona una mancanza di iman, come: "Per Allah, egli non crede...per Allah, egli non crede...per Allah, egli non crede." Venne chiesto: "Chi, o Messaffero di Allah?" Il Profeta (sallAllahu 'alayhi wa sallam) rispose: "Colui il cui vicino non si sente sicuro dal suo male." [4]

E altri testi oltre a questi.

[1] 'Abdullah al-Ahdal, "Takfir wa'n-Nifaq wa Madhahib ul-'Ulama fihi", pagg. 2-3

[2] Sharh ul-'Aqida at-Tahawiyya, pagg. 439-442

[3] Sahih al-Bukhari (con la classificazione di Muhammad Fu'ad 'AbdulBaqi, 1407 AH, seconda edizione) e Sahih Muslim

[4] Al-Bukhari e Muslim

[Shaykh Dr. Basim bin Faysal al-Jawabira - da "Estremismo: le cause, gli effetti e la cura" (dalla versione ridotta di "Takfir: Fi Daw' is-Sunnah in-Nabawiyya"), pagg. 3-5]

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