M'ARID AL KITAB - esposizione del libro sulla cultura araba e sulla religione Islamica

9/10 Giugno 2012 - San Paolo d'Argon (BG)


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giovedì 27 agosto 2009

è una forma di Shirk compiere una (buona) azione per motivi terreni


بسم الله الرحمن الرحيم

Allah (subhanahu wa ta'ala) dice:

"A chiunque desidera la vita di questo mondo e il suo sfarzo, Noi pagheremo (il prezzo de) le loro azioni in esso - senza diminuire. Essi sono coloro per cui non vi è nulla nell'Altra Vita, tranne il Fuoco: vane sono le loro azioni in esso." [Hud, 15-16]

Allah (subhanahu wa ta'ala), l'Altissimo, ci informa in questi versetti che chiunque abbia compiuto una retta azione al fine di ottenere qualche beneficio terreno da essa, come colui che combatte per la causa di Allah con l'intenzione di acquisire una parte del bottino di guerra, Allah (subhanahu wa ta'ala) lo ricompenserà in questo mondo con lunga vita, buona salute, ricchezza, etc., in accordo alle sue azioni e ai suoi desideri; non subiranno alcuna perdita, almeno in questo mondo. Tuttavia, nell'Altra Vita, non avranno diritto a nulla poichè sono stati già ricompensati in questa vita. E le loro azioni sono senza merito o valore, perchè non sono state compiute per amore di Allah.

Benefici derivati da questo versetto

1) Che Allah, l'Altissimo, può ricompensare anche il miscredente per le sue azioni in questo mondo, come potrebbe ricompensare colui che agisce per un guadagno terreno, ma nessuno di loro avrà nulla nell'Altra Vita

2) Che lo shirk invalida le buone azioni

3) Che cercare la vita di questo mondo invalida le proprie buone azioni nell'Altra Vita

Che ogni buona azione compiuta senza l'intenzione di compiacere Allah (subhanahu wa ta'ala) non è valida.

Pertineneza di questo versetto alla materia del Tawhid

Che essi provano che cercare la vita di questo mondo attraverso le rette azioni, invalida la loro ricompensa nell'Altra Vita.

Nota importante

Cercare la vita di questo mondo attraverso le rette azioni, può essere diviso in tre categorie:

- compiere le azioni puramente per amore di Allah, ma con la speranza che Allah (subhanahu wa ta'ala) ricompenserà per esse in questa vita; come qualcuno che dà la carità sperando che Allah (subhanahu wa ta'ala) lo proteggerà dalla perdita - e questo è proibito
- compiere buone azioni per essere visto dalla gente (riya) o per essere ascoltato da loro (sum'a) - e questa è una forma di shirk
- compiere buone azioni per ottenere qualche beneficio materiale dalla gente, come qualcuno che accompagna i pellegrini al Hajj per ricevere pagamento da questa azione, non per amore di Allah; o qualcuno che cerca la reputazione di pio e religioso per guadagnarsi da vivere od ottenere un lavoro

Per quanto riguarda colui che intende soltanto raggiungere il compiacimento di Allah attraverso le sue azioni, ma è concessa qualche ricompensa terrena da Allah (subhanahu wa ta'ala), egli non è colpevole di alcun peccato, ma sarà considerato aver ricevuto la ricompensa di quell'azione in questo mondo e la sua ricompensa nell'Altra Vita sarà adeguata di conseguenza, come nel caso di colui che combatte sul sentiero di Allah (subhanahu wa ta'ala) e riceve una parte del bottino.

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E' autenticamente riportato sull'autorità di Abu Huraira (radiAllahu 'anhu) che disse: Il Messaggero di Allah (sallAllahu 'alayhi wa sallam) ha detto: "Perisca lo schiavo del dinar, del dirham, del khamisa [1] e del khamila [2]. Se gli vengono date queste cose, egli è felice e se non gli vengono date, egli è scontento. Possa tale persona perire ed essere tra i perdenti e se egli è trafitto con una spina, possa non trovare nessuno che gliela rimuova. La felicità (o, in accordo ad alcuni studiosi, un albero in Paradiso) è per colui che tiene le redini del suo cavallo per sforzarsi nella causa di Allah, con i suo capelli arruffati e i suoi piedi coperti di polvere: se viene messo in prima fila, sarà trovato in prima fila e se è messo in retroguardia, sarà trovato in retroguardia. Se chiede permesso, non gli viene accordato e se intercede, non viene accettato." [3]

In questo hadith, il Messaggero (sallAllahu 'alayhi wa sallam) ci informa che ci sono alcune persone per le quali la vita di questa mondo è la cosa più importante: è tutto ciò che conoscono e tutti ciò di cui si preoccupano. Il loro primi e ultimi obiettivi sono la ricchezza, il lusso e l'agio. Queste persone saranno distrutte e perse. Il segno di queste persone è il loro assorbimento di tutte le cose materiali: quando gli viene dato qualcosa, sono contente ma quando non gli viene dato, sono arrabbiate. Ma ci sono altre persone che non hanno alcun obiettivo, tranne il compiacimento di Allah e il vita dell'Altra Vita: queste persone non bramano la fama o la gloria, il loro unico scopo nella vita è l'obbedienza ad Allah (subhanahu wa ta'ala) e al Suo Messaggero (sallAllahu 'alayhi wa sallam). Il segno di persone come queste è la loro semplicità e umiltà e la loro posizione umile nella società, così che ogni volta che richiedono qualcosa al loro leader, vengono rifiutati, e ogni volta che intercedere in favore di un altro, la loro intercessione non viene accettata, ma la loro destinazione finale è il Paradiso e la migliore delle ricompense.

Benefici derivati da questo hadith

1) La generale permissibilità della supplica contro la gente disobbediente

2) La censura dell'assorbimento con la vita di questo mondo

3) Che chiunque fa del guadagno materiale il suo unico scopo di vita, sarà tra i perdenti

4) La virtù della preparazione di se stessi per il jihad nella causa di Allah

5) La virtù del jihad nella causa di Allah

6) Che la disciplina militare è una forma di pratica Islamica

7) La virtù di essere nella prima fila dell'esercito

8) Che una persona è giudicata dalle sue azioni, non dalle apparenze

9) Non ne consegue necessariamente che una persona che Allah (subhanahu wa ta'ala) stima, sarà tenuta in alta stima dalla gente e viceversa

Pertineneza di questo hadith alla materia del Tawhid

Che il hadith prova che chiunque fa del guadagno materiale il suo principale obiettivo e scopo nella vita, è considerato un adoratore di quelle cose, poichè ha preso esse come partner insieme ad Allah (subhanahu wa ta'ala).

[1] Khamisa: abbigliamento costoso, lussuoso
[2] Khamila: indumenti sontuosamente ricamati
[3] Narrato da Al-Bukhari, At-Tirmidhi e Ibn Majah

[Shaykh Muhammad Abdul-Wahhab - da "Kitab at-Tawhid", capitolo 35]

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